Kabul talebana e l’Afghanistan Emirato Islamico. Occidente: fuga e abbandono

Kabul è nelle mani dei talebani che annunciano la rinascita dell’Emirato Islamico. La bandiera bianca dei ribelli sul pennone del palazzo presidenziale. Nessun ‘governo dei transizione’. Il presidente Ghani è fuggito ‘per evitare un bagno di sangue’, dice lui. Segnalate sparatorie in diverse parti della Capitale. Emergency: ‘Accolti 80 feriti, ora l’ospedale può prendere solo i casi più gravi’. Civili in fuga. Si riunisce il Consiglio di sicurezza dell’Onu. La Nato ripete ovvietà chiedendo ‘una soluzione politica’ non si sa a chi.

«Saigon fu un dramma, la caduta di Kabul è avvenuta con i talebani che hanno conquistato senza combattere 25 città in 10 giorni. Questo dopo 20 anni di occupazione militare, migliaia di morti e miliardi di dollari buttati in un esercito nazionale che non esiste perché non c’è uno stato afghano. Come dal 2003 non c’è uno stato iracheno e dal 2011 uno libico», sottolinea Alberto Negri. «Vatti a fidare dell’Occidente e degli americani».

Nel caos anche informativo, da agenzia ANSA

  • Dopo una giornata convulsa, caratterizzata dalla resa di fatto della capitale all’inarrestabile avanzata degli insorti, l’Afghanistan è ormai tornato nelle mani degli insorti.
  • «Prima l’entrata di una testa di ponte nella città, apparentemente per avviare una trattativa e arrivare ad un governo transitorio, poi i fondamentalisti hanno improvvisamente sterzato verso la piena presa del potere con l’entrata in massa dei combattenti rimasti in attesa del via libera alle porte della città».
  • Tutto questo mentre il presidente Ashraf Ghani fuggiva. «Per evitare un bagno di sangue», ha dichiarato su Facebook. Ghani non ha riferito dove è fuggito.
  • I talebani hanno assicurato di essere entrati in città per garantire la sicurezza, ma Kabul è immediatamente finita nel caos con le strade completamente bloccate per la popolazione in fuga, sparatorie segnalate in città.
  • Caos all’aeroporto, con la gente sulle piste pur di riuscire a salire sugli aerei e lasciare il paese.
  • Allerta per la sicurezza nello scalo, lanciata dall’Ambasciata Usa, mentre la Nato ha assicurato il suo aiuto per gestire le evacuazioni, ma non si sa bene come.
  • L’Italia ha evacuato l’ambasciata e la Farnesina annuncia ‘un piano di evacuazione di diplomatici e cittadini’, e un ponte aereo per l’evacuazione dei collaboratori afghani di fatto difficilmente realizzabile.
  • Emergency ha riferito di aver ricevuto 80 feriti a Kabul. «In questo momento il nostro ospedale è pieno, abbiamo aggiunto 13 letti in più e possiamo prendere solo i casi più gravi: i pazienti che necessitano di cure urgenti salvavita», ha scritto l’organizzazione su Twitter.

Stati Uniti

  • Gli Stati Uniti hanno assicurato che manterranno una rappresentanza diplomatica. Ma gli Usa, travolti dalle polemiche e accusati di aver scatenato l’escalation talebana, hanno continuato a difendere la loro politica di ritiro delle truppe.
  • Lo ha fatto il segretario di Stato Antony Blinken che ha respinto ogni paragone con Saigon ed ha assicurato che gli obiettivi Usa della guerra in Afghanistan sono (sarebbero) stati raggiunti.
  • Ma per la popolazione afghana, 20 anni di occupazione militare e migliaia di morti civili inutili, è un salto indietro. Oltre le bugie di Blinken.

Una transizione post guerra al terrorismo mai diventata ricostruzione, ripartenza, modernità nella tradizione.

Talebani versione di governo

I talebani sono entrati a Kabul nella mattinata e a sera erano padroni del palazzo presidenziale. In dieci giorni si sono presi tutto il Paese, o quasi, senza trovare resistenze e con gli occidentali in fuga, come detto da Alberto Negri. I talebani hanno assicurato che non useranno la forza, che rispetteranno le donne, che ognuno resti alle proprie attività, che non ci saranno rese dei conti. Così dicono. Il leader dei talebani a Doha, in Qatar, ha ordinato ai combattenti di non usare violenza, di evitare morti e feriti.

Le bandiere

Ma la bandiera talebana in poche ore è stata issata nelle principali vie della capitale, all’università. Visibile, presa del potere. Compresa la rimozione della bandiera Usa dall’ambasciata di Kabul, che segna la fine dell’evacuazione della sede diplomatica nella capitale afghana, secondo quanto raccontato dalla Cnn. Il ritiro del personale dell’ambasciata americana dall’Afghanistan di fatto concluso, con un piccolo numero di diplomatici che rimarrebbe per ora all’aeroporto di Kabul.

I russi restano

Non è prevista invece l’evacuazione dell’ambasciata russa, i diplomatici continuano il loro lavoro. Lo ha comunicato Zamir Kabulov, inviato speciale del presidente russo per l’Afghanistan, direttore del secondo dipartimento dell’Asia al ministero degli Esteri russo.«L’evacuazione non è pianificata. Sono in contatto diretto con l’ambasciatore, che col nostro personale continua a lavorare», ha detto Kabulov.

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