Partita Stati Uniti-Mosca sull’Ucraina già dal 1957. Parola (e documenti) della Cia

La premessa d’obbligo come un mantra contro polemiche e ripetizioni inutili, che ciò che di terribile sta accadendo in Ucraina, l’ha iniziato Putin. Nella altrettanto scontata certezza che non è lui il solo cattivo in un mondo di verginelli buoni.
Ma oggi scopriamo, documenti statunitensi desecretati, e quando Putin, ancora giovanotto, poteva combinare guai solo come agente del KGB sovietico, anno 1957.
All’inizio delle Guerra Fredda e partendo proprio dall’Ucraina spiega Gianandrea Gaiani su Analisi Difesa. Ad evitare di finire noi tra i veri amici italiani di Putin, ripetiamo che citeremo solo documenti americani.

Ucraina 1957, fronte debole del blocco sovietico

Le operazioni statunitensi per destabilizzare l’Ucraina e allontanarla da Mosca hanno preso il via già nelle fasi iniziali della Guerra Fredda, almeno a livello di pianificazione. Secondo gli analisti americani una rivolta antisovietica avrebbe goduto di ampio sostegno in diverse aree della Repubblica Socialista Sovietica dell’Ucraina e la linea di demarcazione tra ‘pro’ e ‘contro’ «Mosca avrebbe seguito all’incirca lo stesso confine che separa oggi le repubbliche popolari del Donbass di Donetsk e Luhansk e Crimea dal resto dell’Ucraina».

Testuale, da uno studio su «I fattori di resistenza e le aree di operazioni delle forze speciali in Ucraina – 1957”, commissionato dall’US Army al Georgetown University Research Project».

Unione sovietica e trame all’incontrario

«Uno studio che ricorda nei temi e nell’approccio analitico quelli sovietici emersi dopo la caduta dell’URSS e del Patto di Varsavia in cui si valutavano le possibilità di infiltrare incursori e sobillare rivolte negli stati europei membri della NATO», e anche questo andava detto subito.

I segreti declassificati che continuano a fare male

La CIA ha declassificato questo studio nel 2014 (l’anno in cui i fatti del Maidan, la piazza di Kiev, portarono al rovesciamento del governo di Kiev vicino a Mosca), che è stato citato nel dettaglio anche dalla BBC in un articolo del 2017 rintracciabile oggi sul web nella versione in lingua russa mentre la versione in inglese appare rintracciabile solo dopo una ricerca sommaria sul sito Stalkerzone, dichiaratamente filo-Mosca. Rimozione politicamente opportuna, con colpevoli facilmente sospettabili.

Storia di Guerra Fredda

Gli Stati Uniti durante la presidenza di Harry Truman fecero fronte alla Guerra Fredda intraprendendo la politica di “trasformazione” dei nemici sconfitti (Germania e Giappone) in amici e degli alleati nella Seconda Guerra Mondiale (l’URSS) in nemici.

Memoria dall’Operazione Barbarossa

In risposta all’Operazione Barbarossa, l’invasione nazista della Russia sovietica era stato Harry Truman, nel 1941 ancora senatore, a dichiarare che «se vedessimo la Germania vincere dovremmo supportare la Russia, ma se fosse la Russia prossima alla vittoria dovremmo aiutare la Germania e in questo modo lasciare che ne uccidano il maggior numero possibile». (McCullough, David, 15 June 1992. Truman. New York, New York: Simon & Schuster. p. 262. ISBN 978-0-671-45654-2).

La CIA, istituita proprio da Truman presidente nel 1947, divenne il principale strumento delle operazioni clandestine che hanno caratterizzato la politica estera di Washington.

Le 12 parti dell’Ucraina a misura di lealtà sovietica

Lo studio americano del 1957 divideva l’Ucraina in 12 zone, in base alla loto lealtà nei confronti dell’URSS o al sostegno di un’eventuale rivolta contro il governo sovietico tenendo conto che dal 1945 alla metà degli anni ’50 rimasero attive (in Ucraina come nelle Repubbliche Baltiche annesse all’URSS) organizzazioni della resistenza anti-sovietica. Il report riferisce che dopo il 1955 era rimasta in attività solo una sacca di resistenza, nella regione montuosa dei Carpazi.

L’Ucraina occidentale più amica

«La parte occidentale dell’Ucraina – in particolare le regioni di Volyn e di Lutsk, che comprendono città come Kovel, Lutsk, Kostopol e Vladimirovets – venivano giudicate dagli analisti statunitensi le “più promettenti” per scatenare un’insurrezione e per infiltrarvi forze speciali». Il rapporto attribuiva sentimenti antisovietici soprattutto in Galizia (Lvov, Ternopil e Ivano-Frankovsk) nell’area che comprendeva le regioni di Kiev, Cherkasy, Zhytomyr e Khmelnytsk, dove la popolazione locale poteva fornire «un supporto significativo alle forze speciali statunitensi poiché in quest’area ci fu un potente movimento ucraino nel 1917-1921 e durante la collettivizzazione si registrò una forte resistenza armata».

Transacarpazia Usa, Crimea e Donbass russi

Di interesse per l’infiltrazione di forze speciali, anche l’Ucraina di confine con Ungheria e Romania. Secondo i dati statunitensi in Transcarpazia, dopo la seconda guerra mondiale, operavano formazioni della resistenza antisovietica ucraina a nord di Uzhgorod e nelle zone montuose. Una situazione simile si rilevava nella regione di Chernovtsyi dove ribelli ucraini erano attivi nelle zone montuose. Al contrario, la Crimea e il Donbass venivano definiti come “poco promettenti”, perché la popolazione locale, nella sua maggioranza, era filo-governativa considerandosi, di fatto, russa piuttosto che ucraina.

Nello stesso rapporto la CIA riteneva che anche le ZONE 3, 4, 5 (Odessa, Kharkiv, Zaporozhye) si sarebbero schierate a fianco del Donbass se si fosse scatenato un simile conflitto.

La mappatura Cia dell’Ucraina 1957

La mappatura dell’Ucraina creata dalla CIA nel 1957 in un contesto in cui si immaginava l’impiego di unità di forze speciali statunitensi a supporto dell’insurrezione. Dopo circa 60 anni non si possono che rivelare diverse similitudini rispetto alla situazione attuale. Dalle regioni certamente filo russe del Donbass a quelle “tendenzialmente” filo-russe di Odessa, Kharkiv, Zaporozhye (e Kherson), fino agli oblast centro occidentali abitati da una popolazione oggi in buona parte ostile a Mosca come poteva esserlo durante la Guerra Fredda nei confronti dell’URSS.

Geopolitica quando non esisteva la parola

Dopo aver analizzato geografia, sentimento della popolazione e gli obiettivi strategici eventuali per il sabotaggio, il rapporto Cia evidenziava cinque aree dove le forze speciali avrebbero potuto condurre attacchi efficaci, principalmente nelle regioni settentrionali e occidentali ma anche lungo la costa meridionale della Crimea, area ricca di obiettivi militari e infrastrutturali dove secondo il rapporto le forze speciali americane avrebbero contato sul supporto dei tartari di Crimea considerati antisovietici.

Donbass trappola senza nascondigli

«In questo contesto la regione economica più importante, il Donbass, veniva definita assolutamente inadatta a causa della mancanza di posti per mascherarsi, dell’elevata densità di popolazione e di un gran numero di popolazione russa e ucraina russificata».

Ucraina punto debole di Mosca

Il rapporto Cia non contiene indicazioni su tempistiche o condizioni per dare il via a operazioni delle forze speciali statunitensi nell’Ucraina sovietica, ma appare soprattutto come un contributo di analisi utile ad operazioni da attuare in caso di conflitto. Con la conferma storico-politico e strategica che, già nei primi anni della Guerra Fredda l’Ucraina venisse considerata dagli USA «la cerniera che univa la Russia all’Europa in cui evidenziare e prepararsi a colpire i punti deboli e le vulnerabilità di Mosca».

Nel 1997 Zbigniew Brzezinski

Nel 1997, quarant’anni dopo lo studio commissionato dall’US Army, Zbigniew Brzezinski, politologo statunitense di origine polacca che fu Consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Jimmy Carter, nel libro “La Grande Scacchiera” teorizzò che senza il controllo dell’Ucraina la Russia avrebbe perso il ruolo di potenza in Europa.

§§§

Il Rapporto integrale della CIA del 1957 de-secretato nel 2014

https://www.cia.gov/readingroom/docs/CIA-RDP81-01043R002300220007-1.pdf

https://crsreports.congress.gov/product/pdf/IF/IF12150

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