
Trump vince ma non stravince, e Nikki Haley non molla. L’ex ambasciatrice Usa all’Unu ha ottenuto un risultato superiore a quello che si poteva aspettare solo un paio di mesi fa, e quindi vuole continuare la sfida. Di sicuro fino al voto in South Carolina, lo stato di cui era governatrice, in programma il 24 febbraio. «Il New Hampshire – ha dichiarato – è il luogo dove si tiene il primo voto delle primarie, non l’ultimo. Ci sono ancora molti stati che devono esprimere la loro opinione, e noi li metteremo in condizione di farlo». Quindi ha ripetuto che Trump è troppo vecchio per fare il capo della Casa Bianca, ricordando come nei giorni scorsi l’ha confusa con Nancy Pelosi, e che rieleggere lui «vorrebbe dire restare ancorati al passato, perché il suo unico interesse è lamentarsi per le presidenziali perse nel 2020».
Aggressivo e sgarbato come sempre. Subito dopo il successo l’ex presidente, usa le frasi di rito, ‘onorato della vittoria’, ‘partito repubblicano compatto dietro la sua candidatura’, ma poi sputa veleno. «Nikki Haley dovrebbe lasciare la corsa perché altrimenti dobbiamo sprecare soldi anziché spenderli contro Biden». Poche ore prima aveva detto che non avrebbe mai chiesto a nessuno di farsi da parte e che non gli interessava se la rivale continuava la gara, come riferisce l’inviata dell’ANSA Benedetta Guerrera. Poi l’ha attaccata anche nel suo ‘victory speech’: «Nikki Haley ha avuto una serataccia, ha perso e ha fatto un discorso come se avesse vinto».
E ha lanciato una insinuazione minacciosa: «se vincesse la nomination sarebbe indagata entro quindici minuti per piccole cose di cui non vuole parlare». Detta da un pluri inquisito per reati gravi e noti, in bilico tra Casa Bianca e galera, fa quasi sorridere.
Gara per il peggior ottantenne. Trump: «Abbiamo battuto Biden ma, d’altra parte, chi non lo batterebbe? Non riesce a mettere due parole in fila, non riesce a camminare». Prima di lui aveva parlato la Haley, congratulandosi con il tycoon ma gettandogli un nuovo guanto di sfida. «L’incoronazione di Trump sarebbe una vittoria per Biden. E il South Carolina non vuole un’incoronazione, vuole un’elezione». E poi il ‘colpo basso’. «Il segreto peggio custodito in politica è quanto i democratici vogliano correre contro Trump. Sanno che è l’unico repubblicano nel Paese che Biden può sconfiggere», ha aggiunto accusandolo di generare caos e sostenendo che la sua acutezza mentale sta diminuendo con l’età.
«La maggior parte degli americani non vuole una rivincita tra Biden e Trump. Vincerà il primo partito a mandare in pensione il proprio candidato ottantenne».
Nikki Haley, cattiverie incrociate a parte, ha ottenuto un risultato superiore a quello che si poteva aspettare solo un paio di mesi fa, e quindi vuole continuare la sfida. Di sicuro fino al voto in South Carolina, lo stato di cui era governatrice, in programma il 24 febbraio. E i risultati del New Hampshire non sono interamente positivi per Donald, guardando alle elezioni generali del 5 novembre. Oltre il 60% degli elettori indipendenti ha votato Nikki, che ha preso anche l’80% tra i laureati.
Solo il 32% dei votanti ha dichiarato di sentirsi parte del movimento Maga (Make America Great Again, Facciamo l’America di nuovo grande), mentre il 25% dei repubblicani ha dichiarato che non darebbe il proprio consenso a Trump, se fosse condannato penalmente in uno dei quattro processi in cui è incriminato.
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