Allora: «Domanda che dovreste farvi: cosa vuol raccontare questo miliardesimo nuovo sito e perché uno dovrebbe leggerlo? Le domande più semplici impongono sempre le risposte più difficili. Ed ecco l’obbligo, sulla porta di casa altrui, di presentarmi come vuole la buona educazione. Con questo saluto travestito da ‘Editoriale’ per presentare con me anche una piccola, piccolissima, microscopica nuova iniziativa editoriale senza troppe pretese».
Il 1° novembre 2013, festa di Tutti i Santi, senza avere allora idea che l’avventura giornalistica di RemoContro, sarebbe diventata un percorso laico di quasi santificazione per quantità di impegno e di fatica. L’idea di uno, il contributo di molti, spesso grandi firme del giornalismo italiano e non soltanto (nessuna citazione per evitare catastrofiche dimenticanze): diplomatici, magistrati, docenti, militari di varie e non tutte esplicite esperienze (cose segrete), e persino qualche persona normale. Tutti a far crescere il blog giornalistico che, come dice nel titolo, esercita «La virtù del dubbio» tra i non molti «curiosi per sapere, ficcanaso per scoprire», e tutto questo in uno «Spazio giornalistico aperto». Aperto a tutti voi.
In gran parte, credo, abbiamo mantenuto quanto promesso. Pensate che in questi 10 anni vi abbiamo proposto più di diecimila articoli, più o meno interessanti, più o meno ben scritti, ma sempre pensati e redatti col massimo della onestà possibile. Per l’obiettività, virtù teologica dei Santi già citati, ci stiamo esercitando da una vita con onesti dubbi sulla nostra via della santità in un mondo dove noi ‘persone per bene’ ci troviamo spesso presi da paura.
Arrotondando per non essere noiosi, poco meno di 12mila articoli con questo, e otto milioni di ‘visitatori’, e forse persino qualche lettore in più, a provocare sui 5 mila commenti, non tutti sempre di plauso, ma di buon dibattito. Ed una grafica ricca che ha saputo evolversi nel proporre, nei modi sempre più avanzati, questo osservatorio sul mondo. Piccoli, ma orgogliosi.
Un impegno oneroso sotto diverse forme per chi lo ha pensato, e da un anno quindi la sofferta scelta di aprirsi alla pubblicità, nella speranza di trovare le risorse per dare spazio di lavoro a qualche giovane, nel sempre più faticoso ‘remare contro’ per una età ormai decisamente ‘matura’ di molti tra noi.
Su questo fronte siamo ancora lontani dall’obiettivo, e qui il sostegno in letture e diffusione degli articoli da parte vostra, aiuterebbe certamente. Come aiuterebbe qualche ulteriore contributo giornalistico. Vecchie firme troppo impigrite e qualche giovane con la voglia di imparare lo splendido mestiere del giornalista.
Il web e i social, piombati sul mondo dell’informazione come il meteorite che colpì la terra milioni di anni fa, provocando un cambiamento climatico repentino che cancellò da tutto il pianeta i dinosauri. Chi vi scrive è un dinosauro del giornalismo che cerca di sopravvivere in questo piccolo ‘Jurassik Park’ che si è creato, mentre attorno, la stampa professionale scritta o parlata è in crisi di diffusione (e spesso di qualità) quasi mortale.
Usciti da una pandemia, ora il virus delle guerre che attraversa il mondo e a cui non sembra trovarsi vaccino. Guerre che chi scrive sperava di essersi lasciato alle spalle col suo avventuroso mestiere: nella Sarajevo assediata, nei Balcani lacerati e bombardati, nell’Irak di Saddam, nell’Afghanistan talebano da liberare e poi tradire, e nel Medio Oriente dove la convivenza tra ebrei e palestinesi, invece di crescere, è regredita a massacri e rappresaglie.
Salvo scoprire e denunciare la moltiplicazione di conflitti, dall’Ucraina a Gaza, dall’Armenia all’Africa e quel senso di impotenza che ti viene rispetto al vuoto politico che ti scopri attorno, alle contrapposizioni ideologica in cui sembrano precipitate le leadership, le istituzioni internazionali, le diplomazie, l’Ue, le Nazioni Unite.
Grazie a tutti voi lettori, e al fondamentale supporto tecnico di Marco Falucca e Massimiliano Allegri, e persino alla pigrizia di alcuni vecchi compagni di strada giornalistica che fanno pesare un loro raro contributo più di Hemingway. Col sorriso di un pluri compleanno.