
Stando alle proiezioni di Real Clear Politics, che ogni giorno fa una media tra tutti i sondaggi realizzati Oltreoceano, alle midterm election i Repubblicani sarebbero già sicuri di poter conquistare 228 seggi alla Camera a fronte di una maggioranza richiesta di 218; se il Gop poi dovesse riuscire a conquistare anche i 33 seggi considerati in bilico, la Caporetto per i Democratici sarebbe completa. Sondaggi simili anche per il Senato, dove al momento Biden può contare su un solo voto di vantaggio: a fronte di una maggioranza di 51 senatori, i Repubblicani avrebbero già in tasca 48 seggi, con i 7 in bilico che saranno determinanti.
Come da tradizione, le operazioni di voto via posta o negli appositi seggi sono già iniziate negli Usa: i primi dati parlano di una affluenza record ma, a differenza delle elezioni presidenziali del 2020, questa volta sarebbe maggiore la partecipazione dell’elettorato repubblicano rispetto a quello democratico. Va anche detto che i sondaggi sono da tempo molto negativi per Joe Biden. Il tasso di disapprovazione verso l’operato del Presidente sarebbe infatti in questo momento al 54,5%, dopo aver toccato negli scorsi mesi vette anche superiori al 57%. In questi ultimi giorni Joe Biden alza il tono della sua campagna elettorale, provando a ribaltare il trend favorevole ai repubblicani e denuncia: «L’America rischia il caos. Questa volta è in gioco la stessa democrazia»
Biden starebbe pagando soprattutto il difficile momento dell’economia e l’aumento dell’inflazione, con i prezzi della benzina e dell’energia in aumento anche in un Paese produttore come gli Usa. La colpa per diversi analisti e secondo Money, sarebbe dei tantissimi soldi – circa 2.000 miliardi di dollari – messi in circolo durante il periodo più difficile della pandemia. Difficoltà economiche e fattore sicurezza, visto il tasso di criminalità in fortissimo aumento in molti Stati. E a Joe Biden non è bastato evocare lo spauracchio di Donald Trump per risalire nei sondaggi.
Se tra pochi giorni i sondaggi dovessero rivelarsi veritieri, Joe Biden dovrebbe gestire i due anni rimanenti della sua presidenza da ‘Anatra zoppa’, a contrattare ogni provvedimento di legge con la maggioranza repubblicana certa al Congresso, e possibile anche a Senato. Una presidenza dem sotto tutela. Ma tra le varie conseguenze che questa situazione potrebbe comportare per l’operato nei prossimi due anni della Casa Bianca, quella più eclatante potrebbe riguardare la linea estera dell’amministrazione Biden.
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, gli Stati Uniti sono stati i principali finanziatori di Kiev inviando miliardi di aiuti militari e umanitari per sostenere l’esercito ucraino di fronte all’invasione della Russia. Ma negli Stati Uniti sta crescendo il timore di essere coinvolti in una guerra con la Russia, con diversi esponenti Repubblicani (vedi Trump), ma anche un trentina di congressisti dem che hanno chiesto di diminuire gli aiuti destinati all’Ucraina. Di fatto, se Biden dovesse perdere le midterm election del prossimo 8 novembre, gli Usa potrebbero avere più di una difficoltà nel continuare a sostenere militarmente ed economicamente l’Ucraina.
Se poi torna ‘l’Orco cattivo’
Trump: «Tenetevi pronti. Molto, molto probabilmente mi ricandido alle presidenziali». L’annuncio durante un comizio in Iowa: «Molto presto. Tenetevi pronti. Per rendere il nostro Paese sicuro, glorioso e di successo, io molto, molto, molto probabilmente lo farò di nuovo»: così Donald Trump ha ventilato ancora l’ipotesi sempre più concreta di una sua ricandidatura alla presidenza per il 2024 davanti ai suoi fan. «Dobbiamo rendere di nuovo l’America sicura», ha ribadito. Per poi aggiungere: «Tra cinque giorni porremo fine alla carriera politica di “crazy” Nancy Pelosi». Conti personali e cattiverie a parte, quella di Trump è strategia politica molto organizzata, il progetto,
Riavvicinarsi al partito repubblicano per appropriarsene, il progetto, imponendo i suoi fedelissimi tra Congresso e Senato, decisivi per la partita anche interna delle presidenziali 2024.