Ferocia elettorale e dubbi strumentali, fantasmi di guerra civile Usa

Una campagna elettorale feroce dai toni scomposti, con minacce e negazioni preventive di eventuali sconfitte, il voto Usa a rischio caos. Dubbi preventivi tra i candidati trumpiani, negazionisti e sostenitori della ‘Big Lie’ del voto rubato del 2020. Biden alla vigilia: ‘E’ il momento di difendere la democrazia’.
Con Donald Trump che lancia avvertimenti minacciosi al suo possibile sfidante nelle primarie per la Casa Bianca.
Cosa accade alla intricata democrazia statunitense?

Spettri di guerra civile

In America si torna ad evocare lo spettro della guerra civile. Troppo distanti le idee e i linguaggio usati dai leader dei due grandi partiti. In pratica inesistente lo spazio per la mediazione.
Mentre appare quasi certo che i democratici, anche grazie alla debolezza di Biden, perderanno la maggtoranza al Congresso, gran parte del Partito repubblicano è tuttora ostaggio dell’ex presidente Donald Trump.
Quest’ultimo non ha mai preso le distanze dagli “insorti” che, il 6 gennaio 2021, assaltarono e devastarono il Campidoglio, uno dei simboli principali della democrazia Usa. Al contrario, il tycoon newyorkese non perde occasione per strizzare l’occhio agli scalmanati che usarono la violenza per penetrare nell’edificio minacciando l’ex vice-presidente Mike Pence, che rifiutò la richiesta trumpiana di non riconoscere l’esito delle elezioni e la vittoria di Joe Biden.

La lezione mancata del 6 gennaio

I filmati diffusi dalla TV dimostrano che Trump tenne nell’occasione un comportamento estremamente ambiguo, in pratica lodando i dimostranti per quanto stavano facendo e definendoli “patrioti”.
Dal canto loro i democratici sono tuttora molto divisi, con un’ala di sinistra radicale che cerca lo scontro ad ogni costo, criticando Biden per i suoi tentativi di mediazione.
Un quadro, dunque, davvero cupo e piuttosto inusuale per gli Stati Uniti. Anche perché il Partito repubblicano ha perduto, proprio grazie a Trump, i suoi tradizionali connotati di formazione politica conservatrice nel senso classico del termine, ma non eversiva.

Corto circuito americano sulla democrazia

L’America è attraversata da una sorta di corto circuito, dovuta al fatto che pare non esservi più un’idea condivisa di “democrazia”. Tale termine ha un significato diverso per i due schieramenti, mentre in passato tutti riconoscevano che la democrazia è una soltanto, un termine il cui senso non può essere piegato a interessi di parte.
Se Trump – come pare – si ricandiderà, e se otterrà la candidatura essendovi del “Grand Old Party” ha forti probabilità di tornare alla Casa Bianca . Per di più ha recentemente ottenuto il sostegno di Elon Musk.
I democratici a scongiurare il disastro di Mid Term facendo hanno fatto intervenire, in appoggio a Biden, gli ex presidenti Barack Obama e Bill Clinton. Vedremo presto con quali risultati.

Troppe armi e tolleranza zero

Tenendo conto della presenza di numerosi gruppi armati e della facilità di acquistare liberamente armi, lo spettro della guerra civile diventa purtroppo concreto. Tutto questo proprio quando Russia e Cina sono impegnate a rovesciare l’ordine globale esistente, per sostituirlo con uno trainato dalle autocrazie.

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