
Il PIL britannico è risultato in calo per il secondo trimestre di fila e in questi casi in economia si dice, per convenzione, che il paese si trova in recessione tecnica, una condizione di certificata difficoltà economica. È però solo una convenzione, che non dà alcuna indicazione sulla gravità del rallentamento economico e sulla sua possibile durata.
Il calo è dovuto a una riduzione dei consumi e della produzione, con riduzioni sostanziali dell’industria e nell’edilizia: in generale l’economia britannica ha risentito molto dell’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse. Complessivamente nel 2023 l’economia britannica è risultata in lieve aumento, dello 0,1 per cento rispetto all’anno precedente, anche se storicamente questo è un aumento decisamente risibile.
E neppure sul fronte difesa, braccio armato europeo di Washington impegnato direttamente sul fronte Ucraino, le cose girano molto bene. Lo ha dichiarato il presidente della commissione Difesa della Camera dei Comuni britannica, dopo la pubblicazione di un rapporto sulle capacità operative delle forze armate britanniche intitolato Ready for War?
Una situazione preoccupante tenendo conto dell’allarme lanciato dai vertici militari e politici per il rischio di un conflitto con la Russia. «In caso di una guerra tra il Regno Unito e un avversario di dimensioni simili, le forze armate britanniche esaurirebbero le loro capacità dopo i primi due mesi di combattimento», ha affermato il generale Sir Nick Carter, ex capo di stato maggiore della Difesa.
Armiamoci e partite. Il generale Lord Nick Houghton, ex capo di stato maggiore del British Army, ha spiegato alla Commissione che dal 2010 si è verificato uno «svuotamento delle forze armate». «Infrastrutture e magazzini insufficienti per le munizioni, lo stesso vale per porti e basi aeree, capacità medica operativa e supporto per le attrezzature dei veicoli corazzati».
A indebolire le capacità militari britanniche hanno contribuito anche le ingenti forniture all’Ucraina. Il rapporto della Commissione Difesa ha rilevato che i rimpiazzi per i 6.000 sistemi anticarro NLAW e le munizioni di artiglieria da 155 mm inviate dalla Gran Bretagna all’Ucraina probabilmente non inizieranno ad essere forniti su larga scala fino alla fine di quest’anno.
La spinta decisiva verso il riarmo euro-britannico dagli Usa senza aspettare Trump. Il segretario della US Navy, Carlos Del Toro, secondo il quale il Regno Unito dovrebbe «prendere una decisione sull’opportunità o meno di potenziare le forze armate». Come rileva Analisi Difesa, le forze armate britanniche hanno raggiunto il minimo storico di effettivi e non riescono ad arruolare.
Esodo del personale in servizio, e due fregate Type 23 della Royal Navy verranno messe anticipatamente in disarmo per mancanza di equipaggi. Mentre la Royal Navy ieri ha dovuto annunciare il rinvio della partenza della portaerei ‘Prince of Wales’, che avrebbe dovuto salpare per una esercitazione Nato al posto della gemella ‘Queen Elizabeth’, bloccata in porto per un problema tecnico improvviso.
«La partenza è stata rinviata», si è limitato a dichiarare un portavoce del ministero della Difesa. Le esercitazioni ‘Steadfast Defender’, le più imponenti organizzate dall’Alleanza Atlantica a ridosso dei confini con la Russia dalla fine della Guerra Fredda. Londra aveva annunciato l’invio della seconda portaerei nel Mar Rosso a rimpiazzare l’americana Dwight D. Eisenhower nella crisi contro gli Houthi nello Yemen.
Gran finale a stupire, la notizia che nella bella Londra accadono molte cose anche preoccupanti. Come i 45 cadaveri recuperati dalla acque del Tamigi nel 2023.
Due giorni fa la polizia londinese ha fatto sapere al quotidiano Evening Standard di avere recuperato 324 corpi dal Tamigi dal 2012: scorporando i dati sui singoli ritrovamenti di ogni anno, disponibili dal 2012 al 2022, e sottraendoli a totale significa che nel 2023 sono stati recuperati dal fiume 45 corpi.