I media cinesi hanno annunciato l’estromissione ufficiale del ministro della Difesa Li Shangfu, del quale non si avevano più notizie dallo scorso agosto. Nessuna spiegazione sulle ragioni e sul sostituto. Molto simile alla vicenda del suo collega di governo Qin Gang, a marzo nominato ministro degli Esteri e dimissionario a luglio, dopo un mese di ‘scomparsa’ pubblica. Il siluramento dei titolari di due ministeri di prima importanza seguito ieri dalla rimozione di altri due ministri, quello alle Finanze Liu Kun e quello delle Scienze e Tecnologia Wang Zhigang.
La crisi del debito, la voragine del settore immobiliare, e ora la girandola di nomine e defenestrazioni ai più alti livelli del potere a Pechino. Xi Jinping, prima di annunciare la maxi emissione di buoni del Tesoro da 130 miliardi di euro destinata a sostenere la ripresa, si è recato in alla Banca Centrale e alla sede del fondo sovrano nazionale, una prima assoluta in dieci anni di presidenza. E quasi in contemporanea la notizia della nomina di Lan Fo’an a ministro delle Finanze, in sostituzione di Liu Kun, con l’espresso ed arduo compito di affrontare i rischi del debito.
Negli ultimi dieci anni le finanze pubbliche cinesi sono diventate sempre più dipendenti dai prestiti a causa dei massicci tagli fiscali e dell’indebolimento del mercato immobiliare, annota l’UffPost. Il parlamento di Pechino ha approvato un piano per aumentare il rapporto del deficit fiscale per il 2023 a circa il 3,8% del prodotto interno lordo, ha dichiarato l’agenzia ufficiale Xinhua News Agency, ben al di sopra del 3% fissato a marzo che il governo aveva finora generalmente considerato come un limite invalicabile per la nazione.
Assieme la conferma del definitivo licenziamento dell’ormai ex ministro della Difesa, Li Shangfu. L’assemblea legislativa ha estromesso Li Shangfu dalla carica di ministro della Difesa, e ha privato l’ex ministro degli Esteri Qin Gang del suo rimanente ruolo di consigliere di Stato. Contemporaneamente la nomina Lan Fo’an ministro delle finanze, decisione era ampiamente attesa dopo che il mese scorso Lan era stato nominato capo del ministero delle finanze del Partito Comunista.
Lan, 61 anni, è originario della ricca provincia del Guangdong, e ha iniziato la sua carriera come impiegato al ministero delle finanze. Non casuale la provenienza politica e geografica di Lan -sostengono gli analisti- ricordando che Il presidente cinese Xi Jinping ha stretti legami familiari con il Guangdong dove suo padre ha servito lì come alto funzionario negli anni ’70.
Lan è stato anche a capo dell’organismo anti-corruzione del partito, spesso utilizzato da Xi come strumento per liberarsi dei potenziali avversari politici o dei funzionari ritenuto non abbastanza fedeli, la critica politica dei suoi detrattori.