Niente di buono sul fronte Occidentale: G7+F16

Cade il tabù dei jet da guerra all’Ucraina: gli Usa danno il via libera e lo comunicano al G7 di Hiroshima. Regalo per Zelensky, in arrivo domani al summit. Cambio di rotta Usa, con Biden che deve tornare di corsa a casa per cercare di salvare il bilancio federale e la sua presidenza dal fallimento.
Da Mosca, allarme su «una nube radioattiva provocata dalla distruzione di munizioni con uranio impoverito fornite da Londra all’Ucraina».  Un aumento di radiazioni sarebbe già registrato in Polonia. Forse una montatura, certo un segnale

Guerra totale, un altro passo oltre

«L’F-16 è tratto», scrive Lorenzo Lamperti, e vedi un Cesare-Biden che dice e contraddice, e che ieri ha dato ordine alle legioni obbedienti di passare il Rubicone del Jet da combattimento all’Ucraina, votata alla guerra totale contro la Russia. Tanto è guerra europea, e se vola qualche ordigno nucleare ‘tattico’ –un po’ meno grosso degli altri ma sempre più mortale di quello che aveva cancellato la città ospite di Hiroshima-, sarà tragedia altrui.

Cambio di rotta

Gli Stati uniti comunicano al mondo via G7 solo vetrina, che hanno deciso di dare il via libera alle consegne di aerei da combattimento all’Ucraina da parte di paesi terzi. Non solo. Joe Biden ha comunicato ai leader presenti in Giappone che Washington sosterrà l’addestramento dei piloti di Kiev. Compresi nel piano, gli F-16 in dotazione ai Paesi bassi e l’Eurofighter Typhoon del Regno unito, i paesi che avevano chiesto una «coalizione internazionale per l’invio di jet». La decisione di Biden avrebbe preso alla sprovvista gli alleati (quelli di minor conto che già non sapevano).

Colpo di scena, quando sino a ieri la Casa bianca definiva «irrealizzabile la fornitura di F-16 all’Ucraina». Sorpresa anche per il coinvolgimento diretto nell’addestramento che avverrà in Europa.

Regalo di benvenuto a Zelensky

Un regalo di benvenuto a Zelensky, che -altra sorpresa- domani arriva a Hiroshima. Sembrava dovesse partecipare solo in videoconferenza, ma alla fine si sono rotti gli indugi per una presenza fisica. «Si realizza di fatto la connessione tra fronte ucraino e Asia-Pacifico, evocata tante volte negli scorsi mesi dal padrone di casa Fumio Kishida e respinta con stizza dalla Cina», segnala preoccupato il Manifesto.

F16 da ottobre e timidi distinguo

Gli F-16 dovrebbero essere operativi a partire da ottobre, 4 mesi dall’inizio dell’addestramento e comunque dopo l’annunciata controffensiva ucraina. Con qualche primo timido distinguo per dei capi di governo che, tornati a casa, dovranno spiegare alle loro opinioni pubbliche, ai loro elettori, certe scelte molto ‘problematiche’. E la Germania ha subito chiarito -scusa di mercato- che «non potrà svolgere un ruolo attivo in quanto non possiede capacità di addestramento, competenze o l’aereo».

Anticipo di allarme nucleare da Mosca

Mentre Biden comunicava le decisioni Usa sui jet da combattimento e Zelensky onnipresente volava anche a Gedda, al vertice della Lega araba, il segretario del Consiglio di sicurezza di Mosca denunciava che «una nube radioattiva provocata dalla distruzione di munizioni con uranio impoverito fornite da Londra all’Ucraina si sta dirigendo verso l’Europa occidentale, e un aumento delle radiazioni sarebbe stato già registrato in Polonia». Molti dubbi sul fondamento della notizia, «con qualche elemento concreto di allarme», avverte Andrea Lavazza su Avvenire.

Sabato 13 maggio, mentre Zelensky era in visita a Roma, nella zona di  Khmelnitsky, si è visto un enorme fungo in cielo dopo lo scoppio di quello che potrebbe essere un grande deposito di munizioni, colpito quasi sicuramente da un attacco russo.

 

L’agenzia atomica nega

L’Agenzia atomica internazionale non ha lanciato alcuna allerta. E spiega che l’uranio impoverito ha una tossicità chimica (le particelle diffuse dal suo uso nei proiettili per renderli più penetranti),  certamente pericoloso e fortemente sospettato di essere cancerogeno, ma non può creare una nube radioattiva del tipo descritto da Patruschev. Successivamente, l’Agenzia atomica polacca ha affermato che «i picchi radioattivi osservati negli ultimi giorni in Polonia, ma anche nel resto d’Europa, non sono insoliti e si verificano regolarmente con le piogge». Ma sempre con la virtù del dubbio.

Tags: F16 Ucraina Usa
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