Esercitazioni militari Arabia Saudita-Cina e addio Patto di Abramo

Mentre la crisi israeliana rischia di trasformarsi in una guerra ben più estesa, e con nuovi attori coinvolti, il principale attore regionale, l’Arabia Saudita, è impegnato con la Cina, a migliaia di chilometri di distanza, nella provincia cinese meridionale del Guangdong, nell’esercitazione navale congiunta Blue Sword 2023.
Dal Patto di Abramo per un sempre più difficile avvicinamento Saudita con Israele, all’attualità di Ryadh che ha rifiutato le richieste di sfollamento forzato del popolo palestinese da Gaza, esprimendo la sua condanna nei confronti di chi prende di mira i civili in qualsiasi forma.

‘Pace e stabilità mondiale’

Mai una guerra che sia stata fatta partorire col nome giusto. Le manovre, programmate da tempo, servono ufficialmente a rafforzare la cooperazione militare reciproca e ‘salvaguardare pace e la stabilità mondiale’. La marina cinese, si legge in un comunicato, ha anche parlato di esercitazioni «per migliorare le capacità dei partecipanti nel combattimento navale e migliorare complessivamente le capacità operative congiunte delle unità di soccorso armato all’estero». Che siano allenamenti di ’soccorso’ è lecito dubitare, che servano al non rinomato esercito saudita, è un fatto.

Tre settimane a fare finta mentre il mondo brucia

Operazione di tre settimane in tre fasi: addestramento e infine esercitazione completa con ‘esercitazioni a fuoco e azioni di ricognizione subacquea‘. Lo svolgimento della seconda edizione di Blue Sword, dopo quella del 2019, lascia presupporre che la Cina e l’Arabia Saudita possano aver reso questa esercitazione una routine. Del resto, le due marine coinvolte svolgono assieme missioni di scorta e antipirateria nel Golfo di Aden e nelle acque al largo della Somalia.

Le esercitazioni Cina-Arabia Saudita

Blue Sword 2023 coinvolge non solo le marine dei due Paesi, ma anche le rispettive forze speciali marittime, i ‘marines’ arabi e cinesi. Più di 100 ufficiali e soldati provenienti dai due Paesi, tutti ed evocare la pace, parte classica di tutte simili recite, allenandosi alla guerra. La parte saudita ha ringraziato la Cina per l’ospitalità, e ha auspicato un ulteriore rafforzamento della cooperazione sapendo bene che nel solo dirlo, faceva dispetto a molti amici o ex amici petroliferi.

Grande interesse cinese

Pechino ha molti interessi politico economici, inclusi investimenti, progetti di cooperazione e lavoratori, impegnati anche in Arabia Saudita e dintorni, in regioni più o meno geopoliticamente instabili. Anche le rotte marittime che collegano il Medio Oriente alla Cina sono vitali per il commercio cinese e le importazioni di carburante. Da qui l’esigenza per il Dragone di rafforzare la cooperazione con l’Arabia Saudita, oltre alla linea privilegiata di petrolio a gas con Mosca.

Problemi statunitensi al nodo

Esercitazioni passerelle con tanti destinatari diretti e di sponda. Primo tra tutti il rapporto sempre più incrinato tra gli Stati Uniti e i sauditi, un rapporto cambiato soprattutto dopo la guerra in Ucraina, e la posizione di Riyadh sui volumi di produzione di petrolio, le ‘non sanzioni a Mosca’, e ora con la drammatica situazione tra Israele e Palestinesi. E le tensioni aperte tra i vecchi e alleati e spesso complici, si scoprono essere sempre più numerose sul fronte dei ‘non allineati’.

L’accordo storico sauditi-Iran

Pronte la Cina ad inserirsi, recentemente scesa in campo per facilitare un accordo in Arabia Saudita e Iran, storici avversari, che hanno concordato di ristabilire le relazioni diplomatiche. «Pechino, insomma, sta cercando e trovando la sponda saudita, alla luce anche dei molteplici accordi firmati tra le parti in seguito alla visita nel Paese del leader cinese Xi Jinping», sottolinea su InsideOver Federico Giuliani.

Dal Patto di Abramo alla crisi israeliana

Sullo sfondo dell’avvicinamento militare sino-saudita, si impone la crisi israeliana. La programmazione dell’esercitazione Blue Sword era stata pianificata prima dei tragici eventi mediorientali, ma si svolge comunque nel mezzo delle crescenti tensioni tra Israele e Hamas.

Con Ryadh che ha rifiutato le richieste di sfollamento forzato del popolo palestinese da Gaza, esprimendo la sua condanna nei confronti di chi prende di mira i civili arabo palestinesi in qualsiasi forma.

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