Difesa europea, ritorno alla guerra fredda con i civili scudo e bersaglio

Gli eserciti occidentali stanno cambiando le tattiche, ma i civili rischieranno ancora di più in caso di guerra, avverte Reuters. Anche i militari occidentali, puntando su piste e strade civili, scelgono di farsi scudo di civili inermi: uno stratagemma che complica i piani nemici e calpesta il diritto umanitario’, denuncia Francesco Palmas su Avvenire. Prima dell’Ucraina, contro le bombe Nato, la contraerea di Belgrado si spostava ogni notte di quartiere, e gli specialisti della guerra lo chiamavano ‘diradamento strategico

Le nuove guerre: civili scudo e bersaglio

«Ormai è chiaro: la guerra in Ucraina sta obbligando gli stati maggiori euro-americani a ripensare forze e strutture degli apparati militari. Prendendo a modello l’aeronautica di Kiev, mobile e decentrata, si scommette sull’agilità e sulla dispersione dei velivoli, finora dislocati in poche basi militari, note al nemico e vulnerabili ai suoi raid. Tornano di moda gli aerodromi civili e le piste sommarie, ancora di salvezza dalle ‘Diradamento strategico’ nuove minacce volanti, droni e missili su tutti».

‘Diradamento strategico’

Sempre Avvenire ci racconta di come il generale Hecker, capo delle aviazioni alleate in Europa, osservando le manovre russe fra Kaliningrad e il Baltico, ha detto che l’Armata Rossa si sta addestrando a colpire aeroporti, snodi ferroviari e centri di comando in tutta Europa. Insomma, i poligoni storici non sono più al sicuro; bersaglio troppo facile e scontato. E già dal 2021, pre guerra ufficiale in Ucraina, il britannico maresciallo dell’aria Sir Michael Wigston aveva preconizzato un futuro problematico.

Con manovre di decollo improvvise, con allarmi immediati ad aerei dislocati su aerodromi secondari e tronchi autostradali. Un ritorno al passato della guerra a fredda allora anti sovietica e ora anti Russia.

Britannici ala dura del fronte Nato

Dal prossimo autunno, la Royal Air Force tornerà alle logiche della Guerra fredda, lasciando i campi di volo tradizionali di Coningsby, Lossiemouth e Marham e si sposterà su siti alternativi, ovviamente segreti. E la notizia, anche se incompleta, l’allarme lo contiene al massimo. Anche i rari e costosissimi e micidiali F-35, ci di dice che saranno disseminati su strade secondarie, perché bisognerà «farsi imprevedibili, resistenti e sfuggenti». Sembra una ‘Gladio’ in divisa, una nuova ‘Stay-behind’ del terzo millennio con poche variazioni sul nemico da fronteggiare.

Per salvare il militare, bersagli civili

A farne le spese –deduzione facile e incontestabile-, sarebbero ancor di più i civili inermi, tirati in mezzo ad eventuali bombardamenti nemici. I militari assicurano che, nella deprecata e per ora ipotetica prossima guerra in casa europea, saranno comunque requisiti aeroporti poco trafficati e strade chiuse alla circolazione.

Europa ex ‘santuario’ ora vulnerabile

Per il generale francese Philippe Moralès: «l’Europa non è più un santuario invulnerabile. Servono bunker, scudi antiaerei e mobilità di mezzi». Sembra di essere precipitati di colpo in un mondo di matti. «Ovunque ti giri, i militari dicono di non avere scelta e di essere costretti a inglobare anche le infrastrutture civili nei piani bellici», insiste Francesco Palmas, ‘Independent military analyst’. «È una lezione tragica appresa dalla guerra ucraina, dove le strade servono a Kiev per i decolli e non sono risparmiati neppure gli ospedali e i centri commerciali, piegati alle esigenze belliche perché usati talvolta come depositi di armi».

I reali bersagli oggi in Ucraina e domani…

‘Strade che servono a Kiev per i decolli, ospedali e centri commerciali usati talvolta come depositi di armi’. E la guerra esalta la sua natura di bugia permanente dove aggressore ed aggredito diventano complici di vittime innocenti. «Sorge il dubbio che anche i militari occidentali, puntando su piste e strade civili, vogliano farsi scudo di utenti inermi: uno stratagemma che complica i piani nemici e calpesta il diritto umanitario».

‘Combattimento decentrato’

Nell’ottica bellicista tanto in voga, si impone un nuovo modus operandi: «L’agile ‘combat employment’, il combattimento decentrato, unica via per contrastare avversari strapotenti». Tutto previsto e calcolato. Il comando e il controllo delle forze che passerà per la periferia più che per il centro, imperniato su più nodi, più difficili da individuare e scardinare.

‘Rapid raptor’

Gli americani stanno mobilitando non solo l’Europa ma anche le isole del Pacifico e dell’Oceano Indiano e stanno mettendo in rete le basi sudcoreane e giapponesi. Mentre hanno varato da tempo il programma ‘rapid raptor’, che consente loro di trasferire velivoli da superiorità aerea in qualunque continente in meno di 24 ore. Modello Seconda guerra mondiale, nelle battaglie aeree del Pacifico.

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