Missioni italiane all’estero: rinnovi e altre quattro in Africa e Ucraina

Il Consiglio dei ministri, oltre ai discussi provvedimenti sul lavoro ha deliberato ieri la prosecuzione di alcune missioni militari internazionali e l’avvio di 4 nuove missioni militari nel 2023. Sintesi da decreto e molto su cui discutere e forse litigare in sede di dibattito parlamentare.

Relazione alla Camere a decisione presa

La delibera è accompagnata da una relazione analitica per riferire alle Camere sull’andamento delle missioni internazionali delle Forze armate e delle Forze di Polizia, «sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione effettuati nel 2022», recita la comunicazione molto sintetica e decisionista.

Missioni ‘di lungo corso’

Per la prosecuzione delle missioni in corso, l’Italia, «in considerazione del complesso quadro geo-strategico, contraddistinto da persistenti e duraturi fattori di instabilità e aggravato dal conflitto russo-ucraino, continua a operare nella zona del cosiddetto Mediterraneo allargato. All’esterno del Mediterraneo allargato, permane l’esigenza di mantenere una presenza navale nell’area indo- pacifica».

‘Mediterraneo allargato’ verso l’Asia

Coma formula di garanzia, il governo scrive che «La strategia di impiego dello strumento militare continua a basarsi sulla tradizionale adesione alle iniziative delle Organizzazioni Internazionali di riferimento per il nostro Paese (ONU, NATO, UE)». Ma dove non decidono gli altri, la possibilità di ‘coalizioni ad hoc’, «con Paesi e attori con i quali condividiamo rapporti di collaborazione o alleanze». Che vuol dire tutto per non dire niente.

Le nuove missioni 2023

Le nuove missioni 2023 di supporto, consulenza e addestramento alle forze locali (L’esempio citato nel pezzo precedente in Sudan, sperando con risultati più tranquillizzanti).

  • European Union Military Assistance Mission in Ucraina (EUMAM Ucraina) – supporto al riequipaggiamento ed addestramento delle forze ucraine’. Tutta da spiegare per l’elevato rischio di coinvolgimento diretto nel conflitto in corso.
  • European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia) – supporto al controllo dei confini libici contro i traffici illeciti.
  • European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger) – supporto alle forze nigerine impegnate contro le milizie jihadiste.
  • Burkina Faso. Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso alle forze impegnate contro le milizie jihadiste.

Maggiori dettagli da sperare nell’occasione del dibattito parlamentare, con un impegno di trasparenza sfuggito nella comunicazione scritta che di fatto dice poco e spiega quasi niente.

 

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