Se lo pensavate, eravate in torto. Voi e tutti quelli che in questi decenni hanno asfaltato la strada dell’ingiustizia nel Paese, distruggendo legami di comunità, spazzando via come irricevibili le lotte civili, seppellendo regole e umanità, in una corsa ottusa e miope al decisionismo, alle privatizzazioni, alla devastazione ambientale, alla cattiveria, alla vendetta, alla mancanza di riferimenti umani, sociali e culturali. Pensavate forse che per governare sarebbe bastato essere economicamente, culturalmente e socialmente di destra, ma con più eleganza? E che questo crollo di valori avrebbe garantito la salvezza di una democrazia asfittica, asimmetrica e truce come quella che conosciamo?
No, la destra è quello che è sempre stata. Dall’altra parte invece è stato dilapidato un patrimonio di idee, di organizzazione, di senso civile. A vantaggio di una bruttezza crescente, di leggi razziste, di povertà culturale strabiliante, di parole sottratte al loro significato per diventare tappetini fasulli per un sistema di ingiustizie.
Penso alla legalità dichiarata del far fare il giro del Mediterraneo a chi salva poveracci dalla morte in mare. Per poi far riattraversare ai bambini l’Italia come forma di cattiveria gratuita. Pensate ai vostri figli, alle persone che avete a cuore e chiedetevi come sarebbe un soccorso in mare, in bilico tra la vita e la morte, nelle mani e sulla canna del fucile della Guardia costiera libica.
Prima di fare i garantisti a senso unico per i reati che ci impoveriscono e ci rendono il Paese del lavoro in nero e dell’evasione fiscale che incide su sanità e istruzione pubbliche, pensate a chi viene punito e torturato con il 41 bis. Serve davvero a battere la mafia? Penso a Alfredo Cospito, anarchico che scrive cose non condivisibili, ma che non ha mai ammazzato nessuno, eppure è stato condannato da leggi incredibili (anche se promulgate dallo Stato, le leggi quando sono ingiuste lo restano e sarà la storia a giudicare le mezze calzette zelanti che le applicano con gioia: non vi ricorda niente?) a un ergastolo ostativo per un atto dimostrativo che non ha fatto neanche un ferito e per di più segregato con il 41 bis a una non vita in un cubicolo di cemento. Il suo sciopero della fame ha acceso i riflettori, ma non basta.
Cospito peserà sulle coscienze. Altro che citare a pappagallo l’indifferenza è reato. Occorre riprendere a tessere una politica realmente alternativa a quella della destra che fa esattamente la sua politica. Oggi se la prendono con i ragazzini in piazza, puniscono con durezza i lanciatori di vernice lavabile che si battono per salvare la terra, domani continueranno. È il loro modo di essere, non lo scopriamo adesso.
Ma se ha senso la democrazia, occorre ripensare alla banalità del male, soprattutto quando veste la disumanità delle istituzioni.