New York, la ‘Grande mela’ malata chiama in soccorso la Guardia Nazionale

Una città mitica, che da sempre ha incarnato l’essenza del ‘sogno americano’, adesso sembra diventata la metafora di un incubo collettivo: la tranquilla quotidianità minacciata da una microcriminalità sempre più sanguinaria che ha costretto lo Stato e schierare la Guardia nazionale.

La Guardia Nazionale in metropolitana

La Guardia Nazionale, l’esercito dello Stati, in prima linea, per rassicurare una popolazione spesso terrorizzata. Il Governatore dello Stato di New York, Kathy Hochul, del Partito Democratico, lo ha fatto schierando le proprie truppe sul fronte di battaglia più caldo, che è l’enorme ragnatela della Metropolitana dove, ogni giorno, succede praticamente di tutto. La Hochul ha ordinato a mille soldati di presidiare stazioni e carrozze. La stessa cosa ha fatto il sindaco di New York, Eric Adams (anche lui Democratico), che ha aumentato, di mille agenti, il personale di controllo della polizia presente nella ‘Subway’.

Naturalmente, sono subito scoppiate le polemiche politiche, in una nazione non tanto abituata a vedere i militari gestire l’ordine pubblico, ma in giro per il mondo a fare di peggio.

L’irrisolvibile questione razziale

Polemiche, tutte puntualmente riportate dal New York Times, che riguardano anche possibili pregiudizi sociali o, addirittura razziali. Come le proteste di una passeggera di Brooklyn, che ha dichiarato al NYT: «Sapevo che sarei stata fermata dalla polizia, perché avevo una borsa grande e perché sono nera». Ma, più in generale, nella progressista New York, non tutti giustificano il ricorso alla Guardia Nazionale, una disposizione vista un po’ come una forzatura propagandistica. La polemica si è allora trasferita sul piano costituzionale. Esiste una legge del 1876, conosciuta sotto il nome di ‘Posse Comitatus Act’, che giudica un crimine utilizzare l’esercito come polizia, nella maggior parte dei casi.

Pasticcio costituzionale

L’interpretazione corrente, però, è che quel limite si applica al governo federale e non a quello dei singoli Stati. Quondi, la Guardia Nazionale può, dovendolo, ‘usare il manganello’. Sempreché -tempi elettorali molto tesi-, la Corte Suprema, eventualmente investita del caso, non la pensi diversamente. E poi, dicono ancora i critici della ‘militarizzazione newyorkese’, le statistiche sono in chiaro-scuro. E vanno interpretate correttamente. Insomma, è vero fino a un certo punto che «i crimini di strada siano aumentati». Almeno quelli denunciati ufficialmente (il punto è proprio questo).

Tra percezione e strumentalizzazione

Purtroppo, però, ciò che conta, politicamente parlando (e che fa leva anche sui sondaggi) è la cosiddetta ‘percezione’. Ed è chiaro a tutti che i Repubblicani, in lotta feroce per le Presidenziali del 2024 a sostegno di Trump, hanno elaborato un loro teorema, che lega immigrazione clandestina e microcriminalità. Quella più miserabile, disperata e a volte più sanguinaria. Legata allo spaccio dilagante del Fentanyl e che finisce per creare molto più allarme sociale della delinquenza organizzata.

Paura reale e rischio elettorale

Questa narrativa, esagerata quanto si vuole o, addirittura, sapientemente costruita ad arte dai ‘guru’ delle campagne elettorali repubblicane, ha comunque dei riscontri in tutte le medie sondaggistiche. Insomma, il ‘confine Sud’ e la criminalità ‘percepita’, sono fra i temi ai primi tre posti delle Presidenziali. Ecco perché New York è un laboratorio politico, dove i Democratici non possono permettersi di sbagliare manco una mossa.

Due fronti politici

In questo senso, la Governatrice Hochul si difende su due fronti. Deve combattere contro i seguaci di Trump, che la accusano di essere troppo tenera con gli immigrati-rifugiati. Ma deve anche replicare alle critiche che le piovono addosso dall’ala sinistra del suo partito. E lei risponde che le statistiche fanno ben poco per placare la paura della gente. «Se sei una mamma col passeggino, sulla metropolitana – ha detto – i numeri non contano». È la percezione del rischio e del pericolo quello che conta e, secondo Kathy Hochul, tale sensazione a New York è alta. Per questo si è decisa a schierare la Guardia Nazionale.

Far West a Brooklyn

D’altro canto, l’ultima selvaggia sparatoria alla stazione di Brooklyn si è svolta giovedì scorso, dopo il dispiegamento delle truppe. Che non può servire d’incanto a risolvere la situazione. Un malessere sociale talmente radicato, da far dire a un lettore del NYT che si firma: «Mesi fa tre uomini hanno cercato di rubarmi il portafogli, mentre entravo in una stazione della metropolitana. Ma sono riuscito a scappare. Adesso, prima di uscire di casa, mi tolgo tutti i dollari dalle tasche.

Nel frattempo, sono andato a comprare un biglietto di sola andata per la Florida. Ho intenzione di scapparmene per un po’ e, solo se New York dovesse diventare più sicura, allora forse potrei tornare».
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