Biden ‘Stato dell’Unione’: troppe guerre in corso e l’innominato Trump

Biden nel discorso sullo stato dell’Unione, primo grande appuntamento pubblico del presidente nel mezzo della campagna elettorale ha attaccato più volte il suo sfidante Donald Trump, senza mai nominarlo. «Una sfida epocale per la democrazia e l’anima stessa dell’America». Mentre su Israele, Biden propone la costruzione di un molo nel mare di Gaza dove poter inviare navi di aiuti.

L’innominato Trump lasciato per ultimo nel discorso

«Il problema non è la nostra età, ma quella delle nostre idee. Trump ha la mia stessa età, ma vede le cose in modo diverso. La vita mi ha insegnato ad abbracciare la libertà e la democrazia. Un futuro basato sui valori fondamentali che hanno definito l’America: onestà, decenza, dignità, uguaglianza. Altri vedono una storia americana di risentimento, vendetta e punizione. Quello non sono io».

Israele e Gaza seminascoste, ma basta Netanyahu

Siccome l’appoggio incondizionato allo Stato ebraico gli sta facendo perdere voti nella sua stessa coalizione, prova a prendere le distanze da Netanyahu. «Israele ha la responsabilità fondamentale di proteggere i civili. Questa guerra ha avuto un costo in termini di innocenti maggiore di tutti i precedenti conflitti a Gaza messi insieme. Più di 30.000 palestinesi uccisi e la maggior parte non sono di Hamas. Migliaia e migliaia sono donne e bambini innocenti. Ragazze e ragazzi sono rimasti orfani. Quasi 2 milioni di palestinesi sono sotto bombardamenti o sfollati. Case distrutte, quartieri in macerie, città in rovina. Famiglie senza cibo, acqua, medicine. È straziante».

Quel molo sul nulla di Gaza

«Stasera darò ordine alle forze armate statunitensi di condurre una missione di emergenza, per creare una banchina temporanea nel Mediterraneo, sulla costa di Gaza, che possa ricevere grandi navi che trasportano cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei. Ma non ci saranno truppe americane sul campo. In questa operazione umanitaria, anche Israele deve fare la sua parte, consentendo maggiori aiuti e garantendo che gli operatori umanitari non si trovino nel fuoco incrociato».

La favola di ‘due popoli due Stati’

«Guardando al futuro, l’unica vera soluzione è quella dei due Stati. Non esiste altra strada che garantisca la sicurezza e la democrazia di Israele. Non esiste altra strada che garantisca ai palestinesi di vivere in pace e dignità. Non esiste altra strada che garantisca la pace tra Israele e tutti i suoi vicini arabi, compresa l’Arabia Saudita». E forse ci crede davvero.

Cronaca americana

Biden, in realtà, ha usato il discorso di giovedì sera per attaccare Trump su alcuni dei temi più importanti per l’elettorato americano, come per esempio il contrasto alla migrazione illegale, su cui Trump e Partito Repubblicano stanno impostando la campagna presidenziale sull’emergenza al confine con il Messico. Il 68 per cento degli americani oggi ritiene che le politiche di Biden sulla questione siano state inefficaci, e anche per questo la sua amministrazione negli ultimi mesi si è dimostrata disponibile a scendere a compromessi, attirandosi le critiche da sinistra di chi ritiene che stia adottando sulla questione un approccio troppo conservatore.

Meno migranti per più aiuti all’Ucraina e Israele

Il Congresso è bloccato da mesi in cerca di un accordo su un disegno di legge che renderebbe più difficile chiedere l’asilo per i migranti irregolari che arrivano al confine con gli Stati Uniti dal Messico. Assieme alla proposta di altri miliardi a Keiv e Tel Aviv. «Mi è stato detto che il mio predecessore ha chiamato i Repubblicani al Congresso e ha chiesto loro di bloccare il disegno di legge. Sente che sarebbe una vittoria politica per me e una sconfitta politica per lui. Ma non si tratta di lui o di me. Sarebbe una vittoria per l’America!», ha detto Biden.

Dalla Cina all’aborto

Sulla Cina, Biden è stato chiaro: «Voglio la competizione, non il conflitto». Posizioni strategiche a parte, gli aspetti più elettorali. Biden ha promesso di ristabilire il diritto all’interruzione di gravidanza, di riportare a casa i prigionieri americani, tra cui il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, di difendere la fecondazione assistita.

Biden non ha fatto gaffe, ha avuto un paio di incertezze ma è andato liscio, alternando anche battute e annunci forti, come quando ha ribadito che gli Stati Uniti ‘non andranno via dall’Ucraina’, salvo insistere ancora sulle armi ‘necessarie per battere la Russia’.
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