Dopo il patto Usa-Nato-Ue sui tank promessi, ora Kiev vuole i caccia F-16

Tweet della Difesa ucraina in rete da ieri: «F-16 for Ukraine! Give our Top Guns Top Class Planes! They will make sure the job is finished; and the Free World wins!». «F-16 per l’Ucraina! Dai ai nostri Top Gun aerei di prima classe! Vi assicureranno che il lavoro sia finito e il Mondo Libero vinca!».
E gli alleati ne parlano. Dopo i super carri armati, neanche i bombardieri sono più un tabù? Per arrivare dove?

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«F-16 for Ukraine!»

Ieri pomeriggio sul canale ufficiale del ministero della difesa ucraino su Twitter è apparso il messaggio «F-16 for Ukraine!». Neanche tre giorni dall’annuncio di Germania e Stati uniti sulle forniture di carri armati all’Ucraina, che il governo di Zelensky ha già iniziato un’altra campagna mediatica per i cacciabombardieri. «La paura, inutile nasconderlo, nasce dal fatto che per la prima volta tale richiesta non è ignorata», annota Sabato Angieri sul Manifesto. Il famoso «rischio di escalation» che ormai sembra definitivamente entrato nel campo delle possibilità, non solo per i pessimisti. E per la prima volta si sentono anche accuse alla Russia di aver iniziato una guerra contro la Nato, e questo stupisce e preoccupa ulteriormente.

‘Attacco della Russia alla Nato’

Il segretario generale dell’Alto commissario per esteri e sicurezza Ue, l’italiano Stefano Sannino, in una occasione diplomatica ha accusato la Russia di aver portato la sua guerra contro l’Ucraina a «un altro stadio costringendo Germania e Stati Uniti a inviare carri armati avanzati all’Ucraina». Sempre secondo il diplomatico, il presidente Vladimir Putin sarebbe passato «dal concetto di operazione speciale al concetto di guerra contro la Nato e l’Occidente». Affermazione decisamente audace in cui la politica litiga con la logica, a meno di non considerare l’Ucraina come parte dell’Occidente già da prima del conflitto iniziato il 24 febbraio scorso.

Guerra alla Russia, Stati Uniti e le molte Nato

Almeno finora, la Nato non sembrava proprio aver voglia di iniziare una guerra a tutto campo contro la Russia. C’è voluto un anno per far decidere a due dei leader della Nato e dell’Ue l’invio di carri armati a Kiev. Quesito da porci già da adesso, prima che la politica sempre un po’ ipocrita e bugiarda, si decida ad informarci correttamente. Stando all’ufficialità di mesi e mesi di dichiarazioni, gli aerei non sono ‘neanche contemplati nelle possibili forniture militari’. «Il cancelliere tedesco ha già detto nel Bundestag molto chiaramente che fin dall’inizio si è spiegato che i caccia non sono in gioco», garantisce la portavoce del governo tedesco. Salvo che Schulz, assieme a noi, non sia stato preso in giro.

La ‘non sorpresa’ di Washington

Certo sorprende sentire l’amministrazione Biden che ora dichiara di «non essere sorpresa dalla richiesta ucraina di cacciabombardieri e di velivoli in generale». Secondo il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, al momento «non ci sono annunci da fare ma siamo in costanti conversazioni e discussioni con gli ucraini riguardo alle loro necessità». Detta più chiaramente, «Noi stiamo decidendo». Poi lo diranno anche a Scholz e a tutti noi. Intanto il portavoce dell’aviazione militare di Kiev, Yuri Ignat, dichiara, che ci vorrebbero/vorranno circa 6 mesi per addestrare i piloti ucraini a combattere sugli F-16 americani. I sei mesi prima di avere a disposizione i carri armati promessi. Ma forse siamo noi maliziosamente impauriti.

Ma con Albero Negri, la guerra non la decide Zelenski a Sanremo

«Qual è l’obiettivo della Nato? Impedire una vittoria russa oppure sconfiggerla e aiutare l’Ucraina a vincere? Nel primo caso la guerra dovrebbe essere portata avanti solo fino a quando Mosca accetterà un accordo. Nel secondo significa dare a Kiev armi per liberare i territori: ma che debba essere l’Ucraina a decidere appare un esercizio retorico dei politici occidentali. Sono solo canzonette. O qui finisce male, come canta Bennato».

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