L’Italia a destra: novità e preoccupazioni mentre l’Europa trema

L’Italia al Centrodestra, Fdi è primo partito al 25-26%. Pd al 19%, M5s terza forza, Lega in calo, assieme al numero degli elettori, il 63,9% degli aventi diritto – Al Senato la coalizione di centrodestra prende almeno 114 seggi. Crolla invece la Lega all’8,5 per cento tallonata da Forza Italia data all’8%. Il centrosinistra alla Camera raggiunge il 26,8%, Il M5s il 16% e il terzo polo di Renzi-Calenda si ferma al 7,5 per cento.
Ma sono ancora exit-poll e proiezioni, anche se il dato di fondo appare incontrovertibile.
Dopo non scontate trattative interne cosa aspetta la destra al governo. Dalle scadenze del Pnrr alla guerra in Ucraina, dall’emergenza energetica fino alla prossima legge di bilancio.

Le proiezioni, FdI primo partito

Il centrodestra avrà una maggioranza autonoma anche al Senato che era il vero dubbio della vigilia. Gli exit poll indicano infatti una forbice al Senato per il centrodestra che va da 109 a 119 seggi, più che sufficienti per navigare con una certa tranquillità. Questo nonostante i numeri dei suoi alleati non siano altrettanto lusinghieri: la lega di Salvini crolla all’8,5, mentre Forza Italia regge vicinissima alla lega con l’8 per cento. Incerta la possibilità di raggiungere il 3% di voti e avere degli eletti per l’Alleanza Verdi e Sinistra, e +Europa. Esclusi Italexit, Noi Moderati, e Impegno Civico.

Prima valutazioni politiche interne

Lusinghiero il risultato del Movimento guidato da Giuseppe Conte che ribalta gli ultimi sondaggi raggiungendoil 16,5% che lo collocano molto avanti alla Lega di Salvini. E immediatamente gli esponenti M5s attaccano il Pd per la gestione della campagna elettorale: “il centrodestra unito ha vinto. Letta qualche domanda dovrà farsela“, ha detto il vicepresidente M5s. E in casa Pd già si riparla apertamente di alleanza con l’M5s. In casa del terzo polo atmosfera mista per il risultato del matrimonio Calenda-Renzi, ma le aspettative della vigilia erano alte e il nuovo partito non è riuscito a sfondare quel 10 per cento che sarebbe stato un successo.

Dopo non scontate trattative interne cosa aspetta la destra al governo

Dalle scadenze del Pnrr alla guerra in Ucraina, dall’emergenza energetica fino alla prossima legge di bilancio. Il nuovo governo, appena insediato, avrà davanti diversi fronti caldi, tanto a livello economico quanto in politica estera. Una delle prime incombenze sarà la manovra, la legge che dà l’indirizzo all’azione dell’esecutivo.

Ancora un po’ di Draghi

Il premier uscente sarà impegnato fino all’ultimo giorno utile su tutti i dossier ancora aperti. A partire dalle riforme utili ad incassare tutti i fondi del piano di ripresa e resilienza. L’obiettivo è realizzare nei prossimi due mesi oltre il 50% dei target in scadenza a fine anno. Se questa tabella di marcia sarà rispettata, nei mesi di novembre e dicembre dovranno essere centrati i restanti 26 traguardi in scadenza: i 55 complessivi saranno poi verificati con la Commissione europea.

Cosa c’è in ballo e altre scadenze strette

In ballo c’è la terza tranche (la seconda ha incassato il via libera informale la scorsa settimana) da 21,8 miliardi. In questo contesto il successore di Draghi dovrà completare l’attuazione della legge sulla concorrenza (con il nodo dei balneari), che è uno degli obiettivi del Pnrr per fine 2022. La legge di bilancio dovrà essere approvata entro fine anno, con presentazione alle Camere prevista entro il 20 ottobre.

Pensioni anti Fornero e passaggio di consegne

Il nuovo esecutivo dovrà occuparsi anche delle pensioni, altrimenti da gennaio scatterà la Fornero. Di certo, Draghi ha già messo in allerta i suoi ministri, invitandoli a preparare un ordinato passaggio di consegne, per “fornire al nuovo governo un quadro organico delle attività in corso, degli adempimenti e delle scadenze ravvicinate“, per agevolare un “pronto esercizio delle proprie funzioni“.

Guerra, armi all’Ucraina e G20 a Bali

Sul fronte internazionale, il primo grande impegno del prossimo premier sarà il G20 di metà novembre, a Bali. In linea più generale, il governo dovrà coordinarsi con gli alleati europei e della Nato per la guerra tra Russia e Ucraina, che rischia una nuova escalation. Da parte sua, l’esecutivo uscente, dopo il voto di domenica, si appresterebbe a firmare il quinto decreto per l’invio di armi in Kiev.

Emergenza energetica senza illusioni

L’altro nodo che l’Ue potrebbe cominciare a sciogliere nel prossimo consiglio straordinario del 30 settembre, è una risposta comune all’emergenza energetica, con le ipotesi di un tetto comune al prezzo del gas e del disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità. Al piano comunitario, l’Italia dovrebbe continuare con misure proprie, in termini di aiuti e sgravi fiscali, all’attenzione di una delle prime riunioni del neonato Consiglio dei ministri. Che dovrà decidere se procedere ad uno ‘scostamento di bilancio’ e di quale entità. Sempre al capitolo Bruxelles, prossima trattativa sulla politica fiscale e, quindi, sul patto di stabilità.

Dossier economici

Tra i dossier economici sui tavoli del nuovo presidente del Consiglio e del prossimo ministro dell’ Economia ci sono Mps e, soprattutto, Ita Airways. Mentre il futuro titolare della Salute dovrà prendere in consegna anche la gestione della pandemia (con l’impatto delle scuole aperte ancora tutto da valutare e del prosieguo della campagna vaccinale.

L’estrema destra europea esulta. Amici pericolosi

L’estrema destra europea esulta per la vittoria di Giorgia Meloni. Le congratulazioni arrivano da Afd e Vox, ma anche dal gruppo di Visegrad. Secondo gli alleati di Fratelli d’Italia in Europa, la vittoria di Meloni ha aperto la strada ad altri partiti di estrema destra. Eric Zemmour scrive su Twitter: “Come non guardare a questa vittoria come a una prova che sì, salire al potere è possibile?”

Polonia e Ungheria di corsa

I due principali esponenti del gruppo di Visegrad, il premier polacco e il portavoce del premier ungherese, si complimentano su Twitter. “Congratulazioni Giorgia Meloni”, scrive Mateusz Morawiecki, mentre Balazs Orban, deputato ungherese e direttore politico dell’ufficio del premier Viktor Orban, esulta: “In questi tempi difficili, abbiamo più che mai bisogno di amici che condividano una visione e un approccio comuni alle sfide dell’Europa”.

L’ultra destra anti Ue

Anche l’estrema destra tedesca, AFD, gioisce per il risultato italiano: l’eurodeputata tedesca Beatrix von Storch commenta: “Insieme agli amici Matteo Salvini e Giorgia Meloni può costruire un forte governo di destra”. Secondo Santiago Abascal, presidente del partito spagnolo Vox, Meloni ha indicato una nuova strada per tutta l’Unione Europea, che con l’estrema destra al governo sarà “orgogliosa, libera e di nazioni sovrane, capace di cooperare per la sicurezza e la prosperità di tutti”.

Francia ma non Le Pen

Anche dalla Francia arrivano le congratulazioni: Ressemblement National, tramite Jordan Bardella, rivendica la vittoria di Fratelli d’Italia, contrapponendola all’attuale leadership europea: “Gli italiani hanno offerto una lezione di umiltà all’Unione che, attraverso la voce della signora Von Der Leyen, ha preteso di dir loro cosa votare”. Si accoda anche Eric Zemmour, che prende Meloni come esempio per l’estrema destra d’Oltralpe: “Come non guardare a questa vittoria come a una prova che sì, salire al potere è possibile?

Israele e il figlio scemo

Arrivano i complimenti anche da Israele, con il figlio dell’ex premier Benjamin Netanyahu teorico dei  ‘rettiliani’, alieni che secondo le teorie complottiste si sono infiltrati tra gli uomini e che sono i veri sovrani del mondo.

Articolo precedente

Scholz d’Arabia a caccia di energia. Gas algerino evanescente. Sfortunata ‘Campagna d’Africa’

Articolo successivo

Le minacce nucleari di Putin preoccupano gli Usa. Rischio sottovalutare o provocare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Most Popular

Remocontro