Destra populista polacca di Kaczynski-Morawiecki fuori, tocca agli europeisti

A due mesi dalla sconfitta elettorale, il primo ministro polacco uscente Morawiecki, dopo aver tentato con ogni mezzo di arruolare parlamentari eletti nello schieramento opposto, senza maggioranza, è stato costretto ad arrendersi, assieme al su leader politico Jaroslaw Kaczynski e al presidente della repubblica Andrzej Duda, dello stesso partito anti europeista.

Due mesi sprecati dopo

Il primo ministro polacco uscente Mateusz Morawiecki, destra nazional populista anti europeista, non ha ottenuto la fiducia dal parlamento per formare un nuovo governo. L’incarico gli era stato dato nelle scorse settimane dal presidente polacco Andrzej Duda – che fa parte del suo stesso partito, Diritto e Giustizia – nonostante le elezioni di settembre fossero state vinte dai partiti che negli ultimi anni sono stati all’opposizione dei governi guidati da Morawiecki.

Bigottismo di potere

Ormai da settimane si sapeva che Diritto e Giustizia non aveva più una maggioranza parlamentare, e il voto di lunedì alla Camera bassa del parlamento lo ha confermato: Morawiecki ha ottenuto 266 voti contrari e soltanto 190 a favore. Nelle prossime ore il parlamento dovrebbe chiedere a Duda di dare l’incarico di formare un nuovo governo al leader dei partiti che erano all’opposizione: l’ex primo ministro Donald Tusk. Il quale ha già scelto tutti i ministri, e potrebbe presentarsi al parlamento per chiedere la fiducia già martedì.

Il politico più potente della Polonia

Euroscettico e nazionalista, Jarosław Kaczyński è uno dei politici più rilevanti della storia recente della Polonia. Ex primo ministro, e presidente di Diritto e Giustizia, il partito della destra radicale al governo dal 2015, Kaczyński domina lo scenario politico polacco da decenni anche se in politica ha un ruolo un po’ più nascosto, e nel suo partito non c’è nomina o decisione importante che non passi da lui. Nazionalista ed euroscettico da sempre, uomo di potere.

All’estrema destra di Solidarnosc

Alla fine del 1990, quando Wałęsa fu eletto presidente, Jarosław Kaczyński fu nominato capo della cancelleria presidenziale. Dopo solo 11 mesi, Wałęsa licenziò Kaczyński, dando inizio a una delle rivalità che hanno segnato maggiormente la politica polacca degli ultimi 20 anni. Nel 2001 Kaczyński fondò Diritto e Giustizia, di cui il fratello gemello Lech assunse la presidenza, e nel 2005 venne eletto presidente della sconfiggendo il prossimo premier Donald Tusk.

Tra il 2006 e il 2007 i due fratelli gemelli Lech e Jarosław Kaczyński ricoprirono rispettivamente i ruoli di presidente e di primo ministro: un caso unico al mondo.

Lo schianto aereo col gemello

Lech Kaczyński fu il presidente della Polonia fino al 10 aprile del 2010, il giorno in cui morì in un incidente aereo, al centro di diverse teorie complottiste del Kaczyński sopravvissuto. Russia e Tusk i bersagli, il partito verso all’estrema destra e la Polonia un paese semiautoritario legato ai valori più tradizionalisti della Chiesa cattolica pre conciliare. Aborto ora proibito, e i diritti della comunità LGBT bestemmia. Controllo delle istituzioni indipendenti come  tribunali e giornali.

Donald Tusk, già vertice Ue ed ex premier

L’avversario politico chiave, anzi, per Kaczyński, il nemico, è ancora Donald Tusk, già vertice Ue ed ex premier. In campagna elettorale Kaczyński aveva definito Tusk «il male puro […], un nemico della nazione […] un traditore che deve essere moralmente sterminato». A sua volta Tusk ha accusato Kaczyński di voler creare uno stato autoritario e ha promesso di incriminarlo per l’erosione dello Stato di diritto.

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