Quello che Elisabetta è riuscita ad evitarsi: Liz Truss ‘Robin Hood’ al contrario, ruba ai poveri per dare ai ricchi

Se l’Europa vive in una “tempesta perfetta”, il Regno Unito, messo a confronto, è squassato da venti ciclonici. La morte della Regina Elisabetta ha chiuso un’epoca, che era già stata archiviata dalla storia. E ora la devastante crisi economica si somma a quella politica, a fabbricare un universo di incertezze.

Già agli Esteri con Boris…

La nuova premier conservatrice, Liz Truss, faceva la ministra degli Esteri, nel governo di Boris Johnson. Dopo avere fatto tante altre cose, tra cui tagliare le tasse ai ricchi (oltre le 50 mila sterline) e fatto vendere armi di ogni tipo all’Arabia Saudita (“perché non c’erano impedimenti umanitari”). Grande faccia tosta, come si vede, ma anche lingua lunga e piglio più da “bulla” che da statista.

Truss lingua lunga, altro che Teacher

La Truss, l’avrete capito, non gode di grandi simpatie “popolari” nelle isole britanniche. È una politica ondivaga, quasi bipolare. Era una sincera pacifista (come il padre), prima di diventare un’assatanata guerrafondaia. La sua filosofia (all’inizio) è quella di sforzarsi di accontentare tutti. Così, buttato nella spazzatura tutto ciò che ha predicato il suo partito e qualche piccola nozione universitaria (ha studiato, ahinoi, al Merton College di Oxford), ha cominciato a programmare alchimie sociali ed economiche da manicomio. A convenienza. Almeno a leggere le cronache della stampa britannica, dal Guardian, al Times, all’Economist, al Financial Times.

Collaboratori da paura

Per dare un’idea della “improvvisazione” con cui la Truss sceglie i suoi collaboratori, basti dire che è andata a pescare un nuovo Cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng (Ministro del Tesoro) uscito ammaccato da un Dipartimento che era stato assaltato dai truffatori (tutto il mondo è paese). A gennaio scorso Lord Agnew, ex Cancelliere, si dimise perché il Tesoro britannico aveva sborsato 30 miliardi di sterline in fondi di sostegno contro il covid, andati ad aziende che imbrogliavano le carte. Erano mancati i controlli, che secondo il Guardian spettavano proprio a Kwasi Kwarteng. Bene, la Truss, con una mossa a sorpresa, lo ha fatto Ministro e contemporaneamente ha licenziato il capo della Segreteria del Ministero, Tom Scholar, tecnico equilibrato che spaccava il capello in quattro. Scholar era un dirigente tutto d’un pezzo, che non avrebbe permesso a nessuno di spendere e spandere, ignorando i vincoli di bilancio. Cosa che l’accoppiata Truss-Kwarteng si accinge a fare.

Kwasi guai certi

Ignorando tutti i richiami che arrivano da autorevoli analisti internazionali, come Citigroup, che prevede, di questo passo, un’inflazione fuori controllo per il Regno Unito, con numeri da brivido. Ma per capire il clima che si respira nel partito di Boris Johnson e nel governo conservatore, che ne è l’espressione diretta, dobbiamo tornare alle parole di Lord Agnew: “Sono stati commessi errori da scolaretto, consentendo ad esempio a oltre mille aziende di ricevere prestiti di rimbalzo che non erano nemmeno scambiati quando il Covid ha colpito…Il nostro National investigation service può seguire efficacemente solo 200 casi l’anno, ma qui la quantità di attività criminali ha riguardato centinaia di migliaia di casi…La perdita totale per frode in tutto il governo è stimata in 29 miliardi di sterline all’anno. Naturalmente, non tutto può essere fermato. Ma una combinazione di arroganza, indolenza e ignoranza congela la macchina del governo”.

Liz e i timori di Lord Agnew

Bene, ora la Truss interpreta in pieno i timori espressi da Lord Agnew, perché le prime mosse di Kwarteng sono “più politica e meno economia”, tanto, aggiungiamo noi, poi qualcuno alla fine pagherà. La Truss ha promesso, come Alice nel paese delle meraviglie, di portare la crescita al 2,5% del Pil, cioè ai tempi belli che non si vedono da prima del 2008. E ha raccomandato al suo nuovo Ministro del Tesoro di non preoccuparsi tanto del fisco (cioè delle entrate) e di badare solo a spendere, per alimentare lo sviluppo. Con quali soldi? Boh, chiedetelo a lei, “Miss ora ci penso io”.

Mala tempora currunt sed peiora parantur

Mala tempora currunt, per il molto ex impero britannico ma il peggio può ancora arrivare avvertivano i latini. Rishi Sunak (il concorrente premier battuto dalla finta Teacher), sia detto senza antipatia e senza alcun pregiudizio per il nuovo venuto, come responsabile del Tesoro ci sembrava di un altro pianeta rispetto a Kwai Kwarteng, le cui prime dichiarazioni sollevano montagne di perplessità. Deve fare un salto di qualità e capire che il suo nuovo ruolo richiede responsabilità e misura diverse da quelle che poteva esprimere prima. Quando era un semplice impiegato statale, sia pure di alto rango. Liz Truss, invece, non durerà assai. Ci guadagna molto a stare zitta, perché quando parla fa crollare le montagne. L’ultima l’ha fatta ieri, dando il via libera all’eliminazione del “tetto” ai bonus per i banchieri.

Robin Hood letto male

Predica bene e razzola male, la signora. Che volete, si è confusa, pensava di essere diventata all’improvviso laburista. Promettendo aiuti e sostegni ai bisognosi e a quelli messi in ginocchio da una guerra che la vede in prima linea, col coltello tra i denti. Poi si è ricordata chi è, dandosi subito da fare per interpretare la parte di Robin Hood. Con una piccola differenza: lei prende ai poveri per dare ai ricchi.

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