Le ‘bombe sporche’ in Ucraina, tra minaccia nucleare e inganno

Negli ultimi giorni governo ed esercito russo hanno sostenuto che l’Ucraina starebbe valutando di usare una “bomba nucleare sporca”, cioè una bomba rudimentale realizzata con materiale radioattivo, nella sua controffensiva per riconquistare alcune regioni occupate dalla Russia. Con la possibilità di accusare Mosca di aver usato lei un’arma nucleare tattica.
Gli impossibili accertamenti Aiea richiesti, mentre dagli Usa è in arrivo in Romania la 101esima divisione aerotrasportata,dispiegata in Europa per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale.

Cos’è una ‘bomba sporca’

Una bomba che combina gli esplosivi tradizionali con materiali radioattivi e che ha così un duplice effetto: l’esplosione in prima battuta e, in un secondo tempo, creare degli effetti tipici della radioattività. Ed esattamente come le armi nucleari tradizionali, la ‘bomba sporca’ avrebbe un effetto psicologico ancora più potente degli eventuali danni che provocherebbe.

Uno spettro antico

La ‘bomba sporca’ è un timore sollevato più volte nei decenni della Guerra fredda, assieme al moltiplicarsi di sorgenti radioattive ‘orfane’ sparse in tutto il mondo (anche in Italia), delle quali circa il 20% (Francesca Salvatore su InsideOver), può essere classificato come un potenziale problema di alta sicurezza.

Cosa ha detto Mosca

Nel weekend il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha parlato con i ministri della Difesa di Stati Uniti, Francia e Regno Unito dando ufficialità ad alcune accuse sul possibile uso di una “bomba sporca” fatte da ufficiali russi negli ultimi giorni. Non è noto su quali informazioni provenienti dall’intelligence russa possa basarsi l’avvertimento di Shoigu, ma le parole del ministro, bollate subito come ‘fake news’ “per giustificare il genocidio” dal consigliere di Zelensky, Mykahilo Podolyak.

L’allarme russo

Gli specialisti di Mosca spiegano cheuna «bomba sporca» potrebbe emettere radiazioni mortali fino a 1.500 chilometri di distanza e che «l’Ucraina dispone di abbondanti scorte di scorie radioattive accumulate nelle sue centrali nucleari e negli impianti di stoccaggio delle scorie, nonché delle competenze necessarie per costruire una bomba sporca». Di conseguenza, secondo la parte militare russa, «non si tratta di un sospetto infondato, «abbiamo serie ragioni per credere che queste cose possano essere pianificate».

L’inganno dell’inganno

I paesi occidentali non hanno preso sul serio le accuse della Russia e anzi temono che queste dichiarazioni pongano piuttosto le basi per l’uso di una ‘bomba sporca’ da parte dei russi, che a quel punto potrebbero addossarne le responsabilità sugli ucraini. Ma l’ìallerta resta, anzi, cresce.

La 101° divisione Usa

Allerta che è aumentata anche dalle notizie in arrivo dalla Romania, dove la 101esima divisione aerotrasportata dell’esercito americano è stata dispiegata in Europa per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale.

Nucleare da terrorismo, i casi noti

Novembre 1995, un gruppo di separatisti ceceni contattò una stazione televisiva russa vantandosi della sua capacità di costruire una bomba radioattiva. I ribelli avvertirono la stampa di aver seppellito un deposito di materiale radiologico nel Parco Ismailovsky di Mosca. Proprio nel punto indicato le autorità ritrovarono un contenitore di cesio parzialmente sepolto. Non sono mai stati identificati né i ceceni che lo nascosero lì né la fonte originaria del cesio.

Dicembre 1998, ad Argun, in Cecenia, il capo del servizio di sicurezza ceceno sostenuto dalla Russia, annunciò che una squadra del servizio di sicurezza aveva ritrovato un container pieno di materiale radioattivo collegato a una mina nascosta vicino a una linea ferroviaria. La bomba venne disinnescata, ma non vennero identificate le sostanze radioattive coinvolte.

Settembre 1999, a Grozny, tentativo di rubare un contenitore di materiali radioattivi dalla fabbrica chimica Radon Special Combine. Mezz’ora dopo essere stato esposto al container, uno dei sospetti morì mentre il suo complice collassò. I funzionari ceceni non discussero mai pubblicamente il suo caso, né identificarono il tipo di radioattività coinvolta nell’incidente, affermando solo che il contenitore conteneva 200 grammi di “elementi radioattivi”.

Al Qaeda e Isis. Più recentemente il gruppo terroristico al Qaida fu ritenuto in grado di costruire un dispositivo simile. Più di recente i responsabili dell’attacco terroristico avvenuto nel 2016 a Bruxelles, in Belgio, avevano iniziato ad attuare un piano per costruire una “bomba sporca” che prevedeva il rapimento di un importante scienziato nucleare belga.

La Casa Bianca accusa

Secondo gli osservatori occidentali non esiste alcuna indicazione che l’Ucraina si stia preparando a usare un’arma del genere. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha avvertito anzi piuttosto chiaramente che «queste false accuse possono essere usate come un pretesto per una ulteriore escalation da parte della Russia».

Gli specialisti Usa smentiscono

L’Institute for the Study of War, centro studi americano specializzato in analisi militari, ritiene invece che la Russia non stia preparando un attacco con una “bomba sporca”, e che Shoigu con le sue accuse cerchi soprattutto di «rallentare o sospendere l’invio di armi dai paesi occidentali all’Ucraina, e possibilmente di indebolire l’alleanza con la NATO».

Aiea impotente

Gli organismi internazionali come l’Aiea chiamati a fare luce sulla vicenda, ma la dimostrazione dell’uso-come del non uso- delle bombe sporche resta difficile, se non impossibile. «Per sua stessa natura la bomba sporca si nutre di segretezza, traffici, operatori occulti. Nulla di ciò potrà mai venire fuori da indagini ufficiali autorizzate».

Lettura da paura

‘Bomba sporca’, chiunque la usasse, diventa sinonimo di terra comunque contaminata, di niente ricostruzione, niente grano esportabile, niente assetti occidentali nel più strategico spazio cuscinetto della Federazione Russa.

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