Russia-Ucraina: soldati cercansi, ma molti si nascondono o scappano

La Russia arruola un nuovo scaglione di leva, e l’Ucraina riduce il fabbisogno di reclute che non riesce a trovare. Il presidente russo Putin ha firmato il decreto per la chiamata alle armi dello scaglione primaverile dei militari di leva (un secondo scaglione in autunno), 147 mila unità arruolate tra aprile e luglio.
Meno soldati in armi del previsto, anche in Ucraina. Il 29 marzo il capo di stato maggiore generale Syrsky, ha dichiarato che la mobilitazione richiederà un numero inferiore di effettivi rispetto alle 500 mila reclute previste. Di fatto, introvabili.

Russia

Il decreto estende di tre anni (da 27 a 30) l’età massima per l’arruolamento di leva che oggi coinvolge i cittadini maschi tra i 18 e i 30 anni escludendo i riservisti di 28 e 29 anni, i cittadini che lavorano nelle aziende informatiche e nell’industria della Difesa. Congedati i 130 mila soldati di leva arruolati lo scorso anno. Il contrammiraglio a capo dell’organizzazione, ha riferito che le nuove reclute non parteciperanno alla guerra con l’Ucraina né saranno inviate nelle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, annesse nel settembre 2022 alla Federazione Russa.

Guerra solo per i professionisti

Alla fine del 2023 il presidente Putin aveva detto che due terzi dei 617.000 militari impiegati in Ucraina sono professionisti che si sono arruolati sotto contratto, e solo un terzo riservisti richiamati alle armi. Lo scorso anno, aveva precisato, erano stati 486.000 coloro che avevano deciso di arruolarsi come volontari a contratto nelle forze armate russe.

Ucraina, mancano i ricambi al fronte

Anche dall’Ucraina notizie sulla mobilitazione. Il 29 marzo il capo di stato maggiore delle forze armate, generale Syrsky, ha rinunciato alle introvabili 500 mila reclute previste. Syrsky non ha fornito la cifra esatta. Della nuova pianificazione degli arruolamenti è resa necessaria -scrive Analisi Difesa-, dal calo delle forze schierate in prima linea in seguito alle forti perdite subite. Ancora Il 19 dicembre 2023 il presidente Zelensky aveva insistito sulla mobilitazione di altre 450-500mila persone.

Governo a parlamento impantanati

La decisione è stata annunciata dopo che governo e parlamento ucraini non sono stati in grado finora di approvare la legge sulla mobilitazione, peraltro altamente impopolare oggi in Ucraina dove centinaia di migliaia di uomini tra i 27 e i 60 anni cercano in ogni modo di sottrarsi al servizio militare nascondendosi o fuggendo all’estero.

Sempre più giovani al fronte

Martedì Zelensky ha firmato la legge sull’abbassamento dell’età minima di leva da 27 a 25 anni, ed è già entrata in vigore. Il 7 febbraio 2024 il parlamento ucraino ha approvato in prima lettura un disegno di legge sull’inasprimento delle regole di mobilitazione che prevede che le persone soggette al servizio militare debbano presentarsi alle commissioni militari per chiarire i propri dati di registrazione entro 60 giorni dall’annuncio della mobilitazione.

Ricompare l’opposizione politica

L’approvazione del disegno di legge è stata però rinviata. Il leader del partito Batkivshchyna, Yuliya Tymoshenko, ha dichiarato che il nuovo progetto di legge sulla mobilitazione è inaccettabile e sarebbe un crimine contro l’Ucraina. La legge marziale è stata introdotta in Ucraina il 24 febbraio 2022. Il giorno successivo, Zelensky ha firmato un decreto sulla mobilitazione generale vietando agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni di lasciare l’Ucraina.

Ma la Nato sollecita le vite altrui

Il 21 marzo l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Nato, ha dichiarato che l’Ucraina deve intensificare la mobilitazione per reclutare nuovi soldati. «Non servono soltanto nuove granate, carri armati e veicoli blindati. Servono anche, purtroppo, nuovi soldati, perché i soldati muoiono e sono feriti. E poi si parla di mobilitazione, di coscrizione, di tutte le cose che si discutono e che sono difficili per una nazione. Lo capisco».

Solo difesa, tra mille difficoltà

Carenza di truppe, armi e munizioni sembrano imporre all’Ucraina un assetto decisamente difensivo. Il primo ministro Denys Shmyhal ha reso noto due giorni fa che il governo ha stanziato altri 5,6 miliardi di grivne (132 milioni di euro) che si aggiungono ai precedenti 432 milioni di euro, per la costruzione di linee di difesa lungo il fronte. «I lavori proseguono 24 ore su 24, sette giorni su sette. Tutto questo è necessario per rafforzare le nostre difese e proteggere i nostri soldati», ha scritto su Telegram.
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