
Il Palazzo Reale ha comunicato che le condizioni di salute della Regina preoccupano i medici, che hanno chiesto che rimanga a Balmoral. «Informati i suoi familiari». La sovrana, 96 anni, si trova al momento nel castello di Balmoral, in Scozia, dove sta trascorrendo le vacanze estive e dove -dopo la diffusione delle notizie, preoccupanti, sulla sua salute-, hanno iniziato a radunarsi i membri della famiglia reale, a partire dai suoi 4 figli.
I timori si erano già diffusi ieri sera, quando Elisabetta ha dovuto rinunciare a una riunione virtuale del Consiglio Privato nella quale la nuova premier, Liz Truss, avrebbe dovuto prestare giuramento da Primo Lord del Tesoro e gli altri ministri essere nominati nel Consiglio. La decisione di posticipare la riunione è arrivata dopo la giornata intensa di martedì, quando Elisabetta aveva ricevuto il dimissionario Boris Johnson e poi conferito l’incarico a Liz Truss.
Ma in queste settimane si è appreso che il figlio Carlo le ha fatto visita ogni giorno, una circostanza che è stata definita «assai insolita». Richard Sumner, corrispondente della BBC esperto della Famiglia reale, ha detto in tv che «la situazione è seria». «Chi l’ha vista dice è lucidissima, e molto interessata a tutto, ma sembra che il suo corpo inizia a perdere colpi benché non sia ancora chiaro in che modo, o quanto seriamente». Anche Nicholas Witchell, un altro dei corrispondenti della BBC, ha detto che ci sono state voci di un cancro, mai confermate dalla famiglia reale.
La BBC ha interrotto la sua programmazione normale alle 12.39, ora locale, sostituendola con un bollettino di informazioni, intitolato «BBC News special». I conduttori in onda sono tutti vestiti in nero: uno dei passaggi previsti dal piano «London Bridge», messo a punto in caso di morte della Regina. Il sito della Famiglia reale è andato in tilt. Fuori da Buckingham Palace un cartello avvisa i turisti che, oggi, non ci sarà
«London Bridge is down», «Il ponte di Londra è caduto»: con queste parole verrà annunciata al primo ministro britannico la scomparsa della Regina. Le tradizioni e le difficili eredità. L’elaborazione del piano è cominciata già negli anni Sessanta ed è stata via via aggiornata. Il quotidiano britannico Guardian ha provato a ricostruirlo momento per momento: non è detto che tutto andrà esattamente così, ma la sequenza degli eventi è più che verosimile.
Dal Centro di risposta globale del Foreign Office, l’unità di crisi del ministero degli Esteri britannico, partirà un messaggio per i governi del Commonwealth, di cui la regina è capo di Stato. Poi saranno informati ambasciatori e primi ministri stranieri. Infine toccherà al resto del mondo essere messo al corrente. Nello stesso istante, un inserviente uscirà da una porta di Buckingham Palace, attraverserà il cortile e affiggerà sul cancello un avviso listato a lutto. Contemporaneamente, il sito web reale si trasformerà in un’unica pagina con quello stesso avviso su uno sfondo nero.
Se la Regina morisse a Balmoral, la sua residenza in Scozia, dove ora si trova, si procederà innanzitutto con il rituale scozzese. Il corpo di Elisabetta dovrà rimanere a Holyroodhouse, Edimburgo, residenza principale dei sovrani di Scozia. La bara verrà poi trasferita nella Cattedrale di Sant’Egidio. Successivamente il viaggio in treno sul British Royal Train verso Londra.
La Bbc attiverà la trasmissione Radio Alert Transmission System, riservata alla scomparsa delle figure reali. I conduttori sono già vestiti tutti di nero. La testata del sito è anch’essa nera.
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La regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, formalmente, detiene tutti e tre i poteri di uno Stato democratico: legislativo, esecutivo e giudiziario. Tuttavia, già nel lontano 1689, la sottoscrizione del Bill of Rights (dichiarazione sui diritti) sancì la sovranità del parlamento. Oggi, quindi, Elisabetta II della casa Windsor (al trono dal 1952) è un capo di Stato formale e cerimoniale. Non fa parte del governo, ma riceve settimanalmente il primo ministro per riunioni nelle quali ha il diritto di esprimere il proprio parere; tuttavia, è tradizionalmente tenuta a rispettare le decisioni del primo ministro e del parlamento.
Le “prerogative reali, così sono chiamati i poteri della regina, sono ampie, anche se solo formalmente: può nominare (e destituire) il primo ministro, sciogliere il parlamento, dichiarare guerra, firmare la pace e così via. Nel tempo, tuttavia, queste funzioni sono state demandate per tradizione (il Regno Unito non ha una Costituzione scritta) allo stesso primo ministro e al parlamento. La regina ha anche il diritto di approvare o respingere i progetti di legge: se li approva diventano automaticamente legge. L’ultimo respinto risale al 1707. Infine, la regina conserva tuttora il titolo, anch’esso formale, di governatore supremo della Chiesa anglicana.