Ucraina dei veleni, veri: a rischio vita la moglie del capo dei servizi segreti

Marianna Budanova, moglie del capo dell’intelligence militare ucraina (Gur) Kyrylo Budanov, è stata avvelenata con dosi di metalli pesanti che non si usano né per scopi militari né per quelli domestici. Oltre alla moglie del capo del Gur, nelle ultime ore è emerso che anche diversi funzionari dell’intelligence militare ucraina sono stati avvelenati.

Nemico esterno o di casa?

Marianna Budanova, moglie del capo della direzione principale dell’intelligence ucraina, Kyrylo Budanov, è stata avvelenata e si trova attualmente in ospedale. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ‘Rbc’, citando una fonte dei servizi segreti ucraini. Secondo la fonte, il trattamento medico è già stato completato e Budanova resterà sotto la supervisione del personale ospedaliero e certo e con qualche spia di scorta.

Avvelenatori anti spie

Oltre alla moglie del capo del Gur, nelle ultime ore è emerso che anche diversi funzionari dell’intelligence militare ucraina sono stati avvelenati. A renderlo noto è stato Andrii Yusov, rappresentante della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa, come riporta ‘Rbc Ukraine’. La fonte dell’intelligence ha aggiunto che Budanova è stata avvelenata con ‘metalli pesanti imprecisati’, sostanze che –viene precisato-, non si usano né per scopi militari né per quelli domestici. «La loro presenza può indicare un tentativo intenzionale di avvelenare una persona specifica», hanno affermato le fonti. Moglie o marito?

Lei il vero bersaglio?

Marianna Budanova è nata il 3 agosto 1993 a Stavishche, nella regione di Kiev. Una giovane donna, psicologa, apparentemente più legata al mondo della politica che a quello dello spionaggio. Nel 2020 si era candidata senza successo al consiglio comunale di Kiev con il partito Alleanza democratica ucraina per la riforma (Udar), guidato dal sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko. Nel 2021 è stata consigliere di Klitschko per la lotta alla corruzione nei settori della politica giovanile e dello sport.

Sospetti a tutto tondo

Kyryll Budanov, il capo dell’intelligence ucraina (di nomina recente), in un’intervista di rilasciata nel corso dell’estate aveva dichiarato che la donna vive con lui nel suo ufficio e che la coppia sta insieme 24 ore su 24, sette giorni su sette per motivi di sicurezza. Budanov ha tuttavia chiarito che sua moglie non lavora per l’intelligence militare ucraina.

Kyrylo Budanov, il super falco dei Servizi di Kiev

Kyrylo Oleksiyovych Budanov, 37 anni,  è il capo della direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina dall’agosto del 2020. Budanov è un fedelissimo di Volodymyr Zelensky. Fa parte della cerchia fidata del presidente ucraino ed è considerato un falco, anzi un super falco, per via della sua posizione intransigente nei confronti di Mosca. A livello internazionale si ritiene che dietro ad alcuni degli attacchi che hanno recentemente scosso la Russia, anche sul proprio territorio, ci sia la sua mano. Non a caso, Mosca ha emesso un mandato di cattura con l’accusa di terrorismo, ritenendolo responsabile dell’attentato al ponte di Kerch, in Crimea, avvenuto nell’ottobre 2022.

Una vita misteriosa

Budanov è nato a Kiev il 4 gennaio 1986. A causa del delicatissimo ruolo che ricopre la sua storia privata è avvolta nella nebbia. I media lo hanno descritto come «militare tutto d’un pezzo», o «un duro con la faccia da bambino». Dalle pochissime informazioni pubbliche disponibili si apprende che l’attuale capo dell’intelligence militare ucraina si è formato all’Accademia Militare di Odessa. Col grado di Maggiore Generale, dal 2014, ha preso parte alla guerra russo-ucraina, quella che ha anticipato l’attacco russo.

Nel mirino di Mosca, dare avere

Il 4 aprile 2019 l’auto Chevrolet Evanda di Budanov è stata fatta saltare in aria in Williams Street a Kiev. L’autore del gesto: un russo con documenti a nome di Alexei Lomaka. Pare che il futuro capo dell’intelligence militare ucraina avesse partecipato a più azioni di boicottaggio in Crimea. Budanov è stato accusato dal Cremlino di aver organizzato l’attacco al ponte di Kerch. «Siamo in possesso di un ottimo servizio informazioni. Siamo riusciti a penetrare gli apparati militari russi, oltre a quelli politici ed economici», dichiarava Budanov nel 2021.

Accuse della Russia, ammonimenti Usa

Budanov e i suoi uomini sono considerati i possibili responsabili di alcune tra le più aggressive operazioni di sabotaggio anti russe attribuite all’Ucraina. Quando il New York Times, citando fonti dell’amministrazione Biden, ha svelato che l’attentato a Daria Dugina, figlia di Aleksandr Dugin era da attribuire a una non meglio specificata fazione del governo ucraino, c’è chi ha subito pensato che il destinatario del messaggio di Washington fosse proprio Budanov.

La vendetta giurata dell’Fsb russo

Il 12 ottobre 2022, i servizi d’intelligence interni russi, l’Fsb, avevano definito Kirill Budanov l’organizzatore dell’esplosione verificatasi sul ponte di Crimea. Nel febbraio 2023 è stata confermato, da parte della Russia, il coinvolgimento dei servizi speciali ucraini nell’attacco terroristico. Siamo così arrivati all’ultimo passo effettuato dal tribunale distrettuale di Lefotovo.

Emblematico il commento rilasciato da Budanov al sito The War Zone: «È un piacere per me. Questo dimostra che lavoro nel modo giusto e in futuro lavorerò di più e con una qualità superiore, per dimostrare che il tribunale di Mosca aveva ragione».

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