La Corea del Nord continua a rafforzare le proprie armi con informazioni centellinate sapientemente dai media di regime. Sempre nel dubbio tra esagerazione e letterale menzogna. Oltre «Hawkbangshoe», ‘detonatore nucleare’ e i droni per l’attacco nucleare sottomarino per lo tsunami radioattivo su porti e navi nemiche, i media nordcoreani scrivono che Pyongyang avrebbe prodotto una testata nucleare in grado di essere montata su missili a corto raggio più piccoli, potenzialmente diretti contro le forze sudcoreane e statunitensi nella stessa penisola coreana. A sud.
Nella foto di copertina vediamo Kim davanti alla sua nuova testata nucleare ‘per missili corti’. La minaccia del leader nordcoreano riprende un precedente annuncio di un aumento «esponenziale dell’arsenale nucleare». Nelle parate militari Kim Jong-esibisce il famigerato Hwasong-17, «missile mostro» per le sue dimensioni. Ma alla strategia bellica del Maresciallo nordcoreano fanno gioco anche testate nucleari di piccole dimensioni, che hanno «il pregio» di poter essere lanciare facilmente oltre il 38° Parallelo.
La nuova testata, «Hwasan-31», sarebbe un ordigno nucleare per missili di piccole dimensioni e a corto raggio, da utilizzare -narrazione coreana contro le forze americane e sudcoreane.
Nelle foto pubblicate questa mattina si notano già dieci testate «Hwasan-31», abbastanza piccole da adattarsi a sistemi missilistici a corto raggio, ma il loro potere distruttivo e altre caratteristiche rimangono sconosciuti. Domanda d’obbligo, cosa sta preparando Kim con questa ‘anticipazioni’? Valutazione occidentale, ‘verso il primo test di dispositivi nucleari a basso rendimento’, scrive InsideOver, ricordando che la Corea del Nord ha iniziato a riattivare le sue strutture di test nucleari sotterranee di Punggye-ri all’inizio dello scorso anno, anche se non ha condotto un test nucleare dal settembre 2017.
Il portavoce del ‘Joint Chiefs of Staff’ della Corea del Sud, Lee Seong Joon, ha affermato che la capacità della Corea del Nord di posizionare testate nucleari più piccole in missili a corto raggio non può essere considerata un successo «fino a quando non saranno testati in un ambiente reale». Per rassicurare, l’annuncio della quasi certa escalation.
La Cina -principale fonte di aiuti economici e sostegno politico di Kim- ha fatto sapere che il suo nuovo ambasciatore in Corea del Nord è appena entrato in carica, e questo è un segnale di come Pyongyang stia gradualmente riaprendo dopo l’emergenza Covid. Wang Yajun, il nome del funzionario di Pechino, aiuterà nello sviluppo della «tradizionale amicizia tra i vicini stretti che condividono montagne e fiumi», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese.