
La Sezione 702 è il tema – assieme al pacchetto di aiuti da 61 miliardi da inviare all’Ucraina bloccato alla Camera – su cui le divisioni interne al ‘Grand Old Party’ tra ‘conservatori d’establishment’, repubblicani storici, e i trumpiani di più aggressiva e discutibile fede, sono più accese. Decisiva è stata la presa di posizione dell’ex presidente Donald Trump, che sul social Truth ha spinto i suoi ad affossare la misura, aggiungendo che la ‘Sezione 702’, sarebbe stata usata illegalmente contro di lui durante la precedente campagna presidenziale poi persa. campagna. Poco importa – sottolinea Federico Massa su Limes-, che non ci siano prove delle sempre facili accuse di Trump, e che lo stesso, nel 2018, abbia firmato da presidente l’estensione della legge.
Gli oppositori della misura – preoccupati per la privacy dei cittadini – sono in entrambi i partiti. Nel caso dell’ala trumpiana del Partito repubblicano, tuttavia, l’opposizione assume toni di «complottismo antigovernativo». La Sezione 702 viene vista come l’ennesimo strumento usato dal ‘deep State’, lo ‘Stato profondo’, lo ‘Stato dentro lo Stato’, contro il popolo.
Se non verrà approvata dal Congresso in tempi brevi, la Sezione 702 cesserà di essere efficace il prossimo 19 aprile. Forse, perché nell’attuale caos istituzionale Usa tutto diventa possibile, assieme al suo contrario. Ma di cosa stiamo parlando, oltre il solito straparlare di Donald?
Diversi esponenti degli apparasti di sicurezza nazionale sottolineano l’importanza della norma. Ad esempio, le attività che hanno permesso all’Fbi di identificare la penetrazione delle infrastrutture critiche americane da parte di hacker cinesi sono state rese possibili dalla Sezione 702. Inoltre, si stima che il 59% dell’intelligence che viene quotidianamente comunicata al presidente sia raccolta attraverso procedure previste dalla Sezione 702.
Comunque vada, la Sezione 702 sarà valida per altri dodici mesi, visto che la Corte che supervisiona l’applicazione del ‘Fisa’ (Foreign Intelligence Surveillance Act), ne ha autorizzato l’estensione su richiesta governativa già dalla scorsa settimana. Ma siamo di fatto gli ‘stracci istituzionali in faccia’. Una ribellione ‘tecnica’ contro gli apparati politici confusi e pasticcioni, ritenuta senza precedenti. Col il Congresso, una delle istituzioni più potenti del paese, che sembra incapace di funzionare a causa delle sue fratture politiche interne, specchio di ciò che lacera la società americana.
Un’America bloccata dal caos istituzionale – ovvero della sua crisi interna – è automaticamente meno credibile, sia per gli alleati da rassicurare sia per i nemici da dissuadere. Non un dettaglio nella fase attuale, pensando Ucraina, Israele e Iran, per non parlare di Cina e Russia.