Congresso Usa su dischi volanti e ‘marziani’. Quelli fuori o quelli dentro?

Marziani al Congresso Usa, e il dubbio politico era diffuso da tempo. Ma questa volta la questione si fa seria. Testimoni, ex militari e ufficiali dell’Intelligence giurano che gli alieni esistono e che delle loro navicelle sono precipitate sulla Terra e poi nascoste per carpirne i segreti tecnologici. Non è uno scherzo di cattivo gusto né una conseguenza da caldana estiva almeno nostrana. E’ l’America, lettori cari. Ma leggiamo un attento Orteca (che forse un po’ ci crede)

Marziani al Congresso

Questa volta la cosa è (apparentemente) più seria e i marziani sono finiti, addirittura, davanti al Congresso degli Stati Uniti. Tre testimoni, ex militari e ufficiali dell’Intelligence, dal pedigree indiscusso, hanno quasi traumatizzato l’esterrefatto uditorio politico. Hanno infatti dichiarato, sotto giuramento, che gli Usa nascondono al genere umano una verità scioccante: gli alieni esistono e le loro navicelle sono precipitate sulla Terra. Non solo questo, ma gli americani, furbacchioni, hanno taciuto tutto e si sono impossessati delle astronavi, per fare delle operazioni di ‘ingegneria inversa’. Cioè, per capirci, hanno smontato i dischi volanti, pezzo per pezzo, cercando di scoprire i segreti del loro funzionamento. Segreti che, è ovvio, mano a mano che venivano svelati, facevano fare agli Stati Uniti (e soprattutto alle loro forze armate) un salto di qualità tecnologico straordinario.

Insospettabili sospetti

Un filmetto fantascientifico di serie B? Non proprio, a guardare le facce allampanate dei congressisti, che ascoltavano con grande attenzione le parole di Dave Grusch, un ex funzionario dei Servizi d’informazione militari e veterano dell’US Air Force. Il testimone, che faceva parte della task force governativa sui Fenomeni anomali non identificati (UAP), ha sostenuto che l’Amministrazione degli Stati Uniti «ha nascosto le prove di almeno una dozzina di siti di incidenti alieni», come riporta la BBC, che ha seguito tutte le fasi dell’audizione davanti al Congresso. Così come altri network americani (CBS, CNN).

Video desecretati

Particolarmente seguito (le sue affermazioni sono state documentate da video desecretati) l’intervento di David Fravor, ex comandante dello Black Aces Squadron’, dell’US Navy. Fravor ha raccontato l’incontro con un misterioso e velocissimo oggetto senza ali, sul Pacifico. Un’ulteriore, impressionante testimonianza è venuta dal pilota di caccia Ryan Graves, che ha ripetuto davanti agli scossi congressisti quanto aveva già detto come fondatore dell’associazione Americans for Safe Aerospace: «Ho visto strane navicelle capaci di stare immobili in mezzo a venti quasi ciclonici». A una precisa domanda della Rappresentante repubblicana, Nancy Mace, Grusch ha poi risposto che diverse volte, sui siti degli schianti, sono stati trovati resti biologici «non appartenenti a esseri umani».

Usa contro alieni a perdere

Ma si sa, la lingua batte dove il dente, cioè la prevedibile (e schiacciante) inferiorità militare Usa, nei confronti di eventuali alieni non proprio amichevoli. Beh, su questo versante, Fraver è stato drastico. Al Repubblicano Gaetz (uno che conta), ha risposto che quando si è imbattuto nelle navicelle aliene «sono saltati tutti i radar e i devices elettronici». Aggiungendo che «si tratta evidentemente di un problema di sicurezza nazionale». Un altro repubblicano (Buttison), più scettico, ha chiesto ai tre testimoni di spiegare al Congresso come mai ‘marziani’ tanto ipertecnologici, siano così stupidi da schiantarsi sulla Terra. Eppure, tutto il Congresso ha preso la faccenda molto sul serio e, come spieghiamo dopo, anche la Casa Bianca si è mossa. Almeno ai tempi di Obama e anche di Trump.

Alieni e Casa Bianca

Gli analisti dicono che i politici sarebbero autolesionisti a ignorare il fenomeno, che ha ormai assunto dimensioni di vero e proprio contagio sociale. Secondo i polls della Ipsos, almeno il 42% degli americani crede agli alieni. E ai dischi volanti. Trattarli da creduloni e sempliciotti sarebbe politicamente pericoloso, potrebbe far perdere un sacco di elettori. E poi… e poi bisogna dire che alcune decisioni del Consiglio per la Sicurezza nazionale (e per la proprietà transitiva, del Pentagono) lasciano seri dubbi.

Il più marziano tra tutti

Per esempio, parlando del Presidente più ‘marziano’ di tutti, Trump, bisogna ricordare che proprio lui ha firmato il ‘National Defense Authorization Act’, dandogli un grande rilievo mediatico. E facendo aumentare interrogativi (e preoccupazioni) in tutti coloro che vedono nelle ‘Star wars’ un vero e proprio pozzo senza fondo per il bilancio della Difesa. Ma qual era l’emergenza? Il Presidente Trump è tornato sull’affaire abbastanza peloso delle guerre spaziali, dopo che nel 2018 aveva annunciato la creazione di un’armata americana pronta a combattere nel cosmo. Contro di chi?

La US Space Force

La US  Space Force ha visto l’imprimatur ufficiale della Casa Bianca, perché Trump ha voluto dare solennità a un momento particolare, e la messa in servizio di un apparato formidabile su cui si specula già da più parti. In ballo ci sono ‘Aree 51’ (Area 51, è una base militare sperimentale nel Deserto del Mojave. Gli elevati livelli di segretezza e il fatto che la sua esistenza sia solo vagamente ammessa dal governo ha favorito teorie del complotto e ufologiche), la corsa all’accecamento dei satelliti, armi a caduta libera e ad altissima precisione e sussurri e grida relativi alla cosiddetta ‘ingegneria inversa’. «Lo spazio è il nuovo dominio mondiale di combattimento in guerra – aveva detto allora Trump – e le gravi minacce alla nostra sicurezza nazionale, impongono la superiorità americana nello spazio». La creazione delle forze spaziali fa parte di un complessivo piano di riordino della Difesa che costerà un trilione e mezzo di dollari. E che Biden, sta continuando a fare, per proteggere gli Stati Uniti «contro minacce che possono arrivare dallo spazio».

Puzza di imbroglio

Sarà un caso, ma indubbiamente la faccenda puzza di imbroglio. E ci sovviene lo strano (ma allarmante) discorso fatto dal Presidente Clinton durante un suo viaggio all’estero. Parlando di minacce e ‘segreti’, Clinton disse testualmente che «se loro (l’Intelligence militare, n.d.r.) tengono nascosti dei dischi volanti e degli alieni, ma lo devono dire. Perché io sono il Presidente degli Stati Uniti». Frase che fa capire tante cose: la prima è che le notizie che circolano su astronavi aliene precipitate, non sono solo da bar almeno in America). Anzi, se ne parla anche nello Studio ovale. La seconda considerazione è che, di sicuro, il Presidente Usa può anche essere tenuto all’oscuro di segreti di Stato o inconfessabili verità (o montature Ndr).

Clinton ha ammesso, l’anno scorso, in diretta tv, che non si fidava dei servizi segreti militari. E per questo aveva spedito Sandy Berger, consigliere per la Sicurezza nazionale, a ispezionare l’Area 51. Doveva verificare che non fossero nascosti dischi volanti o corpi di alieni in quella misteriosissima base. Ma non arrivò nessuna rivelazione. Anche lui complice di segreti inconfessabili?

 

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