
Il primo ministro finlandese Petteri Orpo
Nelle ultime due settimane in Finlandia il partito di estrema destra dei Veri Finlandesi una successione di scandali a raffica, sù all’estemo nord sia Ue a che Nato, le parole sbagliate pesano e si pagano. Alla fine di giugno il ministro degli Affari economici, Vilhelm Junnila, si era dimesso dopo avere ricevuto molte critiche per una battuta sul nazismo detta durante un evento organizzato da neonazisti, nel 2019. Qualche giorno fa la nuova ministra dell’Interno, Mari Rantanen, ha dovuto smentire di credere alla teoria complottista della ‘sostituzione etnica’, come invece sembravano suggerire alcuni suoi tweet. Più o meno quello che aveva sostenuto il nostro Lollobrigida.
L’ultimo scandalo riguarda la leader del partito e vice-prima ministra, Riikka Purra: sono emersi alcuni post dai contenuti razzisti pubblicati sul suo blog una quindicina di anni fa. Rikka aveva usato l’aggettivo «negri» per definire alcuni venditori ambulanti durante una visita di lavoro a Barcellona, in Spagna, mentre in un post pubblicato nel 2008 aveva raccontato di avere litigato su un treno con alcuni ragazzi stranieri: «Se mi avessero dato una pistola, sul treno ci sarebbero stati dei cadaveri», scrisse all’epoca. Martedì Purra si è scusata per i suoi post, che ha definito «stupidi»: «Non sono una persona perfetta, ho commesso degli errori». Chi sa cosa potremmo scoprire anche in casa nostra, andando a ripescare nel non troppo lontano passato fascista di alcuni nostri esponenti di governo.
Casi singoli, ma ad essere colpita e danneggiata –da quelle parti d’Europa-, la credibilità dell’intero governo, ministri innocenti e seri inclusi. Ed ecco come descrive la situazione il Post: «Diversi analisti ritengono però che gli scandali stiano danneggiando la credibilità del governo. Soprattutto fra gli elettori più moderati e centristi che alle elezioni avevano votato per il Partito di Coalizione Nazionale, il principale partito di centrodestra che oggi esprime il primo ministro Petteri Orpo». La stabilità del governo ha detto a Politico Teivo Teivainen, politologo dell’università di Helsinki, «dipenderà da quanto chiaramente Purra sarà disposta a prendere le distanze dal razzismo, a costo di umiliare se stessa».
Chi sa quale conto politico avrebbero presentato da quella parti ad un ministro scoperto ad offendere l’assemblea parlamentare, mentendo platealmente. E facendosi scoprire.
Da circa una decina di anni i ‘Veri Finlandesi’ ottengono percentuali vicine al 20 per cento alle elezioni parlamentari. Dal 2021 il partito è guidato da Purra, 45enne ex insegnante che aveva vinto le primarie interne al partito promuovendo una linea molto dura sull’immigrazione. Fra le altre cose vorrebbe che la Finlandia non accettasse nessuna richiesta di asilo scavalcando a destra Polonia e Ungheria, e chiede da tempo di ridurre la spesa pubblica per alcune minoranze etniche. Sono temi comuni ai partiti di estrema destra in tutta Europa, da cui però diversi partiti – fra cui anche Fratelli d’Italia– stanno cercando di prendere le distanze per costruirsi un’immagine più moderata e rassicurante.
Durante la campagna elettorale per le recenti elezioni politiche Purra aveva provato a raccogliere un voto trasversale di protesta, contro la classe politica e i partiti più istituzionali: puntò molto su TikTok, dove ha un profilo assai attivo, per provare a intercettare un pezzo dei giovani poco interessati alla politica, che di solito non votano o che decidono per chi votare all’ultimo minuto. Purra sta cercando di costruirsi un’immagine da leader giovane ed emergente, che ha poco a che fare con la classe dirigente che ha governato la Finlandia negli ultimi decenni. Al contempo però vorrebbe riuscire a non deludere la base storica del partito. Un tentativo politico che oggettivamente ricorda lo sforzo più operativo nello stesso governo italiano.
«Purra dovrà trovare un delicato equilibrio», ha fatto notare la tv pubblica finlandese YLE: «deve spiegare le nuove politiche del partito senza alienare gli elettori che l’hanno votata proprio per via della sua linea scettica sull’immigrazione». Il governo guidato da Orpo sostiene di avere preso molto seriamente le accuse di razzismo: martedì ha pubblicato un comunicato stampa, poi tradotto anche in inglese, in cui si impegna a promuovere «l’uguaglianza, la parità di genere e la non discriminazione nella società finlandese».
Da suscitare invidia la immediatezza della risposta governativa nordica rispetto a problemi etici posti dai suoi cittadini. Risposta politica scritta in finlandese e tradotta in inglese. A Roma forse abbiamo qualche problema di interpreti, ma noi capiamo anche l’italiano, se qualcuno dal governo si decidesse a dirci la sua su ormai alcune imbarazzanti vicende.