«David Maria Sassoli è stato “un uomo con la passione per l’Europa, un custode della democrazia e dei diritti». Von der Leyen, durante il suo intervento, ripetutamente interrotto dagli applausi in sala, ha ricordato: «C’ero in tante occasioni in cui ha parlato ma ce n’è una che non posso dimenticare. Nell’estate del 2021 andai con lui a Fossoli, il suo discorso fu una lettera d’amore all’Ue. Tutta la visita a Fossoli mi commosse, David aveva una speciale connessione con questo luogo. Mi portò al campo di concentramento, incontrammo i sopravvissuti e i figli delle vittime. E durante la comme.morazione David ruppe il protocollo e prese la mia mano, un semplice gesto di unità che vale milioni di parole».
«È stato un uomo con la passione per la democrazia e l’Europa. Lui pensava che il nostro dovere era essere vigili, e agiva da guardiano della democrazia. David credeva che la democrazia europea poteva garantire diritti ad un numero crescente di persone. David sapeva ascoltare ma anche guidare», ha sottolineato. «David era un grande oratore e anche un grande politico, che faceva politica per passione e non per potere. Era un uomo gentile e coraggioso, il presidente buono».
«David credeva nella democrazia europea, nella sua forza e nella sua capacità aumentare i diritti di sempre più persone. Credeva nel ruolo vitale del Parlamento europeo, in quanto Casa della democrazia europea. E ha rivoluzionato il modo in cui il Parlamento ha lavorato durante la pandemia in modo che possa continuare a servire il popolo europeo in tempi di estremo bisogno. Ma David sapeva anche che la democrazia è fragile e deve essere protetta dai nemici interni ed esterni. David non avrebbe mai tollerato la corruzione, né all’interno dei ranghi dei parlamentari né all’interno di alcun organo governativo. Ora lotterebbe con tutte le sue forze per l’onestà e contro l’ingerenza straniera nella nostra democrazia».
A ricordare David Sassoli anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «David ha dato l’anima per le istituzioni comunitarie. Sono molto grato a lui. Pur militando su fronti differenti io e David Sassoli abbiamo difeso il Parlamento europeo e l’istituzione democratica dell’Unione europea. Battuti perché il Parlamento avesse iniziativa legislativa. Ho avuto da lui il massimo del mio appoggio e lui da me; un uomo che si è battuto per le istituzioni comunitarie».
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: «La sua idea di politica come processo e convergenza. Ma anche la sua audacia la sua difesa del metodo comunitario e del ruolo del parlamento Ue. La sua elezione fu il primo passo nell’agenda per il cambiamento dell’Europa per ricucire una frattura tra Europa e popolo. Con lui l’Ue ha aperto una stagione nuova che ha mostrato capacità del progetto europeo di dare risposte che altri non hanno saputo dare. Grazie al cambiamento l’Europa è riuscita a ricucire quella che era una frattura di popolo».
Il volume a cura del giornalista e scrittore Claudio Sardo per Feltrinelli, nel primo anniversario della scomparsa di Sassoli, avvenuta l’11 gennaio 2022.
È la nostra sfida, quella di un mondo nuovo, che rispetta le persone, la natura, e crede in una nuova economia basata non solo sul profitto di pochi ma sul benessere di tutti” diceva Sassoli in quel messaggio di Natale scritto e registrato poco prima che si aggravassero le sue condizioni di salute.
I cinquantasei discorsi raccolti nel libro ci mostrano la sua anima di europeista convinto e tenace. Un libro ‘di’ David Sassoli, non ‘su’ David Sassoli. I diritti universali, la pandemia, le politiche migratorie, il destino comune dei Paesi del Mediterraneo, il dialogo tra le religioni vengono approfonditi nei ventidue discorsi, per la maggior parte pronunciati nelle sedi delle istituzioni europee.
A Sassoli che vedeva la costruzione della pace come fondamenta dell’Unione europea è stato risparmiato di vedere il ritorno della guerra nel cuore dell’Europa.