Il successore di Prigozhin al comando della Wagner in Africa?

Una delle questioni di rilievo emerse con la morte del leader del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin è il futuro degli interessi economici e militari dell’organizzazione di mercenari russi in Africa. Un’altra è chi guiderà il gruppo dopo Prigozhin, che era riuscito a trasformare Wagner in uno dei gruppi mercenari più potenti del mondo, con enormi operazioni e interessi economici appunto in Africa.

Wall Street Journal

Il sempre informatissimo quotidiano statunitense sostiene che uno dei probabili successori di Prigozhin potrebbe essere Dmitri Sytii, che da tempo seguiva l’ex capo del gruppo Wagner nei suoi viaggi e che da alcune settimane sembra aver preso il controllo delle operazioni in Africa. Non è  chiaro tuttavia se si può davvero considerare Sytii come il successore ufficiale di Prigozhin, né se lui o altri saranno in grado di mantenere intatti tutti gli interessi del gruppo Wagner in Africa, ora che le attività economiche e militari del gruppo sono insidiate dallo stato russo, almeno sul fronte interno e quello ucraino, ma non escludendo la stessa Africa.

Dmitri Sytii

Sytii, scrive il Wall Street Journal (e riferisce il Post), si trovava assieme a Prigozhin anche negli ultimi giorni prima della caduta del suo aereo. Il capo del gruppo Wagner aveva visitato la Repubblica Centrafricana e il Mali per incontrare i leader politici e militari locali per mantenere attive le operazioni locali del gruppo. In alcune di queste visite assieme a lui c’era anche Sytii, che di fatto era uno degli ufficiali più importanti di Prigozhin sul territorio.

Salto di generazione e di cultura

Dmitri Sytii ha 34 anni, ha studiato commercio internazionale a San Pietroburgo e poi si è laureato in marketing ed economia a Parigi nel 2015. Dice di saper parlare russo, inglese, spagnolo e francese, e secondo il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti dopo la laurea era stato assunto dalla Internet Research Agency: più nota come ‘fabbrica di troll’ avviata da Prigozhin con lo scopo di usare i social network, per creare e diffondere notizie false politicamente utili. Ha un figlio e una ex moglie che vivono in Francia.

Affari e propaganda

Stando sempre al WSJ, da cinque anni Sytii si occupa degli affari e della propaganda del gruppo Wagner dalla Repubblica Centroafricana, una ex colonia francese nella parte centrale del continente ricca di risorse naturali, ma uno dei paesi più poveri del mondo. Inizialmente Sytii era stato mandato in Africa come interprete per i dirigenti di una società di Prigozhin interessata a espandersi nel settore minerario. Nel giro di poco tempo aveva a sua volta costituito la sua prima società nel paese, la compagnia mineraria Lobaye Invest ottenendo il permesso di scavare per estrarre oro e diamanti.

All Eyes on Wagner

In base alle analisi dell’organizzazione non profit ‘All Eyes on Wagner’, che si occupa delle attività del gruppo (un’attività molto vicina allo spionaggio), Sytii non solo ha diversi contatti con società di spedizioni e aziende attive nel settore minerario, ma gestirebbe anche una serie di società di facciata che il gruppo Wagner sfrutta per l’esportazione di oro, diamanti, legname e altre materie prime dalla Repubblica Centrafricana. Mentre risulterebbe che Sytii controlli vari media finanziati dal gruppo Wagner e diverse campagne di propaganda filorussa sui social network.

Nella villa presidenziale di Bangui

Secondo il quotidiano Usa, informato nei dettagli, Sytii vive nella capitale Bangui, nella villa che una volta era la residenza ufficiale del presidente della Repubblica Centrafricana. Viaggia a bordo di un SUV senza targa, è molto vicino ai leader politici e militari del paese e tra le altre cose ha buoni rapporti con Fidèle Gouandjika, il consigliere per la sicurezza del presidente Faustin-Archange Touadéra, che parlando con il quotidiano statunitense lo ha definito «un suo ottimo amico». Gestisce anche la ‘Maison Russe’ di Bangui, un centro culturale che ha lo scopo di diffondere i valori della Russia nel paese.

Analisi da intelligence Usa

La ricostruzione storica del gruppo è abbastanza segnata dalla lettura politica, che rimbalza l’accusa russa contro i ‘nazisti di Kiev’, allo stesso gruppo armato che li ha combattuti. Ex militari, ex poliziotti ed ex agenti di sicurezza che hanno operato in Libia, in Siria e nelle prime fasi dell’invasione russa dell’Ucraina. Da tempo è presente in vari paesi dell’Africa Centrale, come Mali, Burkina Faso e Sudan. «Quasi sempre ha approfittato del potere acquisito per appropriarsi delle risorse economiche locali, come le miniere di oro, diamanti e uranio».

Potere militare, politico ed economico

Il gruppo Wagner ha acquisito un enorme potere militare, politico ed economico anche nella Repubblica Centrafricana, chiamato nel 2017 dal presidente Touadéra per combattere gruppi di ribelli. Nel corso degli anni i suoi membri sono stati accusati di crimini estremamente gravi in molti degli stati africani in cui hanno operato, tra cui uccisioni, rapimenti e stupri. Le autorità di molti  paesi, hanno imposto sanzioni economiche alle società riconducibili al gruppo Wagner e a Prigozhin, e, di recente, hanno fatto lo stesso per Sytii e le attività a lui collegate.

Attentato con ‘Pacco bomba’

Nel dicembre del 2022 Sytii era stato ferito alla mano e all’addome da un pacco bomba che gli era stato recapitato nel centro culturale di Bangui, ed era tornato brevemente in Russia per farsi curare. La Russia, senza fornire alcuna prova, aveva accusato la Francia di aver tentato di assassinarlo, accuse che il governo francese aveva negato. Era poi tornato in Africa proprio nel periodo in cui i rapporti tra il gruppo Wagner e il governo russo stavano cominciando a deteriorarsi, fino alla rivolta militare di fine giugno.

Chi spia che spiava la spia

Sytii negli ultimi tempi per esempio ha viaggiato regolarmente in Ciad e a Douala, in Camerun, un’importante città per gli scambi commerciali ma è anche la sede del canale televisivo filorusso Afrique Média. Tutte le persone ‘sentite dal quotidiano statunitense’ (o altre fonti) dicono tuttavia che non è chiaro se continuerà a essere lui a guidare le attività del gruppo in Africa, sia perché non sembra avere legami forti con il governo russo, mentre ormai la questione sembra dipendere in parte dalle stesse autorità russe.

‘Esperti di sicurezza occidentali’

Alcuni ‘esperti di sicurezza europei, statunitensi, africani e russi’ e quattro ex collaboratori di Prigozhin intervistati di recente dal New York Times hanno confermato l’ovvio che dopo la sua morte si è aperta una lotta a più concorrenti per prendere il suo posto, anche per via della sua influenza e delle ricchezze che aveva accumulato in Africa. E questa lotta non sembra coinvolgere solo gli attuali membri del gruppo Wagner, ma lo stesso governo russo, che stava cercando di prendere il controllo dell’organizzazione già da prima della rivolta di giugno.

Le spie ufficiali SVR e GRU

Secondo funzionari di diversi governi occidentali che hanno citato documenti di intelligence, le operazioni del gruppo potrebbero cominciare a essere gestite dalle due principali agenzie di spionaggio russe: il Servizio informazioni estero (SVR), che è uno dei servizi segreti della Federazione russa, e la Direzione generale per le informazioni militari (GRU), l’agenzia competente per gli affari militari. L’SVR assorbirà il controllo degli organi di propaganda e della disinformazione online usati dal gruppo, mentre il ministero della Difesa russo e la GRU potrebbero prendere in carico le operazioni militari dei mercenari.

Caccia al tesoro

Secondo il New York Times, il giovane figlio di Prigozhin, Pavel, cecherebbe di ottenere il controllo delle attività semi ufficiali del padre, ma con scarse probabilità di successo. Altri sostengono che sarà il generale Andrei Averyanov, al comando di un’importante unità della GRU, a ricoprire almeno in parte le sue funzioni. Per il controllo degli interessi del gruppo in Africa, una parte del lavoro lo starebbe già facendo uno dei vice ministri della difesa russi, Yunus-Bek Evkurov, molto ben visto nel continente che ha accolto una delegazione di funzionari russi in una visita in Libia, Burkina Faso e Mali.

Il governo russo non si è espresso in merito. Parlando del futuro del gruppo Wagner il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha detto che «non sono affari nostri e non ce ne occupiamo in alcun modo». Come noi crediamo che le fonti del WSJ per questo approfondimento, siano tutte di Centri Studi lontani da Langley.

 

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