
La stampa Usa ma soprattutto il miglior web che ormai surclassa nelle letture la pur prestigiosa stampa su carta, riproponendo una ‘profezia di Victoria Nuland’, anima neocon e del ‘colpo di stato/rivoluzione’ ucraino di Maidan, fatta a fine gennaio 2022: «Se la Russia invade l’Ucraina, in un modo o nell’altro, Nord Stream 2 non andrà avanti».
Siamo nel campo delle supposizioni, congetture, basate su analisi di cose dette più che di fatti accertabili. Gli indiziati Stati Uniti. Washington non ha mai fatto mistero della sua contrarietà al gasdotto Nord Stream 2 e per diversi anni si è opposta alla realizzazione del progetto adottando sanzioni. Viene citata una della ormai proverbiali risposte fuori controllo del presidente Biden alla presenza del cancelliere tedesco Scholz: «Se la Russia invade, non ci sarà più un Nord Stream 2. Vi porremo fine». Sì, ma come? Chiede qualcuno. «Vi assicuro, saremo in grado di farlo». Direttamente o attraverso amici, ovviamente. ma questo lo diciamo noi.
Qualcuno suggerisce anche di chiedere qualche chiarimento a Varsavia dopo che Radek Sikorski, eurodeputato presidente della delegazione parlamentare Europa-USA ed ex ministro degli Esteri, ha scritto su Twitter «Grazie Stati Uniti», sull’immagine della fuga di gas sulla superficie del Mar Baltico. «Ora 20 miliardi di dollari di ferraglia giacciono in fondo al mare, un altro costo per la Russia della sua decisione criminale di invadere l’Ucraina. Qualcuno ha fatto un’operazione di manutenzione speciale».
Una decina di giorni prima, si era espressa in questo senso il sottosegretario di Stato Victoria Nuland: «Se la Russia invade l’Ucraina, in un modo o nell’altro Nord Stream 2 non andrà avanti». Già: «In un modo o nell’altro».
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