
Questo è solo l’ultimo dei rovesci che Parigi subisce nei territori del suo ex impero coloniale, rovesci che hanno visto una forte accelerazione da quando Emmanuel Macron è diventato presidente della Repubblica.
Già assai impopolare in patria, per la vicenda delle pensioni e le devastazioni delle banlieues, Macron ora assiste pressoché impotente alla sostituzione della lingua nazionale da parte dell’aborrito inglese in quella che fu per lungo tempo la sua colonia principale nella parte settentrionale del continente.
Come si rammenterà, prima dell’indipendenza concessa dal generale De Gaulle, in Francia si sfiorò la guerra civile poiché l’Algeria veniva considerata, a tutti gli effetti, “territorio metropolitano”, e l’OAS condusse una lunga campagna di terrore per impedire che la suddetta indipendenza avesse luogo.
Il ministro algerino dell’Università, Kamel Buddari, fisico e matematico, nonché rettore dell’ateneo di M’Sila, ha varato una piattaforma digitale di insegnamento a distanza.
La novità è che essa è interamente in inglese. L’intento è quello di staccare gli studenti algerini dalla lingua di Molière per introdurli all’idioma di Shakespeare. Gli algerini ritengono, come tanti altri nel mondo, che l’inglese sia più utile del francese nella scienza e negli affari, essendo diventata la lingua più usata nel mondo contemporaneo.
Come se non bastasse, nell’inno nazionale sono state reintrodotte alcune strofe anti-francesi in precedenza cancellate, e il governo algerino ha ribadito di non essere intenzionato a tornare indietro.
Per Parigi si tratta di un danno, non solo culturale, di enorme portata, giacché il caso algerino può indurre altre ex colonie del Maghreb e dell’Africa centrale a seguirne l’esempio, rivoluzionando così i loro corsi universitari.
D’altra parte con la presidenza Macron i rapporti tra Parigi e le sue ex colonie sono scesi ai minimi storici, giacché i francesi – a differenza dei britannici – hanno sempre tentato di imporre i loro modelli culturali alle nazioni dell’ex impero.
O Francia, l’era della sottomissione è passata
La chiudemmo come un libro;
O Francia, l’ora della riscossa è vicina
Preparati alla nostra risposta!
Nella nostra rivoluzione finiscono le chiacchiere vuote;
e decidemmo che l’Algeria dovesse vivere-
Ne siate testimoni! Ne siate testimoni! Ne siate testimoni!
Dai nostri eroi faremo un esercito
sui nostri morti avemmo la gloria
Le nostre anime saranno immortali
Leveremo in alto sulle teste la nostra bandiera
Al fronte di liberazione giurammo fedeltà
e decidemmo che l’Algeria dovesse vivere
Ne siate testimoni! Ne siate testimoni! Ne siate testimoni!