Terremoto devastante tra Turchia e Siria a colpire popolazioni, in gran parte curde, eterni bersagli di guerra

Il sisma è alle 4:17 del mattino (le 2:17 italiane) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. Centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica del 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo.

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Sisma nell’incontro di 3 placche Est anatolica, Arabica e Africana

Il Dipartimento della Protezione Civile aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto a causa del sisma in Turchia ma l’allerta è stata successivamente revocata. «In Turchia la terra si è spostata di 3 metri in alcune decine di secondi lungo una faglia di 150 chilometri». Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni: «È come se la Turchia si fosse mossa relativamente alla placca araba verso Sudovest». Quella è «una zona altamente sismica: il rischio è di altre scosse più intense. L’allerta tsunami è rientrata, ma c’è il pericolo frane». «In Italia? Tenere alta l’attenzione»

Cosa è successo stanotte in Turchia?

«È successo che quella che noi chiamiamo la placca araba si è mossa di circa 3 metri lungo una direzione Nordest-Sudovest rispetto alla placca anatolica; parliamo di una struttura nell’area di confine tra questo mondo, quello della placca araba, con quello della placca anatolica».

È un movimento grosso?

«Sì, davvero molto grosso… L’epicentro è stato nella zona centromeridionale della Turchia, poco a Nord del confine con la Siria. Parliamo di un movimento trascorrente, il piano di faglia è molto inclinato e durante l’evento si osserva uno spostamento orizzontale dei due lati della faglia. I due lembi si sono mossi l’uno relativamente all’altro. In altre parole: è come se la Turchia si fosse mossa relativamente alla placca araba verso Sudovest. Parliamo di una zona altamente sismica, una delle zone più pericolose del Mediterraneo. Nei secoli scorsi ci sono stati terremoti estremamente violenti».

Il rischio maremoto?

«L’allerta si è chiusa. Questo non vuole dire che non possa essere riproposta da eventi franosi nel mare di Levante».

Migliaia le vittime quando si potranno disseppellire tutte dalle macerie

«Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni. Lo afferma il direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca».

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AVEVAMO DETTO

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