Mar Rosso agitato: nave italiana in rotta Yemen e gli Houthi amici di Gaza

Gli ex ribelli yemeniti solidali con Gaza minacciano i traffici verso Israele e gli Usa varano una forza internazionale. L’Italia si accoda e manda una nave da guerra. Iran decisivo, ma la diplomazia occidentale non ha ancora deciso se averlo come bersaglio o come interlocutore

Natale in alto mare

«Dopo un collegamento video con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, il ministro della Difesa Guido Crosetto annuncia che il 24 dicembre la Fregata ‘Virgilio Fasan’ dovrebbe attraversare il canale di Suez in direzione di Bab el-Mandeb, la ‘Porta delle lacrime’ da cui transitano ogni anno 23mila navi, il 15% del greggio e l’8% del gas del pianeta». Notizia e dettagli di Farian Sabahi sul Manifesto, che su quell’area del mondo e sull’Iran sa molto.

‘Effetti collaterali’ di Gaza

Nuova forza internazionale di ‘protezione marittima’ per vigilare sulla navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, ovviamente a guida Usa. Obiettivo, garantire la protezione dei traffici mercantili dagli attacchi Houthi che inizialmente volevano «impedire i rifornimenti a Israele finché a Gaza non potranno entrare cibo e medicinali», e ora minacciano qualsiasi paese agisca contro di loro, colpendo da società occidentale dove più batte il loro cuore: i soldi dei costi assicurativi e del trasporto costretto a circumnavigare l’Africa, saliti alle stelle.

Dettagli storico politici

Una precisazione importante di Farian Sabahi: «Gli Houthi non sono più ‘ribelli’ bensì i padroni dello Yemen del nord. Per decenni l’ex presidente Ali Abdallah Saleh li aveva lasciati in una situazione di povertà imposta, ovvero senza le infrastrutture indispensabili alla crescita economica e quindi senza strade, scuole e ospedali. Saleh agì in questo modo pensando di poterli manovrare meglio e usarli come contropartita nel gioco con l’Arabia Saudita».

Primavera yemenita

Ma gli Houthi, popolo orgoglioso, danno vita alla ‘Primavera yemenita’, cacciano il presidente affamatore, e dal marzo 2015 si trovano in guerra con il potente ‘Vicino Padrone’. L’Arabia Saudita non poteva tollerare che una minoranza sciita filoiraniana prendesse il controllo di Bab el-Mandeb, lo stretto chiave sulla rotta del petrolio.

Houthi come gli Hezbollah

Altra valutazione geopolitica chiave. «Se gli Hezbollah obbligano Israele a impegnare diversi battaglionisul confine settentrionale, gli Houthi si sono inseriti nella guerra tra Israele e palestinesi perché vogliono mostrare agli altri ‘proxy’, braccio dell’Iran di contare qualcosa». Vicini a Teheran da cui hanno avuto sostegno e armi, ma attori indipendenti. A forte rischio.

Rischi loro, rischi nostri

Mandare la nostra Marina militare nel Mar Rosso non è semplice esibizione di forza ma è rischioso. Non sono da escludere attacchi con droni armati: «gli Houthi ne hanno di otto diverse tipologie, assemblati in Yemen con la supervisione di ingegneri iraniani». Con scenari possibili non rassicuranti, senza dover arrivare alla memoria dei due Marò a guardia della petroliera italiana Lexie, prigionieri per mesi in India.

Assenti per gli aiuti umanitari

Nessuna nave militare occidentale durante il blocco aeronavale saudita, che impediva alle organizzazioni umanitarie di far arrivare cibo e medicine, anche per contrastare l’epidemia di colera. Oggi, l’esibizione di forza ad interesse proprio, al posto della diplomazia dietro cui ci si era mascherati sulla pelle degli yemeniti.

L’Italia possibile mediatrice con Tehran

«Oggi, anziché muovere le navi da guerra, sarebbe opportuno lasciare una possibilità alla diplomazia: in quanto storicamente partner privilegiato di Tehran, l’Italia potrebbe chiedere ai vertici della Repubblica islamica di mediare», la sollecitazione di Farian Sabahi. Una richiesta esplicita di Tehran agli Houthi per avere qualcosa in cambio.

Cosa in cambio?

Ad esempio, la ripresa dei negoziati sul nucleare, il riconoscimento degli Houthi da parte della Lega araba e la fine della guerra in Yemen. Se vi sempre poco. Salvo non riprecipitare nella logica folle delle prove di forza a guerre dilaganti.

***

AVEVAMO DETTO

Effetto Gaza: Mar Rosso bersaglio Houthi e traffico merci mondiale in crisi

 

Tags: gaza Houthi Yemen
Condividi:
Altri Articoli
Remocontro