Elezioni nigeriane, confermata la crisi del gigante africano

‘Esito del voto tragicamente discutibile’, denuncia l’arcivescovo emerito di Abuja. Un coro di voci locali e internazionali criticano le elezioni presidenziali della Nigeria. Mentre l’UE si rimette alle valutazioni tecniche degli osservatori altri protagonisti internazionali tra cui l’ambasciatrice degli Stati Uniti Mary Beth Leonard e i principali partiti di opposizione hanno affermato che il voto non è stato all’altezza delle aspirazioni democratiche dei nigeriani, mentre il PDP e il Partito dei Laburisti si sono rifiutati di accettare i risultati ufficiali.

‘Tutti progressisti’, ma si fa per dire

In Nigeria, la nazione più popolosa (215 milioni di abitanti) del continente africano, si sono recentemente svolte le elezioni politiche tra molte difficoltà e accuse di brogli. Le ha vinte il 70enne Bola Ahmed Tinubu, già governatore dello Stato di Lagos e soprannominato ‘il padrino’.
Esponente del partito ‘Congresso di Tutti i Progressisti’, Tinubu succede a Muhammadu Buhari, un 80enne ex militare giunto al potere con un golpe, presidente dal 2015 e appartenente alla stessa formazione politica del vincitore delle elezioni appena concluse.

Gigante dai piedi d’argilla

Nonostante le sue immense ricchezze naturali, la Nigeria è il classico gigante dai piedi d’argilla. Afflitto da una corruzione endemica, da sanguinosi conflitti etnici e dalla guerriglia islamista di “Boko Haram”, formazione jihadista che in pratica domina la parte settentrionale del Paese. Vicina all’Isis, perseguita i cristiani e si è resa protagonista di innumerevoli stragi e rapimenti.
La guerriglia è comunque presente anche nel Sud Est, nell’ex Biafra, regione secessionista teatro di una terribile guerra civile negli anni ’60 del secolo scorso e che, nonostante la vittoria del governo centrale, non è mai stata pacificata.

Condensato di tutti i mali africani

La Nigeria è un condensato di tutti i mali africani. Si dice che ‘navighi su un mare di petrolio’, possedendo riserve di ‘oro nero’ per la fantastica cifra di 37mila miliardi di barili. Eppure in gran parte del Paese mancano benzina ed elettricità, mentre sul piano degli scambi economici e commerciali è sempre più diffusa la pratica del baratto.
Ma la Nigeria è anche una vera e propria ‘bomba demografica’. Si stima infatti che nei prossimi vent’anni la popolazione raddoppierà, ponendo problemi insolubili a un territorio che già ora non riesce a sfamare la maggioranza degli abitanti.

Criminalità organizzata e Mafia nigeriana

Notevole anche la presenza della criminalità organizzata, che per comodità viene definita ‘mafia nigeriana’. Oltre a rendere insicure al massimo grado le città, questa mafia ha un grande ruolo nel traffico di droga, nella prostituzione e nella emigrazione irregolare e clandestina diretta soprattutto nei Paesi della Ue.
L’Italia, da questo punto di vista, è nell’occhio del ciclone poiché i trafficanti di esseri umani indirizzano i migranti verso il Sahara e la Libia, da dove partono i barconi diretti verso le nostre coste. Le organizzazioni criminali nigeriane sono ormai radicate nel territorio italiano, dove i migranti incontrano un destino di miseria e sfruttamento. La celebre pallavolista Paola Egonu rappresenta una rara eccezione.

Il nuovo erede del vecchio

Purtroppo il nuovo presidente Tinubu è l’erede diretto di quello precedente, Buhari. Il loro partito nulla ha fatto per migliorare le condizioni della popolazione e per frenare i sanguinosi conflitti etnici e religiosi. Manca insomma una classe dirigente degna di questo nome.

Gli aiuti internazionali vengono quasi sempre inquinati dalla corruzione, e gli stranieri – inclusi cinesi e russi – praticano politiche di mero sfruttamento. La situazione è stata spesso discussa in sede Onu, ma non sono mai state adottate strategie che possano condurre il Paese verso un futuro migliore.

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