A colpi di rasoio su poteri forti e complottucci

Viviamo nell’epoca del post qualcosa, dei grandi intellettuali al servizio dell’industria culturale, che è a sua volta al servizio dei poteri forti, di quel mondo che non si può definire…

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Mocassini a punta con le nappine

Quando sono entrati nelle case i mocassini a punta con le nappine la storia ha tremato. Un vibrare di sentimenti contrastanti, tra le tendine ricamate e le vetrinette. Con un…

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Disobbedire è un esercizio d’ascolto

Disobbedire è un esercizio d’ascolto. Questa frase risuona in me con delicatezza, mi prende per mano, orienta i miei pensieri mentre scrivo su carta ruvida le mie idee con inchiostro…

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Il mondo sta cambiando davanti ai nostri occhi

Il mondo sta cambiando davanti ai nostri occhi. In peggio, visto che il potere è nelle mani di pazzi criminali convinti che la loro narrazione tossica sia definitiva. In meglio,…

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Opposizione forte, democrazia forte

Abbiamo fasci al governo e un’opposizione ancora troppo tiepida perché animata da divisioni su temi fondanti che a fronte di un governo di destra tappetino dei voleri criminali si opponga in tutte le sedi, con tutte le forze per difendere la nostra dignità umana, la democrazia. Lo chiedono i cittadini che spontaneamente scendono in piazza in difesa dei diritti degli oppressi, contro un genocidio in diretta che i fascionzi negano per ordini superiori e i democratici mediatici alla camomilla mettono in dubbio ma solo un filino, sempre pronti ad accorrere in soccorso dei più forti per un richiamo della natura.

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Siamo qui per cambiare la storia

Cambia il vento. Occorre riappropriarsi delle proprie idee, spegnere la tv, accendere il cervello, riprendere la strada della partecipazione come atto di democrazia, e di libertà. “Per chiedere non solo di togliere il coltello dalla ferita palestinese, ma di curarla. Siamo qui per la cura e il diritto. Per la libertà di tutti e quindi per la pace”.

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Spaesamento e ritorno a un abitare umano

Come non sentirsi smarriti in un mondo ostile. Spaesati in una solitudine troppo rumorosa, di indifferenze e crudeltà, di leggi morali buttate nell’immondizia a favore di un sistema di potere…

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Non serve a niente, ma cambia il mondo

La grande stampa italiana si erge coraggiosamente a paladina di una vetrata andata in frantumi alla stazione centrale di Milano o di un cassonetto rovesciato, con un’empatia forte per il…

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Questo è il fiore, semi di futuro lassù in montagna

Dalla terrazza di legno del rifugio più frikkettone d’Italia si vede il mondo. È come un piccolo palcoscenico che digrada verso il prato, il sentiero e il bosco. Panni stessi…

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Il potere feroce vuole sudditi obbedienti

Certe volte occorre scuotere le persone. Ero partito formulando questa frase nella testa: come è possibile non cogliere il baratro etico in cui stiamo precipitando? Come è possibile accettare che un’intera popolazione venga sterminata, che bambini vengano lasciati morire di fame. Come è possibile essere democratici e far finta di non vedere che lo Stato Canaglia bombarda a piacimento in giro per il mondo, senza remore, con la certezza che nessuno interverrà?

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Per non essere complici dei criminali

Ci sono momenti in cui le contraddizioni che innervano la perfidia feroce di questa epoca appaiono evidenti, un orizzonte chiaro al diradarsi della nebbia. Momenti di perfetta chiarezza che giungono…

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Per tornare ad ascoltare i popoli oppressi

«Piccola maratona di poesia palestinese». Poesie scritte da giovani poeti palestinesi dopo il 7 ottobre 2023. Alcuni di questi giovani poeti sono morti sotto le bombe, hanno lasciato versi di dolore e speranza, di sbigottimento di fronte all’indifferenza pavida dell’Occidente democratico votato al suicidio etico e politico.

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Contro i suprematisti e i loro tappetini

C’è chi si sorprende di fronte al fatto che gli epigoni di quelli che ieri reggevano il bordone ai nazisti, facevano le spie per loro, denunciavano partigiani e indicavano dove si nascondessero gli ebrei, aiutando le SS a meglio organizzare la deportazione nei campi di concentramento, oggi puntano il dito accusando mezzo mondo di antisemitismo.

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Piccola maratona di poesia per la Palestina

“Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi. Restiamo umani”.

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Quando Gino Strada chiedeva di fermare Israele

Gino Strada il 4 agosto del 2014. A Gaza sono state colpite scuole, strutture sanitarie, infrastrutture. Un massacro di civili inaccettabile, portato avanti in nome del ‘diritto all’autodifesa’, fingendo di ignorare che questa guerra, così come quelle che l’hanno preceduta, non porterà sicurezza o pace né ai cittadini israeliani né a quelli palestinesi. Porterà solo nuovi lutti, nuova distruzione, nuovo odio, nuova guerra.

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Rompere lo schema, pensare in modo spiazzante

Sopraffatti dalla ferocia del tempo, dalla presa di potere dei più malvagi, dal mondo nelle mani dei criminali, sembra impossibile non restare annichiliti. L’unica possibilità è quella di invertire il verso. Rompere lo schema, pensare in modo spiazzante. Mettere in dubbio quelle certezze assolute che ci rendono schiavi.

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