L’Italia è prima con 22.899 allontanamenti in tre anni, 10.100 solo nel 2023. Al secondo posto l’Austria con oltre 20 mila minori scomparsi in totale. I minori che spariscono vengono principalmente da Afghanistan, Siria, Tunisia, Egitto e Marocco. È quanto emerge dalla raccolta dati del gruppo di reporter ‘Lost in Europe’ (lostineurope.org) dal 2021 al 2023 in 30 Paesi, 27 Ue più Regno Unito, Svizzera e Norvegia e riportati sull’agenzia Ansa da Angela Gennaro e Cecilia Ferrara.
«I minori stranieri che si allontanano sono spesso preda della malavita o di sfruttatori», spiega all’ANSA Carla Garlatti, garante nazionale dell’Infanzia. «In un centro per ragazze minorenni ci hanno raccontato di come ogni notte sparissero una o due giovani e del fatto che spesso ci fossero macchine appostate all’esterno con persone che offrivano lavoro alle ragazze».
«Abbiamo un sistema migratorio ‘rotto’ che stiamo risanando col nuovo patto europeo Asilo e migrazioni», dice a Lost in Europe Ylva Johansson, commissaria europea per gli Affari Interni. «Stiamo rafforzando la protezione dei bambini, in particolare dei minori non accompagnati, ma anche la loro registrazione». I Paesi che hanno risposto alla richiesta dati di Lost in Europe sono stati 15. «Mancano all’appello Paesi di primaria importanza come Spagna, Regno Unito, Francia, Grecia».
«Penso all’Italia e alla tristezza di dover constatare che noi, che avremmo dovuto trascinare verso l’alto gli altri paesi Ue, non vediamo l’ora di farci riportare indietro», dichiara all’ANSA la senatrice Pd Sandra Zampa che ha dato il nome alla legge 47/2017 sui minori stranieri non accompagnati. «Quella legge è stata ‘assassinata’ dagli ultimi decreti governativi, i cosiddetti ‘Cutro 1 e 2’. E il patto sulla migrazione europeo non prende nemmeno in considerazione la presenza di minori migranti. Come se non esistessero».
Lost in Europe ha condotto un’inchiesta analoga nel 2021 per gli anni dal 2018 al 2020: allora i minori stranieri non accompagnati scomparsi erano stati 18 mila in tre anni. «I governi nazionali e l’Ue hanno costantemente ristretto la possibilità dei minori di chiedere asilo, escludendoli dall’accesso a politiche sociali e supporto, spesso per scoraggiare altri a venire in Europa», denuncia Francesca Toscano, Save the Children Europe.
Nella lingua inglese si suole distinguere tra le espressioni ‘trafficking’ e ‘smuggling of human beings’. «Trafficare (trafficking) gli esseri umani è un’attività criminale a scopo di sfruttamento delle persone, con una fase di reclutamento e di ingresso irregolare nei Paesi di destinazione, e successivamente di i Invece, ‘contrabbandare’ (smuggling) consiste nel trasporto illegale di esseri umani da un Paese di origine ad uno di arrivo».
I dati ufficiali mostrano soltanto la punta dell’iceberg di una realtà molto più ampia. A livello internazionale, in base all’ultimo ‘Rapporto globale sulla tratta di esseri umani’ pubblicato dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, emerge un progressivo incremento del numero delle vittime di tratta rilevate a livello mondiale.
Lo sfruttamento sessuale riguarda il 59% delle vittime identificate, mentre il 34% è di sfruttamento lavorativo. Nel caso delle donne, l’83% delle vittime è trafficata a scopo di sfruttamento sessuale; nel caso degli uomini è prevalente lo scopo di sfruttamento lavorativo.
Altro aspetto da brivido, la zona geografica di rilevazione. La tratta a scopo di sfruttamento sessuale è quantitativamente più rilevante in Europa e nelle Americhe, mentre in Africa e in Medio Oriente prevale lo sfruttamento lavorativo.