Così funziona l’oste-libraio, un po’ suggeritore di stati d’animo e un po’ cucitor cortese. Laureato in anti-economia e no-marketing ama i libri che evitano di finire nelle cataste delle grandi librerie perché preferiscono essere scelti con cura. Salvati anche dal macero o dalle dimenticanze, gioielli inattesi, potenti strumenti di resistenza. Oggetti di resistenza culturale, sociale e politica, prima ancora che il lettore legga la prima frase.
Che poi sono io questo libraio e attivista culturale che celebra il dono dell’incontro. Sono uno dei tanti che resistono nei piccoli centri, nelle periferie delle città, nonostante la plastificazione della realtà, nonostante tutto.
Per queste feste, dopo essermi consultato con mia moglie Valentina, anche lei libraia e attivista culturale, ho pensato di indicare come libro del 2023 un libro pubblicato nel 2018 e quasi introvabile: “I primi viaggi di Andy Catlett” di Wendell Berry. Un libro di Lindau di una bellezza straordinaria. Andy a nove anni, nel 1943, fa il suo primo viaggio da solo. Prende l’autobus e va a trovare i nonni in un paese a dieci chilometri di distanza. Lo racconta da anziano, disegnando una cartografia dei sentimenti che taglia e ricuce i tempi della sua vita. Dieci chilometri di viaggio infinito. È talmente incredibile questo libro che è finito fuori catalogo. Peccato.
Noi in libreria ne abbiamo una copia. Una testimonianza di resistenza alla disperante corsa al consumo veloce dei libri che non fanno in tempo a uscire che finiscono nei depositi e poi al macero.
Lasciando spazio a una presenza indigesta di robaccia mediatica cartonata la cui lettura vale per i due o tre mesi che stanno in vendita. Poi, filosoficamente dimenticabili, finiscono nel dimenticatoio.