Assad a Mosca da Putin: il mondo dei ‘cattivi’ nelle guerre d’azzardo dei ‘buoni’

Notizia semiclandestina nel monopolio incontrastato della tragedia ucraina. «Assad da Putin nel 12/mo anniversario inizio guerra civile», e non è notizia da poco, possa piacere o meno la somma di due capi di Stato con molto scarse credenziali democratiche. «Mosca mediatrice chiave nel disgelo tra Erdogan e Assad», e molto altro, ci ricorda opportunamente Michele Marsonet. Il conflitto siriano iniziato nel marzo del 2011, il califfato Islamico anti Assad favorito da occidente, e la sconfitta Isis dopo l’intervento della Russia nell’ottobre 2015.

Russia sempre e tutto male?

Hanno ragione i media occidentali che considerano l’impegno della Federazione Russa in Siria in termini esclusivamente negativi? A mio avviso no, e ora cerco di spiegare perché.
Chiarisco subito che Bashar al-Assad è sicuramente un dittatore, al pari di quasi tutti i governanti del turbolento Medio Oriente. Però è anche un dittatore laico, moderato dal punto di vista religioso e nemico giurato di tutti i fondamentalisti islamici che pullulano in quella stessa area geografica.

La analisi strabiche

I summenzionati media occidentali che si scandalizzano per l’impegno di Mosca scordano alcuni fatti fondamentali. Assad, con l’appoggio militare russo, è riuscito a frenare l’espansione dell’Isis che, a un certo punto, sembrava inarrestabile e pronto a conquistare l’intera Siria (nonché l’Iraq).
Chiedo, dunque, se era preferibile che lo Stato Islamico si espandesse in quasi tutto il Medio Oriente, pur di eliminare il dittatore siriano e l’influenza russa nell’area.

Dimenticando lsis e amici occidentali pericolosi

Trovo tale ragionamento curioso, soprattutto se si rammenta cos’è davvero l’Isis e i danni che la sua espansione ha causato. Aggiungo pure una certa ambiguità americana al riguardo, dovuta anche agli antichi legami Usa con l’Arabia Saudita, Stato fondamentalista per eccellenza.

Scandalo a posteriori e memoria dispari

Ora desta scandalo che Assad venga ricevuto al Cremlino da Vladimir Putin, affiancato dai suoi ministri della Difesa Shoigu e degli Esteri Lavrov. Lo zar moscovita ha confermato l’appoggio della Federazione Russa al regime di Damasco ‘per tutto il tempo necessario’.
Molti giornali occidentali sottolineano i massicci bombardamenti russi in Siria, scordando però di rammentare che, molto spesso, essi hanno consentito di bloccare l’avanzata dei fondamentalisti, che avevano occupato aree molto vaste dei territori siriano e irakeno.

La Siria ideale dei nostri sogni

Sarebbe certo molto bello se in Siria si potessero tenere libere elezioni, consentendo ai cittadini di scegliere il governo che preferiscono. La situazione in loco, tuttavia, è molto complicata, e le presunte formazioni politiche filo-occidentali hanno in più occasioni dimostrato la loro debolezza.
In assenza di un’efficace azione della Lega Araba che, come sempre, è bloccata dai veti incrociati, la caduta di Assad in questo momento avrebbe conseguenze negative, con la conquista del potere da parte di personaggi peggiori di lui.

Sano e onesto realismo

La necessaria solidarietà con la popolazione siriana, martoriata pure dal terremoto, non deve farci dimenticare che un sano realismo è sempre preferibile alle azioni velleitarie.

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