Al G20, Putin assente, è subito Biden-Xi. Ucraina, Taiwan, e meno Occidente a decidere il mondo

Sette ‘Grandi’ per soldi e armi a ripetersi in ottobre senza convincere. Altre armi e solo la politica dei generali. Ora al G20 dove l’Occidente deve confrontarsi col resto del mondo che cresce e non riconosce primati assoluti. Putin assente questione Russia e guerra in Ucraina separate e distinte. Fine della guerra ma anche del potere sanzionatorio americano-occidentale sul mondo. Da subito, primo faccia a faccia tra Biden e Xi Jinping

Stretta di mano tra Xi e Biden: «Putin non ci disse la verità»

I presidenti americano e cinese, Joe Biden e Xi Jinping, si sono incontrati a Bali, salutandosi con una calorosa stretta di mano nel loro primo summit in persona dal 2017, allorsa con Biden Vice di Obama. Intanto arriva la rivelazione da un alto funzionario cinese al Financial Times, secondo cui, sull’invasione russa in Ucraina, «Vladimir Putin non disse la verità al leader di Pechino».
«Se ce lo avesse detto non ci saremmo trovati in una situazione così difficile. C’erano oltre 6 mila cittadini cinesi in Ucraina ed alcuni di loro morirono durante l’evacuazione, anche se non possiamo dirlo pubblicamente».
Lo stesso Putin aveva affermato il mese scorso di non aver detto al “caro amico” Xi dell’imminente attacco.

Russia-Cina, conti separati col mondo

«Come leader delle principali economie del mondo, dobbiamo gestire la competizione dei due nostri Paesi», ha detto il presidente Usa Joe Biden al suo omologo cinese Xi Jinping, riferisce l’agenzia Ansa. Convenevoli nelle battute iniziali del loro bilaterale a Bali. Dire e non dire, sapendo entrambi che in palio c’è il primato sull’economia del pianeta, che l’America incerta ma super armata non vuole perdere, a qualsiasi costo.

Educazione e buoni propositi, a parole

«È un piacere rivederti dall’ultima volta avvenuta nel 2017» dice Biden. Piacere mio, piacere tuo, speranze del mondo. «Dobbiamo trovare il giusto corso delle relazioni attraverso scambi schietti», ha aggiunto Xi. Dopo i saluti e i sorrisi per le telecamere, i due si sono avviati insieme verso la sala dove le due delegazioni stanno discutendo le rispettive ‘linee rosse’, la linee non superabili in una difficile trattativa che spazia da Taiwan alla guerra della Russia a danno dell’Ucraina, per arrivare allo scambio corretto di tecnologie avanzate su cui è scattato l’embargo Usa. «La salvaguardia della sovranità, della sicurezza e degli interessi di sviluppo della Cina», l’ha chiamata la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning.

Tre ore di colloquio, prime cronache

Biden e Xi Jinping, 3 ore di incontro: «Taiwan una linea rossa da non superare, ma non ci sarà una nuova guerra fredda», titola il Corriere della Sera.
Xi a Biden: “Pace e indipendenza di Taiwan non sono conciliabili”. Dai due leader il “no” all’uso dell’arma nucleare. Il presidente Usa: “Non ci sarà guerra fredda con Pechino“, per Repubblica.
Resoconti simili, senza dettagli ma con alcune affermazioni politiche significative.Biden ha detto che «non ci sarà, tra le due superpotenze, una nuova guerra fredda», e Xi ha assicurato che Pechino «non ha alcuna intenzione di sfidare gli Stati Uniti, perché il mondo è abbastanza grande perché due paesi possano svilupparsi e prosperare assieme».

«Telefono rosso» tra Usa e Cina

Nella sua nota, la Casa Bianca ha scritto che Biden ha detto al presidente cinese che «gli Stati Uniti continueranno la propria vigorosa concorrenza alla Cina», ma che questa dovrà però rimanere «responsabile e non sfociare in conflitto». Per questo è essenziale che vengano mantenute sempre linee di comunicazione tra le due superpotenze: i due leader hanno deciso di affidare questo compito ai livelli più alti delle rispettive amministrazioni.
Anche Xi ha parlato della competizione: che, secondo Pechino, deve «riguardare la capacità di imparare, l’uno dall’altro, a migliorarsi e a fare progressi insieme, e non certo ad abbattersi vicendevolmente in un gioco a somma zero».

La guerra in Ucraina

Tema delicatissimo, la guerra de3lla Russia in Ucraina, vista «l’amicizia senza confini» proclamata all’inizio di febbraio tra Putin e Xi, e l’assenza di una esplicita condanna dell’invasione da parte di Pechino. E per la prima volta assieme, Cina e Usa si sono detti contrari alla minaccia di utilizzo di armi nucleari nel conflitto in corso, e hanno concordato sul fatto che «non ci si dovrà mai trovare a combattere una guerra nucleare». Pechino si è pechino detta «profondamente preoccupata» sulla attuale situazione in Ucraina.

La crisi di Taiwan

Il secondo dei temi roventi di discussioni era quello su Taiwan, che Pechino considera parte della Cina. Sul tema, secondo quanto riportato dalla Casa Bianca, la discussione è stata «sincera»: ma non ci sono, nella nota Usa, tracce di passi avanti concreti, al momento. Con Pechino che ribadisce che quella di Taiwan è «la prima linea rossa da non superare nei rapporti tra Usa e Cina» e che la «questione di Taiwan è al cuore degli interessi cinesi: chiunque provasse a separare Taiwan dalla Cina, li violerebbe».

L’ambiguità strategica Usa

Gli Stati Uniti hanno sempre mantenuto una linea di ambiguità strategica su Taiwan. Da un lato, la politica «Una Cina», dall’altro hanno, le incursioni alla Pelosi in cui suoi esponenti di spicco affermano di essere pronti a difendere con la forza l’indipendenza di Taiwan.

La Corea del Nord

Biden ha anche parlato a Xi — sempre secondo quanto si legge nella nota della Casa Bianca — del «comportamento provocatorio della Corea del Nord», chiedendo a Pechino di «incoraggiare la Corea del Nord ad agire in modo responsabile».

«Nessuno ha il sistema democratico perfetto»

Problema dei diritti umani e delle pratiche cinesi in Tibet, a Hong Kong e nello Xinjiang posto da Biden. La replica di Xi: «Nessuno ha il sistema democratico perfetto, c’è sempre il bisogno di migliorare». «Gli Stati Uniti hanno una democrazia in stile americano, la Cina ha una democrazia in stile cinese. Entrambi si adattano alle rispettive condizioni nazionali. Mentre gli Stati Uniti praticano il capitalismo, la Cina pratica il socialismo. I due paesi prendono strade diverse. Questa differenza non è una novità e continuerà ad esistere. Affinché Cina e Stati Uniti vadano d’accordo, è fondamentale riconoscere e rispettare tale differenza».

Intanto Russia Ucraina a sorpresa

Incontro tra i vertici dei servizi segreti di Mosca e Washington sulle armi atomiche. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato alla Tass che si sono svolti ad Ankara oggi colloqui tra i capi delle intelligence russa e americana. Peskov ha sottolineato che l’iniziativa è stata di Washington.

Tags: Biden G20 Xi
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