
StateWatch ucraino, ha identificato almeno 32 influenti politici e magnati filo-russi in Ucraina. E contro di loro, il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU) non ha avviato sanzioni rendendo impossibile per lo Stato sequestrare i loro beni. Ma, accusa ancora più pesante, la SBU avvia sanzioni contro centinaia di collaboratori di basso profilo che ricoprono incarichi minori nelle amministrazioni di occupazione e non hanno beni significativi da confiscare. Caso-scandalo: un anno dopo che il gruppo di lavoro sulle sanzioni ha inviato al Consiglio di sicurezza e difesa nazionale i documenti contro Vitaly Zakharchenko, ex ministro degli Interni, ma non è stata ancora presa alcuna decisione.
Dall’inizio della guerra, il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale presieduto da Zelenskyj, ha imposto sanzioni contro più di 5.500 organizzazioni e 6.000 individui. Secondo il Ministero della Giustizia, 250 di loro hanno beni in Ucraina. Ma fino ad oggi lo Stato ha sequestrato i beni solo di 26 persone. Tra i beni sequestrati ci sono quote di proprietà di appartamenti e parcheggi appartenenti a piccoli e poco conosciuti funzionari della Crimea e soli bene importante, il centro commerciale ‘Ocean Plaza’ di Kiev della famiglia di Arkady Rotenberg, influente oligarca russo e amico d’infanzia del presidente russo Vladimir Putin.
L’organizzazione no-profit ucraina StateWatch ha scoperto che le autorità del paese sono riluttanti ad aggiungere politici filo-russi di alto profilo e influenti alle nuove liste di sanzioni. Almeno 25 importanti politici filo-russi in Ucraina, non sono stati ancora inclusi negli elenchi delle sanzioni e hanno mantenuto il controllo sui loro beni. La ragione principale sembra essere il ruolo chiave della SBU, sull’avvio di sanzioni all’interno del gruppo intergovernativo sulle sanzioni. Secondo fonti di StateWatch la SBU spiega la propria lentezza sostenendo che ci vuole più tempo per raccogliere informazioni su influenti politici filo-russi che su collaboratori di livello inferiore
Mentre il mondo è alla ricerca di modi per accumulare denaro per la ricostruzione dell’Ucraina anche attraverso la confisca dei beni esteri della banca centrale russa e degli oligarchi, i funzionari ucraini si dimostrano passivi o ‘decisamente lenti’. «Sincronizziamo tutte le sanzioni ucraine con le sanzioni globali», ha detto Zelenskyj in uno dei suoi video discorsi quotidiani alla nazione, senza però spiegare cosa intendesse dire, visto che la sanzioni internazionali ci sono e quelle interne no.
Sette i ‘sanzionati’ tre i 32 massimi politici filo-russi. Tra loro ci sono l’ex capo dell’amministrazione presidenziale di Yanukovich, Andriy Klyuyev , e l’ex vice segretario dell’NSDC (lo stesso organismo che ora lo giudica), Volodymyr Sivkovich , contro i quali gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni rispettivamente nel 2015 e nel 2022. Nel dicembre 2021, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro Andriy Portnov per aver corrotto i tribunali ucraini, e Oleksii Danilov, segretario della nuova NSDC, ha detto a Radio Free Europe/Radio Liberty che Portnov non è soggetto a sanzioni in Ucraina perché la SBU non le ha avviate.
Sanzioni solo contro persone con cittadinanza non ucraina o contro che è coinvolto nel terrorismo, er questa è materia esclusiva SBU: in alcuni casi l’agenzia può fornire rapidamente le prove al gruppo di lavoro del governo, mentre in altri –chiamiamoli privilegiati o disposti ad investire a loro difesa– può impiegare anni a cercarle. Secondo l’analisi di StateWatch, dal 24 febbraio l’Ucraina ha imposto sanzioni contro 648 dei suoi cittadini. Principalmente contro ‘pesci piccoli’ che non esercitano alcuna influenza e non sembrano avere risorse significative.
Il sempre potente ex ministro degli interni Zakharchenko che certocose segrete o imbarazzanti per molti sa, era sulla lista delle sanzioni già nel 2021, ma non era ancora previsto il sequestro di beni, e quindi nuovo percorso d’indagine. Un anno dopo l’Alta Corte anticorruzione, l’NSDC non ha reinserito Zakharchenko nella nuova lista delle sanzioni. A febbraio, David Arakhamia, alla guida del gruppo parlamentare di ‘Servitore del popolo‘ di Zelenskyj, ha annunciato che Zelenskyj aveva privato Zakharchenko della cittadinanza ucraina. Ma nei sei mesi successivi non è seguita alcuna azione giudiziaria.
«In questa fase è particolarmente evidente la selettività della SBU riguardo a chi sarà soggetto a sanzioni». Non ci sono prove che i funzionari abbiano deliberatamente rifiutato le sanzioni contro noti politici ucraini che detengono ingenti beni in Ucraina che avrebbero potuto essere sequestrati per la ricostruzione del paese. Allo stesso tempo, le informazioni dagli elenchi delle sanzioni indicano che la SBU spende molte risorse per sanzionare piccoli funzionari sconosciuti nei territori occupati, che non dispongono di risorse significative.
E una fonte dell’ufficio del presidente Zelensky sostiene una presunta prevalenza del procedimento penale sugli interessi della confisca. Ambedue con molta calma e ‘prudenza giuridica’. Quasi esemplare, ironizziamo noi.