Zelensky triste America: Biden dà 200 milioni ma i miliardi restano bloccati

Il leader ucraino a Washington incontra il presidente e i leader del Congresso. «È una questione di vita o di morte per l’Ucraina e i tempi sono cruciali», il messaggio che Zelensky ha portato prima al Congresso e poi alla Casa Bianca per sostenere il pacchetto di nuovi aiuti americani. Biden ha annunciato altri 200 milioni di dollari in forniture militari, ma resta bloccato il pacchetto da 110 miliardi, di cui 61,4 destinati a Kiev.

Problemi in casa Usa ma non soltanto

Una visita ben diversa da quella al Capitol di un anno fa, quando fu accolto come un eroe, invitato a parlare a camere riunite e ‘premiato’ con altri 50 miliardi di dollari di aiuti. Martedì Zelensky è stato accolto senza fanfare e lui senza dichiarazioni a festa. Dopo Joe Biden nello studio Ovale, più speranze che notizie. «Segnali più che positivi», ma imprecisati dal Congresso, e l’invito per «un segnale forte della nostra unità alla Russia entro fine anno». O adesso o il 2024 sarà catastrofe politico militare, la sostanza. Biden, tra difficoltà e imbarazzo, sborsa dalla casse della Casa Bianca 200 milioni di dollari, spiccioli, e promette che gli Stati Uniti non abbandoneranno Kiev.

Per ora niente altre armi, e poi vedremo

La visita di Zelensky dunque non ha sbloccato gli aiuti militari, ma nessuno se lo aspettava. Perché il vero nodo non è mai stato l’appoggio degli Stati Uniti alla difesa dell’Ucraina dall’invasione di Putin, nonostante le ambiguità di Donald Trump, che giocando la carta populista dello stop ai finanziamenti esteri per usarli in patria, -denuncia La Stampa-, «spera di guadagnare voti alle presidenziali del prossimo anno». Al Congresso c’è ancora una maggioranza bipartisan a favore di Kiev, che capisce come la sua sconfitta sarebbe contro gli interessi americani, ma resta da valutare il prezzo da pagare nel sommarsi di crisi militari rispetto a risultati decisamente incerti.

I repubblicani vogliono sfruttare questa occasione per imporre a Biden misure anti immigrazione al confine col Messico. E forse non puntano neanche ad un vero accordo, perché ottenendolo depotenzierebbero la questione come argomento della campagna elettorale 2024.

Nuova strategia 2024, se ci saranno soldi e armi

Nel frattempo i dirigenti americani e ucraini -segnala l’ANSA-, stanno mettendo a punto una nuova strategia per il 2024, in una situazione di grande confusione. Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza dell’Ucraina Oleksiy Danilov, nel giorno di un attacco cyber russo che ha messo ko le connessioni internet del Paese, ammette con la Bbc problemi interni. E gli Usa che ancora insistono con sanzioni di ormai discussa efficacia, contro Paesi terzi che aiutano la Russia. A Kiev il generale Antonio Aguto, dalla base di Wiesbaden, in Germania, dove a gennaio è prevista una serie di ‘war games’, annuncia il New York Times. Ma la realtà è di sempre meno ‘games’ nella  svolta drammatica della guerra.

Divergenze tra gli alleati

Ci sono però divergenze tra alleati, sottolinea Claudio Salvalaggio sull’ANSA. Gli americani stanno spingendo per una strategia conservatrice che si concentra sul mantenimento del territorio attuale dell’Ucraina, scavando trincee e accumulando rifornimenti e forze nel corso dell’anno, sviluppando la sua capacità di produrre armi. Mentre gli ucraini invece vorrebbero attaccare, continuando a tenere sotto tiro anche la Crimea, con la speranza di attirare nuovamente l’attenzione di un mondo sempre più distratto dalla guerra a Gaza.

In ogni caso, ammoniscono gli strateghi americani, senza un cambio di strategia il 2024 potrebbe assomigliare al 1916, l’anno più mortale della Prima guerra mondiale.
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