
Sale a 143 il bilancio provvisorio dell’attentato di ieri sera a una sala concerti di Mosca, mentre un centinaio sono i ricoverati. Il direttore dei servizi di sicurezza russi Fsb ha riferito dell’arresto di 11 persone, tra cui quattro dei terroristi coinvolti nell’attentato al Crocus City Hall rivendicato dall’Isis, mentre l’Ucraina ha negato ogni coinvolgimento, dopo che l’arresto dei terroristi in fuga è avvenuto in direzione dei suoi confini.
QuestA mattina è stata fermata un’auto vicino al confine con Bielorussia e Ucraina, a oltre 500 chilometri da Mosca: l’auto era tra quelle ricercate per arrivare ai responsabili. Secondo l’agenzia di stampa russa Interfax la polizia ha arrestato 11 persone sospettate di aver partecipato o di aver contribuito all’organizzazione dell’attacco. Interfax scrive anche che Alexander Bortnikov, direttore dei servizi di intelligence interna (FSB), ha detto al governo russo che tra le 11 persone ci sarebbero anche i 4 uomini che hanno fatto irruzione e sparato nel teatro.
Sempre secondo i servizi di sicurezza russi, i sospettati avevano ‘contatti’ in Ucraina. I terroristi, ha detto l’Fsb citato dalla Tass, hanno cercato di fuggire verso il confine tra Russia e Ucraina. «Dopo aver compiuto l’attacco terroristico, i criminali avevano pianificato di attraversare il confine russo-ucraino e avevano contatti appropriati sul versante ucraino», ha dichiarato l’Fsb, citato dalla Tass. I sospettati, confermano più fonti, sono stati realmente arrestati in una regione russa al confine con l’Ucraina.
«Ci aspettavamo la versione dei funzionari russi sulla ‘traccia ucraina’ nell’attacco terroristico al Crocus City Hall. Primitivismo e prevedibilità sono le caratteristiche dei servizi di sicurezza russi: qualsiasi tentativo di collegare l’Ucraina all’attacco terroristico è assolutamente insostenibile. L’Ucraina non ha il minimo legame con questo attacco. La versione dei servizi russi è assurda». Lo ha scritto su X il consigliere presidenziale ucraino Mikaylo Podolyak.
Il 7 marzo l’ambasciata Usa a Mosca aveva reso pubblica un’allerta di sicurezza per i cittadini statunitensi in città, perché aveva ricevuto «rapporti secondo cui estremisti avevano piani imminenti di colpire grandi raggruppamenti di persone a Mosca, compresi concerti».