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Avanguardisti con pancia e bastoni
In risposta alle numerose critiche, il Consiglio nazionale della Ricerca educativa ha dichiarato che tali modifiche avrebbero solo l’obiettivo di ridurre il carico di studi in seguito alla pandemia del Covid-19. Tale processo, definito come «razionalizzazione dei testi scolastici», farebbe parte della New Educational Policy 2020, che prevede non solo di ridurre i contenuti dei manuali ma anche di ‘offrire agli studenti più opportunità creative di insegnamento’. Ma tutte le ‘semplificazioni risultano platealmente mirare storicamente e politicamente.
Le principali modifiche hanno riguardato i capitoli sui sovrani Mughal, dinastia musulmana che ha regnato in India tra il XVI e XIX secolo. Le informazioni sulla cronologia dei regnanti musulmani, da Babur (morto nel 1530) a Aurangzeb (1707), sono state soppresse, come quelle relative alla cultura e alla religione praticata nelle loro corti, alla vita della nobiltà e, ancora più importante, alle relazioni dei regnanti con altre dinastie (i Safavidi, per esempio). Un’altra sezione scomparsa nei nuovi testi scolastici comprende la storia antica dell’Islam tra il VII e l’XII secolo.
Di fatto sono stati eliminati circa cinque secoli di vita di califfati musulmani, come quello omayyade e abbaside. Un periodo ricco che ha segnato la nascita di sultanati e di stati in Asia, Nord Africa e Spagna. I cambiamenti introdotti nei libri di storia prendono di mira soprattutto l’Islam e i regnanti musulmani, in particolar modo i Mughal, denominati da Modi come «gli oppressori o colonizzatori», che negli ultimi anni hanno assunto un ruolo specifico all’interno della retorica anti-musulmana portata avanti dal primo ministro.
Neanche la storia dell’India contemporanea è stata risparmiata. Importanti informazioni sulla Partizione tra India e Pakistan e sull’assassinio di Mahatma Gandhi sono state tragicamente omesse. Gandhi è stato ucciso nel 1948 da Nathuram Godse, un fanatico hindu membro dal Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), organizzazione di estrema destra che costituisce la base ideologica del partito fascio-nazionalista di Modi, il BJP. Il nome dell’assassino di Gandhi è scomparso, insieme al ferreo divieto imposto al RSS dal governo dopo l’attentato. Nei testi è stata eliminata ogni menzione riguardo i difficili (e cattivi) rapporti tra Gandhi e i nazionalisti hindu.
Un ulteriore fatto storico scomparso dai libri di scuola è la sanguinosa rivolta avvenuta in Gujarat nel 2002. Una mossa necessaria per premier e i suoi alleati dopo il polverone alzato nei mesi scorsi dal documentario ‘India: The Modi Question’, che ha dimostrato la responsabilità diretta di Modi della morte di centinaia di persone.
Negli ultimi anni il governo centrale, ma anche diversi governi statali e federali, hanno cercato di apportare modifiche nel settore educativo a loro vantaggio, promuovendo l’ideologia in linea con la propria agenda politica. Secondo i pronostici, i prossimi libri ad essere modificati saranno quelli delle scuole elementari.
Attraverso i nuovi libri di testo, il governo centrale altera e distorce momenti salienti della storia dell’India, creando una nuova realtà sociale e politica che assicurerà al partito nazionalista hindu un inesistente passato da rivendicare.