Per il premier indiano e padrone di casa Narendra Modi è altra cosa. Sherpa del governo parlano di ‘dichiarazione storica e rivoluzionaria’. Il risultato resta sorprendente alla luce delle profonde spaccature emerse negli incontri preparatori, in merito soprattutto alla guerra in Ucraina. Il vertice era partito all’ombra di assenze eccellenti e di divisioni profonde sull’Ucraina, che alla vigilia avevano fatto parlare il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres di “riflesso di una famiglia globale piuttosto disfunzionale“.
Sostituito dal suo Ministro degli esteri Sergei Lavrov, a mancare all’appello è il presidente russo, assente al pari di quello cinese Xi Jinping: punta di un iceberg, che alla conta si traduce nell’assenza di un quinto dei leader mondiali attesi all’appuntamento.
Sedie vuote che depotenziano già in partenza l’esito di un summit, con l’ambizione – sulla carta – di affrontare nodi globali come l’invasione ucraina da parte di Mosca e l’urgente contrasto del surriscaldamento climatico.
«Il mondo soffre di una crisi di fiducia», l’ammissione in apertura dei lavori del padrone di casa e primo ministro indiano Narendra Modi». Bilaterale Modi-Biden: verso un corridoio commerciale tra India ed Europa: un ambizioso corridoio commerciale che collegherebbe l’India al Medio Oriente e l’Europa. Sul corridoio ferroviario e marittimo dall’India all’Europa c’è un accordo di principio tra Stati Uniti, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, UE e altri partner del G20