
L’India alla presidenza del G20 sino al 30 novembre 2023, ed è subito svolta. Le principali economie sviluppate e in via di sviluppo, ma non la stessa lettura del mondo. Collettivamente, il G20 rappresenta l’85% del PIL mondiale, il 75% del commercio internazionale e due terzi della popolazione mondiale. Tanti incontri ministeriali per settore, con il vertice a livello di capi di Stato/di governo il 9 e 10 settembre 2023 a Nuova Delhi. Paesi titolari e alcuni Paesi ospiti il cui invito ha solitamente una forte caratura politica. Altra regola, quella della Troika (attuale, precedente e futura Presidenza del G20): oggi Indonesia, India e Italia. Durante la ormai prossima nostra Presidenza, India, Indonesia e Brasile formeranno la troika. La prima volta in cui la troika sarebbe composta da tre paesi in via di sviluppo ed economie emergenti.
Ora la ‘scoperta scandalo’ fatta dall’India in barba a pressioni persino maleducate da occidente tra Russia e Ucraina. Ma la politica dei G20 non è più egemonia occidentale e se ne accorge Sky News internazionale, aggiungendo che la Russia è stata invece invitata nonostante le pressioni occidentali ad espellerla dal gruppo. Tra gli Stati non membri ma invitati, esclusa Kiev che era in Indonesia nel 2022 e al G7 in Giappone a inizio anno. Stupore e scoop fasulli. Bastava andare a leggere il programma G0 India diffuso via Internet. Al punto 5 del comunicato, «L’India, in qualità di presidenza del G20, inviterà Bangladesh, Egitto, Mauritius, Paesi Bassi, Nigeria, Oman, Singapore, Spagna e Emirati Arabi Uniti come Paesi ospiti». Manca appunto l’Ucraina, e il massaggio diretto a Kiev ma soprattutto a Washington è chiaro.
L’economia russa che traballa con rublo a picco, abbiamo appena letto da Piero Orteca, ma anche sul fronte occidentale della guerra ormai arrivata ad un anno e mezzo di folli massacri e risibili guadagni territoriali, i dubbi sino a ieri sottaciuti o nascosti, iniziano a trapelare. Uno con fragore. Il Capo di Stato Maggiore della Nato, Stefan Jenssen, ha suggerito che all’Ucraina potrebbe essere concessa l’adesione all’Alleanza in cambio della cessione di parte del suo territorio alla Russia. Secondo Jenssen, questo potrebbe portare alla fine della guerra in Ucraina. «Penso che la soluzione potrebbe essere che l’Ucraina ceda il suo territorio e ottenga in cambio l’adesione alla Nato», ha detto Jenssen. «Non sto dicendo che questo debba essere il caso. Ma potrebbe essere una soluzione possibile». Ovviamente la risposta di Kiev, già in difficolta militare sulla controffensiva, è stata feroce.
Sta nascendo una Nato in Asia? Così i media governativi cinesi presentano il vertice trilaterale che questo venerdì riunirà a Camp David i leader di Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud. La lettura cinese può sembrare una forzatura, ammette Repubblica, che sottolinea il fatto che non si era mai tenuto nulla di simile in quel formato. L’intesa fra i tre che senza doverlo dichiarare risulta orientata a creare uno scudo difensivo verso le due principali minacce di lettura occidentale in quell’area: la bellicosa e imprevedibile Corea del Nord per l’attualità tonante, poi la Repubblica Popolare cinese per la sostanza politica, economica e ora anche militare.
Fini ad oggi una serie di contenziosi storici segnavano i rapporti fra Tokyo e Seul, questioni legate alla feroce occupazione nipponica durante la seconda guerra mondiale. Il clima è cambiato su pressioni Usa, alleati chiave per entrambi i contendenti, con i due leader -il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e il premier giapponese Fumio Kishida– convinti da Washington ad accantonare i rancori sul passato per condividere un nemico comune. Il triangolo Usa, Tokio, Seul va ad aggiungersi al dispositivo militare Aukus (difesa congiunta nel Pacifico tra Stati Uniti, Regno Unito, Australia) e al club geopolitico Quad che riunisce un quadrilatero di democrazie dell’Indo-Pacifico (sempre gli Usa al centro, in questo caso attorniati da India Giappone Australia).
E le preoccupazioni di Pechino non paiono campate in aria. Non sarà ancora la Nato asiatica, ma molto vi assomiglia. Se quella atlantica non si farà trascinare a cambiare oceano e sfida globale in conto terzi.