l 2023 l’anno più nero per l’infanzia in Cisgiordania: all’ombra della guerra che dilania la Striscia di Gaza, sono 130 i bambini uccisi dall’inizio dell’anno (124 palestinesi e 6 israeliani), un’escalation esplosa dopo le atrocità del 7 ottobre. Ormai sono più di 22mila palestinesi uccisi a cui si aggiungono almeno 7mila dispersi. Due terzi sono donne e minori: 8mila i bambini uccisi nei raid. Le cifre delle vittime in Ucraina, tra civili e militari, sono segreto politico militare, ma l’Unicef denuncia che in quasi due anni di guerra i bambini uccisi nei bombardamenti sono stati 560 e 1.200 i feriti.
I quasi 100 bambini uccisi ogni giorno a Gaza o Cisgiordania, e quel bambino ucraino ucciso in ogni giorno di una guerra comunque senza fine.

I sconvolgenti dati Unicef diffusi dall’Ansa
Conflitti, inondazioni, crisi climatica: emergenze mondiali che tra il 2022 e il 2023 si sono moltiplicate con la guerra in Ucraina, l’attacco di Hamas del 7 ottobre e la risposta israeliana a Gaza, portando al numero mai registrato prima di 400 milioni di bambini coinvolti in aree di crisi nell’anno che si sta concludendo.
Tra il 2005 e il 2022 almeno 120.000 bambini uccisi o mutilati
«Vedo dappertutto manifestazioni con gli slogan ‘Free Palestine’ o pro Israele, ma nessuno scende in piazza per dire che neanche un bambino deve morire in guerra», afferma amareggiato il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini, ricordando che secondo i dati Onu, tra il 2005 e il 2022 almeno 120.000 bambini sono stati uccisi o mutilati nel corso di ostilità in tutto il mondo. E richiama l’attenzione su quei conflitti dimenticati, di cui nessuno più parla.
Dopo i riflettori, il silenzio
«Quando si spengono i riflettori, cala il silenzio: come é successo in Siria, Yemen, Sudan. Ora i titoli sono su Gaza, di meno sull’Ucraina, ma quelle guerre passate in secondo piano non smettono di provocare emergenze umanitarie devastanti, specie per l’infanzia».
Catastrofe seconda solo alla Guerra Mondiale
«Oggi stiamo vedendo una catastrofe a cui non si assisteva dalla Seconda guerra mondiale. I numeri sui bambini in guerra fanno paura», dichiara Iacomini. Che sottolinea come uno dei temi più delicati per il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia sia la deportazione di minorenni ucraini in Russia dall’inizio dell’invasione. «Non abbiamo dati certi. Tuttavia per l’Unicef questo è un argomento di grandissima sensibilità, è al centro della nostra attenzione».
Non solo Gaza o Ucraina
L’Unicef richiama l’attenzione anche sulle ‘guerre dimenticate’: Siria, Yemen, Sudan. Tra il 2005 e il 2022 almeno 120.000 minori sono stati uccisi o mutilati nel corso di ostilità in tutto il mondo.
- In Siria, dopo oltre 12 anni di conflitto, l’emergenza si è aggravata con il terremoto dei mesi scorsi: necessitano d’assistenza 7 milioni di bambini. Secondo l’Onu, dall’inizio della guerra, circa 13.000 bambini siriani sono stati uccisi o feriti, oltre 609.900 sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione cronica.
- Nello Yemen, dove oltre 8 anni di combattimenti hanno devastato la vita di 11,1 milioni di bambini, 11.000 sono stati uccisi o gravemente feriti, oltre 4.000 sono stati reclutati e utilizzati dalle parti in conflitto.
- In Sudan l’Unicef registra la più grande crisi di bambini sfollati al mondo, con 24 milioni di minori coinvolti e tre milioni di evacuati.
- Dall’altra parte del mondo, ad Haiti, circa metà della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria, compresi 3 milioni di minori, vittime di una complessa storia di povertà, instabilità politica e rischi naturali.
https://www.youtube.com/watch?v=96ceog6ogRc