«I risultati deludenti della controffensiva estiva, delle vittorie ottenute dai russi nel corso dell’inverno, dell’esitazione crescente degli alleati nel fornire gli aiuti necessari a proseguire e della semplice stanchezza per una guerra di cui non si vede la fine». Il Post lascia poco spazio alle ciance della politica ruffiana a caccia di consensi elettorali.
Lo scorso febbraio più di un quarto degli ucraini era convinto che la guerra sarebbe finita entro un anno e il 66 per cento di loro rifiutava qualsiasi ipotesi di negoziato con la Russia. Oggi, quasi la metà degli ucraini pensa di avere davanti ancora più di un anno di combattimenti e la percentuale di chi pensa che sia arrivato il momento di trattare è salita al 42 per cento. «Un anno fa eravamo senza luce, ma pieni di speranza», riporta Davide Maria De Luca. «Oggi e bombe russe non sono riuscite a causare blackout, ma dell’ottimismo di un anno fa ci sono poche tracce».
L’Ucraina ha circa un milione di soldati sotto le armi – molti dei quali hanno trascorso ormai due anni al fronte: l’attuale legge non prevede un termine del servizio militare fino alla conclusione del conflitto. Nel paese vivono almeno altri dieci milioni di uomini arruolabili e altrettante donne. Secondo le forze armate, una nuova mobilitazione per rafforzare l’esercito e dare respiro a chi combatte da mesi senza sosta non si può più posticipare. Il governo ha preparato una nuova legge bloccata da mesi in un rimpallo tra governo e parlamento. Misura estremamente impopolare.
Sarebbero circa 31mila i soldati ucraini uccisi da quando è iniziata l’invasione, scrive il New York Times. È la prima volta che una parte ucraina annuncia una cifra concreta sul bilancio di guerra dell’Ucraina. ‘Il suo conteggio non può essere verificato in modo indipendente’, avverte in quotidiano Usa. L’estate scorsa i funzionari statunitensi avevano stimato perdite molto più elevate, affermando che quasi 70.000 ucraini erano stati uccisi e tra 100.000 e 120.000 feriti.
Tanto il governo russo quanto quello ucraino tengono segreto il numero dei propri soldati morti e feriti nel corso della guerra. I numeri ufficiali dei morti sono molto bassi. Domenica il presidente ucraino ha detto che i morti ucraini dall’inizio della guerra sono 31 mila: una cifra che molti continuano a ritenere non veritiera. E quanti soldati russi sono morti nella guerra in Ucraina? Due media indipendenti russi ne hanno stimati 75mila dall’inizio della guerra alla fine del 2023, e hanno studiato la loro provenienza e l’andamento dei combattimenti.
Circolano da tempo stime indipendenti, fatte dalle agenzie d’intelligence occidentali o dai media. Per la Russia, una delle ricerche più credibili è stata pubblicata in questi giorni da due media indipendenti russi, che lavorando su vari dati riguardanti la demografia, i lasciti testamentari e gli annunci di morte hanno stimato che in Russia tra l’inizio della guerra e la fine del 2023 sono morti 75mila soldati. Assaggi di 2024 e arriviamo a 83mila.
Di recente l’intelligence britannica aveva parlato di 80mila morti. Qualche mese fa quella statunitense aveva esagerato sui 120mila morti. Interessante il cambiamento della demografia dei caduti russi. All’inizio dell’invasione, il grosso dei morti erano soldati professionisti. Sulla fine del 2022 i soldati di professione sono stati gradualmente rimpiazzati anche nelle liste dei morti da criminali fatti uscire dalla prigione (la seconda categoria più presente tra i morti russi), e da mercenari del gruppo Wagner.
Calcoli ancora più impietosi, dicono che circa l’1 per cento dei maschi russi tra i 20 e i 50 anni sia morto nella guerra in Ucraina. La ricerca di Meduza e Mediazona parla soltanto delle perdite russe, e non di quelle ucraine. Le stime tuttavia sono piuttosto simili: quelle dell’intelligence statunitense, che risalgono ad agosto, parlavano di 70mila morti per ambedue le parti. Cifre comunque orrende con l’umanità tutta a perdere.