‘Campagna d’Asia’ di Biden contro la Cina

Presidenziali Usa del prossimo anno e la crescita dirompente del colosso cinese, nell’Indo-Pacifico e nel resto del pianeta. Politica interna con gravi problemi del budget federale. Secondo problema chiave, la Cina.
Il Presidente americano a Hiroshima per il G7 approfitterà per spostare il ‘focus’ dell’emergenza geopolitica, dall’Ucraina fino al Mar cinese meridionale, e Taiwan.

Campagna d’Asia

Ha ragione Niall Fergusom: la grande sfida è tra Washington e Pechino e bisogna rischierare, di corsa, le armate della diplomazia, prima troppo sbilanciate sull’Europa. Anche per questo, tra qualche giorno, Biden comincerà un lungo tour de force, che lo porterà in Asia e Oceania, in un’area che sta cominciando a ‘cinesizzarsi’ troppo rapidamente.

Sbarchi Usa e Taiwan

Il Presidente americano sbarcherà a Hiroshima per il G7, luogo ed occasione per spostare il ‘focus’ dell’emergenza geopolitica, dall’Ucraina al Mar cinese meridionale, isole comprese. Cioè, Taiwan. Il problema è sempre lo stesso: secondo Washington esiste un pericolo concreto che Pechino voglia forzare la mano, per risolvere una volta per tutte il contenzioso sullo ‘status’ dell’isola, considerata una provincia separata. Gli Stati Uniti difendono l’assetto attuale, anche se ‘ibrido dal punto di vista del diritto internazionale’, sostenendo la loro posizione di  ‘una Cina, due Paesi’.

Territori e Pil, soldi e potere

Ma il vero scontro è quello che si sta sviluppando a colpi di Pil, tra Prodotto interno lordo e il controllo della catena globale degli approvvigionamenti produttivi e della crescita tecnologica. Si tratta sempre e comunque di soldi. Tanti. E gli americani, come il resto dell’Occidente, difendono i loro modelli, sociali, politici, istituzionali e, soprattutto, economici. E non a caso, a preparare il terreno alla visita di Biden e degli altri leader del G-7, ci ha pensato il Segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen: «A Hiroshima bisognerà concordare una strategia per scoraggiare, rispondere e contrastare collettivamente la coercizione economica».

Coercizione economica solo cinese?

Mettersi d’accordo per impedire alla Cina di imporre le sue condizioni commerciali, cambiando le regole della concorrenza ‘in corsa e senza preavviso. ‘Bullismo economico e finanziario’, come viene chiamato, intendendo soprattutto la ‘Belt and Road Initiative’ la ‘Via cinese della Seta’. ‘L’Inflation Reduction Act’ Usa che l’Europa denuncia come atto protezionistico non è citato e tantomeno compreso.

Trottola asiatica

Quasi a voler sottolineare la portata ‘ecumenica’ del messaggio occidentale, Biden si recherà anche in Papua-Nuova Guinea e in Australia. Nella grande isola tropicale, il Presidente ‘mostrerà la bandiera’ ai rappresentanti delle tante isole del Pacifico che, da decenni, gli americani hanno trascurato. Dando agio ai cinesi di cominciare una lenta ma costante attività di penetrazione, culminata col trattato di amicizia firmato con le autorità delle Isole Salomone. Un vero e proprio campanello d’allarme dal punto di vista strategico, che segna per la prima volta l’ingresso in grande stile della Marina da guerra di Pechino nel Pacifico occidentale. L’attivismo diplomatico dimostrato dai cinesi, però, ha finito per scuotere la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato. L’anno scorso, Biden ha ricevuto a Washington gli amministratori di una dozzina di Stati insulari, si quali ha promesso varie forme di aiuto. Inoltre, sono state aperte ambasciate alle Salomone, alle Tonga e, presto, ci sarà anche una rappresentanza diplomatica Usa a Kiribati.

Australia fine viaggio

L’ultima tappa dell’ottuagenario Presidente sarà l’Australia. Fonti del suo entourage, dicono che una delle ragioni che l’ha spinto a intraprendere un viaggio così faticoso è proprio l’ansia di dimostrare che ‘l’età per lui non conta’. Insomma, che è ancora in condizioni fisiche e cognitive tali da poter essere rieletto. A Sydney, il premier laburista di origini italiane Anthony Albanese farà gli onori di casa, per la riunione che, operativamente, a nostro giudizio, si annuncia come la più importante fra quelle programmate: il meeting del QUAD, l’alleanza dell’Indo-Pacifico che comprende anche India e Giappone, oltre che gli Usa e la stessa Australia.

QUAD, armi e India

‘QUAD, Dialogo quadrilaterale di sicurezza’, un organismo che coopta nella sua struttura militare un colosso come l’India. Per l’Occidente, l’occasione di avere dalla sua parte un attore fondamentale della geopolitica planetaria, contrappeso alla invadenza cinese. Biden col primo ministro Narendra per tre volte, in poco più di un mese.

Tags: Biden Cina G7
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