Russia a Bakhmut e gli F16 Usa promessi a Kiev: ‘Guerra di lunga durata’ dice il NYT

Bakhmut è caduta. Le truppe ucraine controllano appena il 3% del territorio. In un fazzoletto di terra si prova una qualche resistenza. Kiev potrebbe chiedere ai suoi soldati di ritirarsi. La risposta di Mosca al G7. «Lo stallo coreano». Stati Uniti, F16, Biden e Trump. NYT: «Fornire gli F16 è credere che un certo livello di conflitto durerà per anni».

 

La risposta di Mosca al G7

«Come risultato delle azioni offensive dei distaccamenti d’assalto Wagner, con il supporto dell’artiglieria e dell’aviazione del Gruppo di forze meridionale, la liberazione della città di Artemovsk è stata completata», si legge nella nota diffusa dalla Difesa russa, che usa il nome dato alla città nel 1924 dai sovietici. Zelensky, dal Giappone, conferma indirettamente: «Per oggi – ha detto Zelensky – Bakhmut è solo nei nostri cuori» 

«Lo stallo coreano»

Da Bakhmut caduta agli F16 promessi da Biden all’Ucraina, torna lo scenario di una guerra destinata a durare anni, e che qualcuno giù chiama «Lo stallo coreano». Le conseguenze della conquista russa di Bakhmut e gli F-16 per ora promessi, il cui raggio d’azione aumenterebbe la capacità di deterrenza di Kiev? Una firma autorevole del Nyt risponde così: «Fornire questi jet è un modo di pensare alla difesa dell’Ucraina nel lungo termine. Washington crede che l’Ucraina sopravviverà, ma che un certo livello di conflitto durerà per anni», riposta il Corriere.

Bakhmut, massacro e simbolo

Bakhmut non ha mai avuto un particolare interesse militare e strategico, spiegano i tecnici di cose militari, e il fatto che da mesi gli eserciti russo e ucraino si stiano scontrando lì, con enormi perdite, dipende soprattutto dalla volontà dei due governi di non cedere un territorio che con il passare del tempo ha assunto un valore più che altro politico. Per il gruppo Wagner e per il suo capo Prigozhin la conquista di Bakhmut era un obiettivo irrinunciabile, mentre Zelensky in passato aveva definito la cittadina come una «fortezza per il morale ucraino».

L’occupazione russa di Bakhmut difficilmente sarà l’inizio di ulteriori conquiste dell’esercito russo. Ci sono ancora molte incertezze al riguardo, ma nelle prossime settimane potrebbe cominciare la nuova controffensiva ucraina, e i russi rischiano di trovarsi a breve sulla difensiva.

Le macerie che erano Bakhmut

Bakhmut è/era una piccola cittadina nella regione del Donbass, a est dell’Ucraina. Prima dell’invasione russa aveva circa 70 mila abitanti. A gennaio John Kirby, il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, sosteneva che se anche gli ucraini avessero perso Bakhmut «non ci sarebbe un impatto strategico sulla guerra». Secondo stime occidentali tra i 20mila e i 30mila soldati russi sono stati uccisi o feriti a Bakhmut. Le perdite ucraine non sono note ma sono con ogni probabilità comparabili.

Stati Uniti, F16, Biden e Trump

Lo scontro elettorale Usa che è comunque parte della guerra in Ucraina rispetto a decisioni strategiche.  L’ex presidente Donald Trump,   candidato alle presidenziali  2024: «Biden continua ad avvicinare il mondo sempre di più alla guerra nucleare. Io sono l’unico candidato che può impedire la terza guerra mondiale. Porrò fine alle uccisioni e allo spargimento di sangue e porterò la pace in Europa e nel mondo!». Lo scrive Donald Trump sul suo social Truth.

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