
L’Italia affronterà da sola l’inverno più duro della sua storia recente. Il contesto geopolitico in cui ci siamo finora accomodati è in via di accelerata implosione e riconfigurazione.
«Immaginare in questa fase, di cui non si vede la fine, grandiosi slanci di solidarietà o anche solo di progettazione europea e occidentale significa vivere fuori del tempo. Come se il biennio del virus e della guerra non fosse ancora in corso, con esiti imprevedibili su entrambi i fronti». E Caracciolo, tra i mutamenti strategici in corso considera solo quelli che impattano specificamente sul nostro paese.
La guerra d’Ucraina ci ha sconnessi dal fornitore energetico principale, la Russia, in maniera forse definitiva. Stiamo cercando e in parte trovando alcune alternative immediate, tra cui spicca l’algerina, o di prospettiva, come il ricorso al mercato del gas naturale liquido, «utopie sul nucleare a parte». «Scelta non solo energetica, ma geopolitica: si tratta di sostituire la Russia con il Mediterraneo e con l’America».
Col nostro principale partner economico e industriale, la Germania che soffre di una crisi strutturale persino superiore alla nostra è spinta verso la priorità nazionali, «e parte delle sofferenze tedesche saranno rovesciate su di noi. Vale soprattutto per la nostra industria del Nord, che vive dell’interdipendenza con i produttori tedeschi».
«Il nostro debito colossale, che avevamo messo tra parentesi in regime di grandiosi aiuti europei ovvero tedeschi (Pnrr), pesa ormai come un macigno e limita i nostri margini di negoziazione nell’Eurozona».
Timori politici sul nuovo governo italiano su diritti civili e basi della nostra democrazia, mentre «a differenza di quasi tutti i paesi del mondo non stiamo riarmando né attrezzandoci culturalmente alla guerra cui partecipiamo non troppo indirettamente, svolgendo funzioni rilevanti in ambito Nato».
Il presidente della Repubblica Mattarella sulla grave impennata dei prezzi dell’energia: «Vediamo che la nostra Europa fatica a esprimere una politica di solidarietà e di coesione sulle conseguenze economiche e sociali di questa guerra. Assistiamo a un’impennata dei prezzi dell’energia che è attribuibile solo in parte a scarsità di approvvigionamenti, ma trova radice in azioni speculative che minacciano la vita di migliaia di aziende e mettono in allarme tantissime famiglie».
La Polonia che sta dotandosi di armamenti di punta grazie alla decisione americana di farne la lancia atlantica nel rovesciamento dell’impero russo. E l’Ucraina è oggi forse la seconda potenza militare convenzionale d’Europa. «Nulla lascia presagire che la Russia sia disposta alla resa, ovvero al suicidio, anche se il dialogo più o meno sotterraneo tra Mosca e Washington apre la prospettiva di un cessate-il-fuoco nei prossimi mesi», lo spunto di ottimismo.
Domanda chiave di politica interna. «Il governo in formazione avrà il coraggio di dire le cose come stanno e non come vorremmo fossero?». Perché presto sarà costretto a chiedere agli italiani sacrifici senza precedenti dovrà risultare credibile al paese.
«L’Inverno dell’Unione sarà difficile non è esclusa la recessione» ammette il Commissario per l’Economia Paolo Gantiloni. Prime parole di verità dopo tanto ottimismo smaccatamente bugiardo da Bruxelles. Sperando che l’ex premier italiano parlasse solo di economia. «I prezzi rimangono molto alti e l’inflazione segna nuovi record. Le condizioni di finanziamento si fanno più stringenti, sia in Europa che a livello globale».
Ed emerge un nuovo concetto politico economico, il «Sentiment economico», che per l’ancora innamorato d’Europa Gentiloni, «si sta deteriorando e una recessione non può più essere esclusa». Per la verità, siamo inn recessione già di fatto, ma ci aggrappiamo a qualche pietoso ‘zero virgola’ che manca per poterlo negare ancora per un po’.
La stessa crisi politica in Italia, i dubbi sul governo in ‘fieri’ è citata tra gli elementi che rendono in quadro europeo particolarmente incerto. Sempre Gentiloni, cercando di non parlare troppo da oppositore politico:
«Noi seguiamo l’evoluzione della situazione italiana con tutto il dovuto distacco. Direi che seguiamo la situazione italiana con preoccupato stupore».