Verso l’inverno più duro della storia recente: Italia e Ue a seguire

Lucio Caracciolo su Limes con previsioni da paura purtroppo legate a dati di fatto. Proviamo a sintetizzare con qualche aggiunta da altre fonti a cercare di consolarci. Non le abbiamo trovate.
Raffica di problemi italiani: 1, la guerra che «ci ha sconnessi dal nostro principale fornitore energetico. 2, la Germania, «nostro principale partner economico sta vivendo una crisi strutturale. 3 Siamo più esposti sui mercati finanziari. 4, Non siamo attrezzati né culturalmente né militarmente alla guerra. 5, «La pace sociale non è mai stata così in pericolo».

Il governo italiano di ‘alto profilo’ difficile a nascere. «Dovuto distacco e preoccupato stupore».

Limes, carta di Laura Casali

L’inverno più duro della nostra storia recente

L’Italia affronterà da sola l’inverno più duro della sua storia recente. Il contesto geopolitico in cui ci siamo finora accomodati è in via di accelerata implosione e riconfigurazione.

L’Europa solidale che non c’è

«Immaginare in questa fase, di cui non si vede la fine, grandiosi slanci di solidarietà o anche solo di progettazione europea e occidentale significa vivere fuori del tempo. Come se il biennio del virus e della guerra non fosse ancora in corso, con esiti imprevedibili su entrambi i fronti». E Caracciolo, tra i mutamenti strategici in corso considera solo quelli che impattano specificamente sul nostro paese.

1, Russia ed energia

La guerra d’Ucraina ci ha sconnessi dal fornitore energetico principale, la Russia, in maniera forse definitiva. Stiamo cercando e in parte trovando alcune alternative immediate, tra cui spicca l’algerina, o di prospettiva, come il ricorso al mercato del gas naturale liquido, «utopie sul nucleare a parte». «Scelta non solo energetica, ma geopolitica: si tratta di sostituire la Russia con il Mediterraneo e con l’America».

2, Germania peggio di noi

Col nostro principale partner economico e industriale, la Germania che soffre di una crisi strutturale persino superiore alla nostra è spinta verso la priorità nazionali, «e parte delle sofferenze tedesche saranno rovesciate su di noi. Vale soprattutto per la nostra industria del Nord, che vive dell’interdipendenza con i produttori tedeschi».

3, Mercati finanziari

«Il nostro debito colossale, che avevamo messo tra parentesi in regime di grandiosi aiuti europei ovvero tedeschi (Pnrr), pesa ormai come un macigno e limita i nostri margini di negoziazione nell’Eurozona».

4, Dubbi politici e militari

Timori politici sul nuovo governo italiano su diritti civili e basi della nostra democrazia, mentre «a differenza di quasi tutti i paesi del mondo non stiamo riarmando né attrezzandoci culturalmente alla guerra cui partecipiamo non troppo indirettamente, svolgendo funzioni rilevanti in ambito Nato».

5, Pace sociale in pericolo

Il presidente della Repubblica Mattarella sulla grave impennata dei prezzi dell’energia: «Vediamo che la nostra Europa fatica a esprimere una politica di solidarietà e di coesione sulle conseguenze economiche e sociali di questa guerra. Assistiamo a un’impennata dei prezzi dell’energia che è attribuibile solo in parte a scarsità di approvvigionamenti, ma trova radice in azioni speculative che minacciano la vita di migliaia di aziende e mettono in allarme tantissime famiglie».

Geopolitica. Polonia e Ucraina potenze militari

La Polonia che sta dotandosi di armamenti di punta grazie alla decisione americana di farne la lancia atlantica nel rovesciamento dell’impero russo. E l’Ucraina è oggi forse la seconda potenza militare convenzionale d’Europa. «Nulla lascia presagire che la Russia sia disposta alla resa, ovvero al suicidio, anche se il dialogo più o meno sotterraneo tra Mosca e Washington apre la prospettiva di un cessate-il-fuoco nei prossimi mesi», lo spunto di ottimismo.

Le cose come stanno o come vorremmo fossero?

Domanda chiave di politica interna. «Il governo in formazione avrà il coraggio di dire le cose come stanno e non come vorremmo fossero?». Perché presto sarà costretto a chiedere agli italiani sacrifici senza precedenti dovrà risultare credibile al paese.

Commissario Ue, accenni di verità scomode

«L’Inverno dell’Unione sarà difficile non è esclusa la recessione» ammette il Commissario per l’Economia Paolo Gantiloni. Prime parole di verità dopo tanto ottimismo smaccatamente bugiardo da Bruxelles. Sperando che l’ex premier italiano parlasse solo di economia. «I prezzi rimangono molto alti e l’inflazione segna nuovi record. Le condizioni di finanziamento si fanno più stringenti, sia in Europa che a livello globale».

‘Sentiment economico’

Ed emerge un nuovo concetto politico economico, il «Sentiment economico», che per l’ancora innamorato d’Europa Gentiloni, «si sta deteriorando e una recessione non può più essere esclusa». Per la verità, siamo inn recessione già di fatto, ma ci aggrappiamo a qualche pietoso ‘zero virgola’ che manca per poterlo negare ancora per un po’.

Governo di ‘alto profilo’ ma a velocità lenta

La stessa crisi politica in Italia, i dubbi sul governo in ‘fieri’ è citata tra gli elementi che rendono in quadro europeo particolarmente incerto. Sempre Gentiloni, cercando di non parlare troppo da oppositore politico:

«Noi seguiamo l’evoluzione della situazione italiana con tutto il dovuto distacco. Direi che seguiamo la situazione italiana con preoccupato stupore».

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